Dall’inizio del 2015 sono già morte 270 persone negli USA a causa di incidenti sugli attraversamenti ferroviari. Così Google ha deciso di segnalarli nelle sue mappe, in collaborazione con la Federal Railway Administration
Google Map ha deciso di aggiungere alla sua applicazione tutti gli attraversamenti ferroviari degli Stati Uniti d’America. Una misura nata per rispondere a dati e statistiche che hanno fatto emergere un reale problema: dall’inizio del 2015 gli incidenti verificati intorno ai passaggi a livello sono aumentati del 9% rispetto all’intero anno precedente, causando la morte di 270 persone e il ferimento di altre 843. La questione sicurezza è diventata così una priorità per la Federal Railway Administration che si è rivolta anche al colosso di Mountain View per invertire questa tendenza.
Le cause
Com’è facile immaginare, la causa principale degli incidenti è la disattenzione, dovuta spesso all’uso reiterato dello smartphone durante la guida. Altri casi sono invece legati alla perdita di coscienza del luogo in cui l’autista si trova, con la conseguente mancata consapevolezza del pericolo che si sta correndo. Questi ultimi episodi si verificano soprattutto durante viaggi notturni o caratterizzati da scarsa visibilità.
Ed è qui che entra in gioco l’applicazione di Google. Attraverso segnalazioni, sia visive che sonore, l’utente che attiverà il proprio navigatore verrà avvisato della presenza di un passaggio a livello, quindi di un possibile pericolo, mentre guida. Sarà impossibile, dunque, che venga preso alla sprovvista dall’arrivo inaspettato di un treno (e di un conseguente incidente).
Dagli USA al mondo
La copertura prevederà circa 130.000 linee ferroviarie statali e 85.000 linee private degli Stati Uniti d’America e sarà implementata nel giro di qualche mese. Subito dopo si procederà, passo dopo passo, a coprire anche i restanti paesi del mondo. L’obiettivo è quello di mettere la tecnologia a disposizione della sicurezza degli automobilisti e ridurre drasticamente una statistica ampiamente sottovalutata.
La Redazione