Cofondata da Daniel Shin e Do Kwon, è un gigante della DeFi
Al mondo soltanto MicroStrategy (125,051) e Tesla (43,200) possiedono in pancia più Bitcoin. Dopo di loro viene Terra, una startup cofondata da Daniel Shin e Do Kwon nel 2018 (il nome per esteso è Terraform Labs e ha sede a Seoul). Come ha calcolato Blockworks, la società è leader dell’emergente DeFi, acronimo che significa finanza decentralizzata, e ha acquistato 30,727 Bitcoin. Guardando alla top 5, seguono Marathon Digital (8133) e la Square dell’ex Ceo di Twitter Jack Dorsey (8027). La materia è complessa e su StartupItalia seguiamo da tempo il trend, o meglio, i trend che stanno rivoluzionando il mondo di internet e non solo. Si parla di NFT, di token, di criptovalute. Il Ceo di Terra, Do Kwon, è come tutti gli altri rappresentanti del settore molto attivo su Twitter, ma prima di addentrarci negli ultimi sviluppi di questo gigante, partiamo con lo spiegare che cos’è Terra e che cosa fa.
Come ha riassunto la giornalista Laura Shin, che ha intervistato Do Kwon, Terra è un ecosistema conosciuto nel settore soprattutto per i suoi stablecoin come UST. A differenza di Bitcoin, giusto per fare un paragone con la criptovaluta più famosa, una stablecoin è ancorata a un asset come può essere una valuta FIAT. UST nello specifico è ancorata al dollaro statunitense. Di recente Terra ha attirato molte attenzioni, dal momento che ha investito oltre 500 milioni di dollari per acquistare Bitcoin, con lo scopo di rendere quest’ultimo una riserva a sostegno del proprio ecosistema stablecoin. Come spiegava TechCrunch nel 2021, l’obiettivo di Terra partiva dal fornire stablecoin per il mondo ecommerce.
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Long live #Bitcoin 🧡
— Do Kwon 🌕 (@stablekwon) March 27, 2022
Come ha riassunto Bitcoin Magazine, il punto di partenza per Terra è chiaro: secondo i cofounder Bitcoin ha fallito il proprio progetto originario di diventare un sistema di denaro elettronico peer-to-peer ed è invece diventato un bene rifugio, una sorta di oro digitale. Stando al whitepaper di Terra – il nome dato al documento redatto dagli sviluppatori che presenta il progetto crypto sotto il punto di vista tecnologico e non solo – l’obiettivo degli stablecoin su Terra è proprio quello di battere le resistenze (non poche) mosse dalle istituzioni a Bitcoin per introdurre un nuovo sistema di pagamento per le attività quotidiane. Meno suscettibile alla volatilità del mercato.
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Come ha dichiarato il Ceo di Terra, UST ha una capitalizzazione di mercato da 16 miliardi di dollari. “Proponiamo una
criptovaluta – hanno scritto gli sviluppatori sempre nel whitepaper – che sia stabile nei prezzi. Intuitivamente, nessuno vuole pagare con una valuta che ha il potenziale di raddoppiare il suo valore in pochi giorni, o vuole essere pagato in una valuta se il suo valore può diminuire significativamente”. Non è una bocciatura di Bitcoin, ma il suo riconoscimento come riserva di valore. L’obiettivo per Terra è avere una riserva in Bitcoin del valore di almeno 1 miliardo di dollari. Come vi abbiamo testimoniato di recente, il mondo della DeFi non è tuttavia privo di rischi. Il recente attacco informatico contro la blockchain che regge il videogioco Axie Infinity è costato oltre 600 milioni di dollari.