Il violento terremoto in Giappone ha colpito anche l’automotive (in senso figurato). Dopo l’inchiesta avviata dal ministero dei Trasporti sui test di sicurezza di alcuni veicoli, Toyota è stata costretta a bloccare le spedizioni e le vendite di 3 modelli, ma non è l’unica casa automobilistica al centro dello scandalo. Terremoto anche in casa Mazda, che ha temporaneamente sospeso le spedizioni e le vendite di alcuni veicoli. A obbligare le due case automobilistiche è stato lo stesso ministero dei Trasporti giapponese, che ha riscontrato irregolarità nelle richieste di certificazione di alcuni dei loro veicoli sulla scia del caso Daihatsu sui crash test truccati. Diverse irregolarità sono state accertate anche su alcuni modelli Honda, Suzuki e Yamaha.
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Terremoto in casa Toyota
Dopo che il ministero giapponese ha accertato alcune irregolarità nei test di sicurezza, Toyota ha sospeso le spedizioni e le vendite di tre modelli di auto fabbricati in Giappone: Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross. Le richieste di certificazione per queste auto includevano «dati inadeguati» nei test di protezione dei pedoni e degli occupanti del veicolo o «errori nei crash test».
La replica di Toyota
Ma secondo il primo produttore mondiale di automobili per volumi (11 milioni nel 2023), i modelli al centro dello scandalo «sono stati testati utilizzando metodi diversi dagli standard governativi». Toyota non avrebbe, comunque, interrotto l’utilizzo dei veicoli in questione perché secondo la casa automobilistica «non sussistono violazioni di leggi e regolamenti», ma si è dovuta adeguare all’ingiunzione del ministero sospendendo le vendite e le consegne in Giappone dei tre modelli interessati.
Mazda, Honda e Yamaha, cosa è successo?
Mazda ha bloccato le spedizioni di due modelli e ha rilevato manipolazioni nei crash test di altri due modelli non più in produzione. Il terremoto ha colpito anche Yamaha. In particolare, il modello sotto esame è una moto sportiva, mentre Honda ha segnalato irregolarità nei test di rumore e prestazioni su alcuni modelli in produzione fino a ottobre 2017. Le azioni di Toyota e Mazda sono scese, rispettivamente, dell’1,8% e del 3,3%.