Gli storici videogiochi Pokémon Rosso e Pokémon Blu rivivono sulla nuova console Nintendo, con una nuova veste grafica e alcune novità di rilievo
Mancano poche ore all’atteso ritorno dei Pokémon su di una console, con due titoli, Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! che vogliono rappresentare un ponte tra quello che è stata, negli ultimi 22 anni, la serie. Entrambi i Pokémon: Let’s Go in uscita su Switch sono infatti una riedizione in salsa moderna dei capostipiti della saga che debuttò a metà degli Anni ’90 sul monocromatico Game Boy.
Ritornano nel 2018 forti del successo dell’app Pokémon Go, da cui prendono in prestito almeno parzialmente il gameplay, con l’ambizioso e duplice obiettivo di acchiappare giocatori che non sanno nulla dei mostriciattoli creati da Satoshi Tajiri e rivoluzionare un brand che, dopo gli ultimi episodi, Pokémon Sole e Pokémon Luna usciti su Nintendo 3DS, deve essere svecchiato.
Cosa sappiamo di Pokémon: Let’s GO, Pikachu! e Let’s GO, Eevee!
La novità più importante di Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! è, per paradosso, estranea ai giochi in sé e riguarda la console su cui entrambi girano: lo Switch. Se si escludono i numerosi spin-off usciti su Nintendo 64, GameCube, Wii e Wii U, questi di fatto sono i primi “Pokémon-RPG” a debuttare su di una console da salotto, nonostante chi possiede uno Switch conosce bene la doppia natura della bizzarra e curiosa console Nintendo, che non a caso si prepara a prendere il posto anche del 3DS.
L’avventura si tinge di Giallo
Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! più che riprendere Pokémon Rosso e Blu sono una versione poligonale e moderna di Pokémon Giallo, l’avventura nata dopo il successo del cartone. Come in Giallo, infatti, anche Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! prevedono la presenza di un mostriciattolo (Pikachu o Eevee) che non sarà possibile scegliere, barattare o “abbandonare” dal Professor Oak, perché vi seguirà – per di più stando fuori dalla sfera Poké – ovunque andiate. Niente starter “acqua, erba, fuoco”, a questo giro.
Come si catturano i Pokémon nel 2018
Ma, si diceva, Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! prendono in prestito parte del gameplay da Pokémon Go per Smartphone. In che modo? Il sistema di cattura è mutuato dalla famosa app per cell: niente più battaglie con i mostriciattoli selvatici con l’obiettivo di sfinirli prima di provare a rinchiuderli nella Poké Ball. Ora, esattamente come nell’applicazione di Niantic, si può al più ammansirli con qualche leccornia, ma tutto verte sul tempismo con cui lancerete le Sfere Poké. Peraltro, la versione fisica dei due giochi sarà messa in commercio proprio con un simpatico simulacro plasticoso.
Il rilevatore interno interno alla Poké Ball Plus (questo il nome dell’accessorio) o dei pad (Joy-Con) dello Switch permette di mimare il lancio, anche se purtroppo si registra una certa sporcizia da parte del software nel leggere i nostri movimenti, che può risultare frustrante quando un esemplare raro, magari un Pokémon cromatico, fugge più per un errore del gioco che per uno sbaglio nostro. Meglio allora giocarci in modalità portatile visto che lì si tratta di premere semplicemente il pulsante “A” con il dovuto tempismo.
La necessità di acchiappare una platea che non conosce il Poké-mondo ha spinto Nintendo a semplificare parecchio (ebbene sì) le già lineari meccaniche di gioco. Accade così che i punti esperienza vengono ripartiti automaticamente a tutti i compagni di viaggio senza necessità di rintracciare nel gioco l’apposito gingillo (non che in passato fosse particolarmente nascosto…).
L’affetto dei mostri genera mostri…
Ulteriore facilitazione è data dal fatto che i mostriciattoli che useremo di più, affezionandosi a noi, sviluppino abilità tali – per esempio tenderanno a restare in piedi anche con un solo punto salute per non deluderci e inizieranno a schivare da sé i colpi nemici – che renderanno fin troppo facile la seconda parte dell’avventura, appiattendo di fatto la già docile curva di difficoltà dei titoli Game Boy.
Restano invece fedeli alla tradizione i combattimenti, vera ossatura del gioco, che si risolvono come nei GDR tradizionali in un sistema a turni. Ancora una volta scopo del gioco sarà quello di viaggiare in lungo e in largo per la provincia di Kanto e ottenere le 8 medaglie che ci spalancheranno le porte della Lega Pokémon, le arene in cui solo i campioni più bravi possono entrare.
Particolarmente gradita poi la possibilità di condividere l’avventura con un amico, che apparirà su schermo come avatar 3D e ci potrà dare una mano negli scontri. Anche in questo caso si tratta di una novità pensata per accompagnare i più piccini all’interno del Poké-mondo.
D’altro canto, Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! riescono ad accattivarsi la simpatia dei giocatori strizzando l’occhio alla saga animata. Ecco allora che fanno nel loro ingresso volti storici dell’anime come il pasticcione trio del Team Rocket (James, Jessie e il Meowth parlante), la poliziotta Jenny e l’infermiera Joy più altri bizzarri figuri che chi ha vissuto con passione le avventure di Ash Ketchum non faticherà a riconoscere, ricreati con gusto nella colorata grafica poligonale.
Insomma, come si diceva all’inizio, Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! sono degli episodi “ponte” che mirano a trasportare da una parte all’altra la serie, fresca di debutto su di una console potente su Switch. Nintendo ha già fatto sapere che i veri capitoli debutteranno a breve, forse già nel 2019, a questi due videogiochi in arrivo nei prossimi giorni il compito di mettere a neofiti e non l’acquolina. Due antipasti in attesa di una portata principale che, si spera, riesca a piacere tanto a un pubblico di giovanissimi quanto a quello, più adulto e smaliziato, che attende un capitolo denso di sfida.