La Via Lattea? Solo un ricordo. Un terzo della popolazione mondiale, infatti non può più vederla a causa dell’inquinamento luminoso. Un fenomeno purtroppo sottovalutato e che pare destinato a peggiorare.
Fonte d’ispirazione per gli artisti e straordinario spettacolo su cui sognare per i comuni mortali, la Via Lattea domina da sempre l’immaginazione degli uomini. Peccato però sia diventato solo un lontano ricordo per un terzo dell’umanità e l’80% degli americani. La causa? L’inquinamento luminoso.
L’ultimo atlante dell’inquinamento luminoso
È questa la conclusione a cui è giunto un team di ricercatori internazionali che ha pubblicato su Science Advances il nuovo Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso (The World Atlas of artificial sky night brigthness). In molti paesi la massiccia presenza di luci crea uno “smog abbagliante” che riesce a coprire stelle e costellazioni. Italia, Singapore e Corea del Sud risultano tra le aree più colpite. Canada e Australia invece conservano ancora cieli bui. E stellati.
Un panorama che si va perdendo (per sempre)
«Abbiamo generazioni di persone negli Stati Uniti che non hanno mai visto la via Lattea» ha dichiarato Chris Elvidge, scienziato del NOAA’s National Centers for Environmental Information di Boulder, Colorado: «È la nostra connessione con il cosmo, e ora è andata persa».
«Spero che questo atlante apra finalmente gli occhi della gente sull’inquinamento luminoso» ha sottolineato Fabio Falchi dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso, ente che ha coordinato il progetto. Grazie ai dati ricavati da satelliti ad alta risoluzione e da sofisticate misurazioni della luminosità del cielo, sono state prodotte delle precise valutazioni sull’impatto globale del fenomeno. Spesso sottovalutato, in realtà è in grado di creare danni non solo all’uomo, ma anche all’ecosistema.
Le luci artificiali possono infatti confondere insetti, uccelli e tartarughe marine, spesso con gravi conseguenze.
L’inquinamento luminoso può essere fortunatamente controllato: per esempio riducendo le luci al minimo, diminuendone la potenza o semplicemente spegnendole. Ma è soprattutto necessario essere consapevoli di ciò che si sta perdendo.