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Mostrato a Barcellona un prototipo di un prodotto pronto per il mercato. Sfrutta il cloud computing per migliorare l’esperienza di guida dentro e fuori dall’auto
E se l’autoradio facesse qualcosa di più del semplice intrattenimento di bordo? Il prototipo mostrato al Mobile World Congress e sviluppato da Accenture in collaborazione con Parrott e Faurecia, due aziende francesi che si occupano di automotive, è un esempio perfetto di quello che già dal 2019 potrebbe diventare realtà. Non più semplicemente musica e telefonate attraverso il cruscotto, ma una serie di servizi che a volte vanno addirittura oltre l’abitacolo della macchina.
Il prodotto sviluppato da Accenture prevede l’integrazione di diverse tecnologie. Le già citate Parrott e Faurecia hanno messo a disposizione due elementi che collegano l’autoradio ai sistemi di bordo, ovvero quelli che registrano costantemente lo stato del veicolo sulle vetture moderne e raccolgono dati preziosi sulle condizioni del motore, dei freni e di ogni altro componente. Informazioni che spesso e volentieri sono raccolte in officina quando si porta l’auto per essere riparata o per la semplice manutenzione, e che oggi sempre più spesso sono anche raccolte a distanza dalle case automobilistiche per tracciare il comportamento dei propri prodotti su strada.
Il cervello dietro Alexa
Il contributo di Parrott e Faurecia è doppio, per così dire: c’è un Simple Brain, una scheda di base che si collega alla sensoristica, e un HMI brain che svolge i compiti più complessi che avvicinano i dati al pilota. Su tutto questo è stato innestato Alexa, l’assistente digitale di Amazon, che abbina le funzioni che svolge in locale con le potenzialità del cloud computing: in pratica il sistema di controllo vocale di Alexa può essere utilizzato per accedere alle funzioni classiche dell’autoradio (musica, computer di bordo ecc.), ma in più l‘auto connessa può consentire di controllare a distanza anche dispositivi come quelli tipici della smart home per, ad esempio, accendere le luci quando ci avviciniamo a casa o aprire la porta del garage.
Con un vero e proprio computer a bordo si può dare libero sfogo alle funzioni implementabili: si possono settare profili d’uso differenti per differenti scopi, ad esempio una regolazione di sedile e specchietti per l’uso in città e uno per i lunghi viaggi. Tutto ciò che è connesso in una vettura moderna, e ormai è tutto connesso, può essere controllato a voce o tramite lo schermo. Inoltre la catena Simple Brain – HMI Brain permette di avere un rapporto preciso e tempestivo di eventuali problemi meccanici, così da poter arginare rotture e l’arresto completo.
È lo stesso veicolo a suggerire, qualora si renda necessario, di prendere appuntamento con l’officina per intervenire sui guasti o su malfunzionamenti: chiedendo ad Alexa si può addirittura fissare un appuntamento, e l’intelligenza del cloud permette di incrociare i dati relativi al tipo di guasto, all’agenda dell’utente, alle disponibilità del meccanico per trovare il primo momento libero utile in cui recarsi in officina per i controlli e le riparazioni.
Il progetto basato su Alexa è ad uno stadio avanzato di sviluppo. Accenture lascia intendere che lo potremo vedere installato a bordo di una vettura già a partire dal prossimo anno, anche se per ora non ci sono indicazioni precise su quali case automobilistiche abbiano iniziato l’integrazione nella propria offerta.