La robotica interessa sempre di più le case automobilistiche. Toyota, un tempo la società del settore più capitalizzata al mondo, insegue Tesla (la più capitalizzata) anche in questo ambito. La multinazionale giapponese ha infatti stretto un accordo con Boston Dynamics per sviluppare nuovi robot umanoidi. L’azienda in questione è nota per i robot Atlas e per una lunga serie di video che negli anni hanno contribuito a rendere pop un settore di nicchia.
Toyota, che piani sulla robotica?
La scelta di lavorare sui robot umanoidi insieme a Boston Dynamics punta a rafforzare lo sviluppo di Atlas, un modello nuovo presentato alcuni mesi fa dopo il pensionamento dell’ultima versione. «Questa partnership è un esempio di due aziende con una solida base di ricerca e sviluppo che si uniscono per lavorare su molte sfide complesse e costruire robot utili che risolvono problemi del mondo reale», ha commentato Robert Playter, amministratore delegato di Boston Dynamics, società acquisita anni fa da un altro gruppo automobilistico, Hyundai.
Tra Toyota e Boston Dynamics ci sarà dunque uno scambio di competenze: da una parte la componente software di AI e i modelli più sofisticati, dall’altra l’hardware, con il know how ultra trentennale dello spin off del MIT di Boston per quanto riguarda la robotica.
Perché Musk punta sui robot umanoidi?
La robotica viene intesa come cruciale nel futuro delle automobili. Elon Musk, Ceo di Tesla, ripete che la sua non è un’azienda automotive, ma di robotica. C’entrano le tecnologie a bordo del veicolo, ma anche le fabbriche dove l’automazione è sempre più spinta. La presentazione di Optimus, il robot umanoide che un domani potrebbe arrivare sul mercato, serve a Tesla per mostrare come certi lavori – ripetitivi e rischiosi – potrebbero essere svolti da questi aiutanti. Musk è convinto che Optimus, in futuro, contribuirà a far diventare Tesla un’azienda dal valore di 25 trilioni di dollari.