L’annuncio è arrivato qualche giorno fa a Boston. Nei piani di Uber c’è anche la costruzione di una flotta di taxi volanti per brevi tragitti. Ma ci vorranno almeno 10 anni perché diventino realtà.
«Abbiamo in cantiere un programma per offrire sempre più opzioni di spostamento ai nostri clienti». Tra questi servizi potrebbe esserci anche la conquista del cielo. Queste parole sono di Jeff Holden, direttore progettuale di Uber, l’azienda americana che sta stravolgendo il mondo dei trasporti in tutto il mondo. L’annuncio, arrivato durante la conferenza The Nantucket Project, a Boston, corre parallelo ad un’altra iniziativa che proprio Uber sta portando avanti con discreto successo: i taxi senza pilota.
VTOL X-Plane
Il piano ha un nome contorto perché fa riferimento ai VTOL, gli aeromobili di piccole dimensioni, a decollo verticale, che vengono usati per il trasporto di persone attraverso distanze assai brevi. Secondo Holden sono molti i motivi per puntare su questo tipo di mezzi: non hanno bisogno di piste per decollare e atterrare; si muovono con agilità in aree non certo troppo congestionate, almeno per adesso; sono facili da controllare. Potrebbero davvero rappresentare una soluzione concreta per risolvere l’annoso problema del traffico nelle grandi città. Le tempistiche per cui tutto diventi realtà, però, sono lunghe e complesse. Non meno di un decennio di studi di fattibilità, prototipi ed esperimenti per raggiungere un traguardo che sembra, però, alla nostra portata.
Altri progetti simili
L’idea dei taxi volanti non è nuovissima. I VTOL, ad esempio, sono stati individuati dal DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), l’agenzia militare di difesa statunitense, per una funzione simile: il trasporto di merci e persone in maniera rapida ed efficace. Un modo per migliorare la sicurezza e agevolare brevi spostamenti. Qui c’è un video che spiega le caratteristiche di questo piano.
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