Il report “5G Consumer Potential” di Ericsson rivela perché gli italiani fremono per l’arrivo della reti di quinta generazione
L’attesa è trepidante per le potenzialità che sono state snocciolate in ogni salsa e il conto alla rovescia è quasi agli sgoccioli, perché nell’arco del prossimo anno l’Italia sarà uno dei paesi in cui i consumatori potranno sfruttare la presenza della rete 5G. Il cui arrivo segnerà una svolta in ambito tecnologico e non solo, poiché l’incremento della velocità di connessione, la minore latenza e la possibilità di gestire meglio e più dispositivi in contemporanea permetterà di accelerare il cambio di passo in favore di una realtà digitale che abbraccerà il settore hi-tech ma anche quello industriale, commerciale, didattico e logistico.
Ma cosa pensano gli italiani del 5G e cosa si aspettano dal suo arrivo? A rivelarlo è il report “5G Consumer Potential”, pubblicato dall’Ericsson ConsumerLab, che ha condotto una ricerca intervistando 35.000 utenti sparsi in 22 paesi (età 15-69 anni), considerando chi utilizza lo smartphone e chi ha già allargato il raggio d’azione verso nuove tecnologie e strumenti, come gli smart speaker e i visori per la realtà virtuale. Il campione italiano è composto da 1.500 intervistati, rappresentativo di 23 milioni di utenti smartphone, la cui consapevolezza sui vantaggi futuri che apporterà il 5G è definita “di livello elevato”.
Le certezze
In linea generale, i consumatori si attendono che il 5G risolva in un breve periodo i limiti della congestione della rete urbana, in modo particolare nelle grandi città, dove sei utenti di smartphone su dieci lamentano problemi di rete dovuta al sovraffollamento. L’idea base è che con il lancio della rete di quinta generazione saranno disponibili più opzioni di connettività a banda larga per la casa. Come tempi, quasi la metà degli intervistati (45%) è convinta che il 5G sarà disponibile entro il prossimo anno, mentre ha sorpreso in parte la volontà di pagare un extra per un servizio come il 5G, anche se tale visione viaggia di pari passo con la sicurezza che il traffico dati sullo smartphone subirà una forte impennata nel corso del prossimo lustro (fino a 200 GB al mese). A tal proposito, gli italiani non hanno dubbi sul lancio, immediato o al massimo entro sei mesi, dei servizi 5G del proprio operatore, con un italiano su sette che è pronto a cambiare lido subito in caso di mancato servizio.
Miti sfatati
Dall’avvio dello sviluppo della nuova rete il 5G è stato accostato a concetti e previsioni che, una volta condivisi con gli utenti, si sono rivelate fallaci. L’analisi di Ericsson ha approfondito quattro falsi miti sul tema. Il primo riguarda i vantaggi assicurati ai consumatori nel breve termine e la risposta in parte è stata già fornita nelle righe precedenti. Per comprendere meglio il dato, per gli italiani la disponibilità della rete 5G si tradurrà in una migliore esperienza di fruizione di contenuti di video-streaming. Nel particolare, poi, il desiderio è eliminare le difficoltà di connessione riscontrate con la rete 4G su autobus, treni e automobili in movimento (40%), in centri commerciali, stadi e stazioni (39%), senza dimenticare anche il luogo di lavoro (26%) e la casa (20%) dove, in quest’ultimo caso, quattro connazionali su dieci si ritengono insoddisfatti dell’attuale provider di rete fissa.
Il secondo falso mito concerne i casi di utilizzo del 5G e l’eventuale incremento di prezzo per contare su una rete più rapida. Le previsioni stimano il lancio di servizi innovativi entro due-tre anni, per i quali il 69% degli italiani è disposto a pagare un sovrapprezzo. Gli utenti smartphone arriverebbero a pagare fino al 30% in più, percentuale che sale al 45% tra chi è solito utilizzare già nuove tecnologie. E i motivi che spingerebbero a sborsare canoni maggiori appaiono scontati: maggiore velocità (51%), nuovi servizi (46%) e rete più sicura (35%). Da notare che le novità più richieste sono hot zone 5G (specie nelle aree adibite per i grandi eventi sportivi e concerti), sensori per la smart home (il 30% del campione conta su più di dieci dispositivi connessi nella propria abitazione, con la media italiana che si attesta attorno ai sei device) e mappe in realtà aumentata.
Il 5G è per gli smartphone
Non sarà così perché la maggiore velocità di rete avrà ricadute su un vasto elenco di servizi coinvolgendo tanti mercati differenti (terzo falso mito). Lo sanno bene gli italiani, con il 43% che ritiene anzi gli smartphone attuali poco adeguati per sfruttare appieno le opportunità aperte dal 5G. L’autonomia della batteria è troppo limitata (per il 60%), mentre uno su tre è scontento per il taglio di memoria interna dei dispositivi. Il 33% degli intervistati si attende telefoni con display pieghevoli, proiezioni olografiche e fotocamere a 360 gradi. Per il 42% invece accanto agli smartphone acquisiranno sempre maggior spazio gli smart glass per la realtà aumentata, mentre vittima del nuovo mondo saranno le console, che per il 67% dei partecipanti all’indagine verranno pensionate dal cloud gaming.
Strettamente collegata a questa prospettiva è la nascita di nuovi pattern rappresentativi della domanda futura del 5G (rovesciamento del quarto falso mito, per il quale i pattern attuali rappresentano la futura domanda del 5G), poiché gli utenti aumenteranno il tempo trascorso nella visione di video (fino a 3,5 ore in più alla settimana), i robot domestici diventeranno uno status symbol, le auto connesse domineranno la scena in modo ben più accentuato rispetto ad ora e si moltiplicheranno i dispositivi wearable per monitorare la salute.
Numeri
In base al risultato del report, il ConsumerLab di Ericsson ha elaborato una roadmap sui casi di utilizzo per i consumatori che elenca trentuno tra applicazioni e servizi, suddivise in sei categorie: intrattenimento e media; gaming e applicazioni AR/VR; smart home e fixed wireless access; enhanced mobile broadband; shopping e comunicazioni immersive; automotive e trasporti. Secondo le stime della multinazionale svedese, poi, entro i prossimi cinque anni verranno attivate circa 1,5 miliardi di connessione 5G, con lo standard di quinta generazione che sarà disponibile per quasi il 40% della popolazione mondiale, con Stati Uniti e Asia a trainare il grande e redditizio carro del 5G.