La risposta al display flessibile di Samsung non si fa attendere. A Barcellona Huawei porta anche nuovi Matebook
Non poteva restare senza risposta: l’annuncio di Samsung relativo al suo primo smartphone dotato di display flessibile è stato talmente importante che Richard Yu, il leader della divisione consumer di Huawei, ha deciso che i tempi erano maturi per mostrare quanto ha in serbo anche la sua azienda. Ecco dunque nascere Mate X: un prodotto diverso come concezione dal Galaxy Fold, più originale. Vedremo anche qui, alla prova dei fatti, se sarà stata una scommessa vincente.
Lo smartphone con le ali
Se Samsung ha ripreso di fatto un approccio tradizionale, con uno schermo esterno di dimensione ridotta e uno interno, Huawei sceglie di non fare distinzioni tra “dentro” e “fuori”. Così il Mate X presenta davanti e dietro un unico display che corre lungo tutto il corpo dello smartphone, grazie a una cerniera appositamente studiata per far allargare come ali l’intera superficie del terminale e con pulsanti fisici e fotocamere relegate in un angolo per evitare di “sporcare” lo schermo con notch e simili.
Così di fatto c’è uno schermo boderless anteriore da 6,6 pollici, uno posteriore da 6,3 che – quando si uniscono – formano un unico display quadrato da 8 pollici. Lì accanto c’è la M-Bar, dove trovano posto la tripla fotocamera sviluppata con Leica e pure un pulsante di accensione con un lettore di impronte integrato. Il risultato è uno smartphone che da chiuso è più spesso di quanto ormai siamo abituati, ma che aperto misura appena 5,4 millimetri nonostante monti una capiente batteria da 4.500mAh.
Sotto il cofano poi ci sono i soliti sospetti: ovvero il Kirin 980, il processore sviluppato dalla stessa Huawei e che già si è visto a bordo di parecchi terminali di fascia alta con ottime prestazioni. In più, Mate X monta il modulo Balong 5000: è il primo modem 5G di Huawei, e garantirà velocità di donwload fino a 4,5Gbps. Infine, nuova versione del Supercharge: arriva a 55W, per ricariche più veloci che mai.
Nel complesso l’approccio di Huawei è opposto a quello di Samsung: forse più moderno, di sicuro più intuitivo. Se stai usando lo schermo frontale ti limiti ad aprire il terminale e l’immagine si allarga. Inoltre la scelta estetica di non avere un “mini-schermo” esterno è decisamente più premiante sul piano del design. Come nel caso di Galaxy Fold, comunque, anche il Mate X resta una dimostrazione di forza: non è ancora il momento di buttarsi su questo formato, che inevitabilmente avrà ancora costi superiori e parecchi compromessi da fare per un paio di generazioni ancora. Però questo Mate X sembra a tutti gli effetti un vero smartphone: non un design indeciso tra telefono e tablet, potenziale per creare qualfosa di più che una meteora c’è senz’altro
Per un Mate X ci vogliono 2299 euro. Avete letto bene. Arriva a metà anno, non prima: iniziate a riempire il salvadanaio.
Tre Matebook posson bastare
Tre anni fa ormai il marchio Huawei ha iniziato a fare capolino anche sui personal computer: da allora non è che i Matebook abbiano scalato le classifiche di vendita, in quello che comunque resta un mercato piuttosto maturo e consolidato, ma neppure possiamo dire che le cose vadano troppo male all’azienda di Shenzen. Quel che più conta, soprattutto, è che il progetto è decisamente maturato: sul piano estetico e su quello funzionale.
Iniziamo dalla regina dell’offerta, il Matebook X Pro da 14 pollici (sarebbero 13,9: ma noi diciamo 14, per capirci). Lo schermo è un 3K con rapporto di forma 3:2 (3000×2000), lo stesso dei Surface di Microsoft: è un design comodo per lavorare, e il laptop è anche gradevole a vedersi e pesa appena 1,33 chilogrammi. Non male considerato che monta processori Intel Core di ottava generazione (i5-8265U o i7-8565U) abbinati a una scheda video Nvidia MX250, fino a 16GB di RAM e 512GB di storage e che il WiFi arriva a 1733Mbps. Lo schermo ovviamente è anche touch, e poi c’è un altro dettaglio carino che il Matebook X Pro ha in comune con i fratelli minori: lo chiamano Huawei Share 3.0 OneHop.
Per ora è una trovata limitata al solo mondo Huawei (per farla funzionare serve un terminale con EMUI 9: pensate a Mate 20 Pro o al P20 Pro aggiornato ad Android 9), ma è davvero interessante come permetta di avviare un trasferimento dati dal telefono al PC (o viceversa) semplicemente avvicinandoli. Sfrutta l’NFC per avviare l’abbinamento, ed è in grado di trasferire un video al ritmo di 1 gigabyte ogni 30 secondi circa. In un minuto si riescono a trasferire 500 foto: la trovata sembra efficace, e semplifica senz’altro la vita a chi è solito per esempio scattare fotografie a diapositive e lavagne in riunione. Tra l’altro il software Huawei prova anche riconoscere i testi all’interno delle immagini, e può trasformare le foto in documenti Word o Powerpoint. In più c’è anche la condivisione degli appunti tra i device, insomma una continuità tra l’ecosistema vista finora solo altrove. Per il Matebook X Pro eu parte da 1499 euro.
Anche i nuovi Matebook da 13 e 14 pollici dispongono di questa novità. Anch’essi sono stati aggiornati all’ultima generazione di CPU Intel, ma il modello da 13 deve accontentarsi della scheda video integrata (Intel UHD 620) mentre il maggiore volendo ha anche la GPU discreta (Nvidia MX250). Lo schermo si può decidere se averlo touch o vecchio stile ed ha risoluzione 2K, c’è il sensore di impronte integrato nel tasto di accensione. Soltanto 2 gli altoparlanti a bordo (sono 4 sull’X Pro), soltanto 8 i gigabyte di RAM. Il più interessante di tutti forse è il 13, che arriva già a marzo (gli altri in primavera): con 1.299 euro ci si porta a casa un bel Core i7 e schermo touch, tutt’altro che un brutto prezzo.