Sono giorni importanti per il futuro di Julian Assange, 52 anni, che dal 2010 è diventato una delle figure pubbliche più note a livello globale. In queste ore è atteso il verdetto dell’Alta Corte di Londra che dovrà pronunciarsi sull’estradizione del giornalista e hacker australiano negli Stati Uniti, dove da oltre un decennio è considerato un nemico pubblico.
Nel 2010 WikiLeaks, la piattaforma che Assange ha fondato con l’obiettivo di favorire la libera circolazione delle informazioni, ha iniziato a pubblicare video e materiali classificati che hanno svelato, tra le tante cose, filmati di attacchi americani in Iraq e in Afghanistan. Nel caso in cui venisse stabilita l’estradizione, Assange rischierebbe una condanna per spionaggio (e non solo) per oltre 170 anni di carcere negli USA.
Assange: chi a favore, chi contro
Rispetto a Julian Assange molto si è detto e scritto. Per alcuni rappresenta un personaggio pubblico controverso, che ha pubblicato materiali riservati che avrebbero messo a rischio la sicurezza nazionale di diversi Paesi (vi suggeriamo questo articolo pubblicato su Linkiesta); per altri è invece uno dei più lucidi oppositori alla censura. Nel 2010 Assange ha rilasciato una delle sue ultime interviste a Chris Anderson durante un TedX.
«È preoccupante – ha detto in quella circostanza Assange – che tutti i media stiano facendo un lavoro così scadente, al punto che un piccolo gruppo di attivisti riesce a pubblicare più informazioni del resto della stampa messa assieme». In Europa il Guardian è una delle testate che più si è spesa per la causa di Julian Assange.
Assange prima di WikiLeaks
Julian Assange è nato Townsville, in Australia, nel 1971. Fin dall’adolescenza ha dimostrato non soltanto passione e competenza per l’informatica, ma si è anche spinto oltre il semplice hobby. A metà degli anni Novanta è stato arrestato con l’accusa di hacking, ma se l’è cavata con una multa. Ha studiato poi fisica e matematica
Nel 2006 ha fondato WikiLeaks, piattaforma ancora in attività e che raccoglie fondi per difendere la causa di Assange. “WikiLeaks – così si legge sul sito ufficiale – è specializzata nell’analisi e nella pubblicazione di grandi serie di dati di materiali ufficiali censurati o altrimenti limitati che riguardano la guerra, lo spionaggio e la corruzione. Finora ha pubblicato più di 10 milioni di documenti e le relative analisi”.
Dopo il caso WikiLeaks
La pubblicazione dei documenti e dei filmati che riguardano operazioni belliche americane nel 2010 e nel 2011 ha significato una svolta nella vita di Assange. Su di lui negli Stati Uniti pendono 18 capi d’accusa, tra cui lo spionaggio.
Nel 2010 il giornalista è stato accusato di stupro sulla base di testimonianze di due donne, volontarie di WikiLeaks, e un tribunale svedese ne ha ordinato l’estradizione in Svezia. L’uomo si è difeso sostenendo che l’accusa sarebbe stata in realtà una strategia per garantire poi agli USA l’estradizione. L’accusa di stupro è stata archiviata nel 2019 per prescrizione.
Nel 2010 Assange è stato arrestato a Londra, ma liberato su cauzione. Nel 2011 è arrivata la prima sentenza di estradizione in Svezia, contro cui ha fatto appello; in seguito, nel 2012, ha chiesto asilo all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rimasto fino al 2019, anno in cui la misura è stata revocata. Negli ultimi anni gli avvocati di Assange – tutt’ora in carcere – hanno dichiarato che la salute mentale del proprio assistito verrebbe messa a dura prova in caso di estradizione negli USA.