«Tutti nella vita abbiamo perso dei treni. L’importante credo sia farsi trovare sempre in stazione». Ileana Pirozzi, 27 anni, già ricercatrice di Stanford, NASA e Brown University e oggi Head of Healthcare Investments in Exor Ventures, ha inquadrato una delle questioni più delicate quando si parla di crescita e opportunità. In un’epoca di performance e di perfettismo, i giovani possono sentirsi spaesati e spesso non all’altezza. «Sembrerà banale – le ha fatto eco Fabio Boniolo, 30 anni, ricercatore negli USA presso il Dana Farber Cancer Institute – ma credo che serva rafforzare il concetto e il valore del fallimento». Entrambi saranno ospiti della prossima puntata di TheWaveProgram, format di young empowerment con cui illimity punta a dialogare con le nuove generazioni.
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La prossima live di TheWaveProgram
Martedì 14 maggio, dalle 17, è in calendario il webinar “Generazioni Digitali: guidare il cambiamento nell’era dell’innovazione”, durante il quale ascolteremo dall’esperienza di due talenti italiani all’estero, tra New York e Boston, percorsi in grado di ispirare e confortare, parlando di successi e incidenti di percorso. Quelli che, inevitabilmente fanno crescere. Con questa iniziativa illimity supporta il progetto Y7 Italia 2024, l’engagement group ufficiale del Vertice G7 dedicato ai giovani tra i 20 e i 30 anni.
La storia di Ileana Pirozzi
«Sono nata in Germania da genitori italiani, ma sono cresciuta a Colleferro in provincia di Roma – ci ha raccontato Ileana Pirozzi -. A 15 anni mi sono allontanata da casa grazie a una borsa di studio con cui ho finito le superiori fuori dall’Italia. L’estero è stata l’esperienza che mi ha cambiato la vita: ha dato inizio alla mia storia d’amore con la scienza». Poi l’università: facoltà di ingegneria biomedica, alla Brown University. Fino a quando, mentre studiava negli Stati Uniti, un’esperienza personale con la propria salute l’ha diretta verso la ricerca oncologica.
Nell’intervista con StartupItalia Ileana Pirozzi ha perimetrato quell’incidente di percorso che ha trasformato in opportunità, dandole quasi un ruolo. «Ho sempre seguito due principi: dar retta all’intuito per trasformare le avversità in possibilità. E cercare ragioni per dire di sì, perché di solito è più facile dire di no».
Con TheWaveProgram, come nella puntata con Alberta Pelino (fondatrice e presidente della Young Ambassadors Society) e Andrea Gori (fondatore di illuminem.com), il focus è trasmettere la ricchezza di storie in cui immedesimarsi. Per persone che iniziano a compiere scelte adulte il valore aggiunto sta spesso nel riconoscere che gli errori, i fallimenti, le correzioni di rotta non rovinano la vita. Caso mai la arricchiscono di esperienze.
La storia di Fabio Boniolo
«Non sono mai stato uno che sapeva cosa avrebbe fatto – ci ha confidato Fabio Boniolo -. Ho vissuto a Rovigo e ho avuto la possibilità grazie ai miei genitori di viaggiare, di frequentare periodi di studio all’estero. Fin dalla triennale ho fatto tirocini in startup biomedicali. Ho passato un anno al Politecnico di Zurigo per fare ricerca in ambito farmaceutico durante il Master del Politecnico di Milano».
Prima degli Stati Uniti si è formato a Monaco di Baviera, dove durante il periodo della pandemia ha approfondito la ricerca sul cancro al pancreas. «Ho portato quel bagaglio a Boston. Quello che faccio è scienza computazionale: utilizzo strumenti di statistica, matematica e AI per le analisi».
I profili di Fabio e Ileana, come loro stessi ci hanno spiegato, sono convergenti. Lui continua a fare il ricercatore, lei ha mantenuto quella forma mentis per metterla al servizio dell’innovazione e del progresso, tramite il Venture Capital. La ricerca contro il cancro è tra i focus del loro mestiere. Ci ha raccontato lui: «Mi occupo di sviluppare tecniche di analisi basate sui dati dell’ospedale in cui lavoro: ho a che fare con pazienti pediatrici, dai sei mesi ai 12 anni. Cerco di capire la biologia dei tumori al cervello». L’analisi mira a migliorare la diagnosi, renderla più tempestiva e mirata, con uno sguardo alle possibili cure.
Ricercatori si rimane
«Sono nata come scienziata e ricercatrice. E ancora mi definisco così. Credo sia peraltro il background giusto per il mio attuale lavoro». Il VC, che su StartupItalia raccontiamo, comporta lo studio approfondito del mercato, per individuare le soluzioni potenzialmente rivoluzionarie in un settore. «Passo moltissimo tempo a parlare con altri scienziati, leggere pubblicazioni scientifiche, a informarmi sull’avanguardia, a immaginarmi il futuro della medicina».
Nel corso della puntata di TheWaveProgram del 14 maggio ci sarà spazio per capire cosa ha davvero valore in un percorso individuale. «Pochi giorni fa – ha ricordato Ileana – ho fatto da testimone di nozze a un mio amico italiano che ho conosciuto anni fa perché mi aveva contattato su LinkedIn. Mi aveva chiesto una mano per una application». Buttarsi dunque, perché la domanda più stupida è sempre quella che si preferisce non rivolgere per paura. Contattare chi sta intraprendendo un percorso su cui si vorrebbe investire può generare connessioni inaspettate.
«Una delle attività che preferisco è il mentoring – ha sottolineato Fabio -. Nella vita è importante provare anche solo per capire che, magari, non si è sulla strada giusta. A quel punto si fa un passo indietro per ritentare altrove. In Italia non viene incoraggiato, ma bisogna cercare consiglio, scrivere mail a persone che ti possono interessare». Il 14 maggio parleremo di opportunità, di percorsi non lineari e di sbagli. Perché, in fondo, la vita è come una startup, dall’incubazione, ai pivot, alla crescita, agli insuccessi. «Il nostro – condividono i due – è un lavoro di creatività, di emozione, di contatto con le persone e la scienza».