Uno dei più desiderati cellulari dell’era GSM sarebbe pronto a tornare. Ma in foggia di smartphone con display flessibile, e prezzo da fuoriserie
Un nome glorioso di un’altra epoca della storia del mobile: quando non c’erano gli smartphone, nessuno aveva mai visto un iPhone. Quando Motorola era il marchio che si batteva con Nokia per la supremazia nel mercato dei cellulari. Il Moto RAZR è stato un vero status symbol, come lo erano stati lo StarTAC e il MicroTAC prima di lui, oltre che un best-seller da 130 milioni di unità vendute in tutto il mondo: e ora potrebbe tornare. Abbiamo la tecnologia, si devono essere detti gli ingegneri Lenovo, possiamo costruirlo.
Un Moto made in Lenovo
A dare la notizia del possibile ritorno del RAZR è stato il Wall Street Journal: secondo il quotidiano d’Oltreoceano, Lenovo starebbe lavorando con Verizon per riportare sul mercato uno smartphone con questo nome, simile nelle forme all’originale ma dotato di una delle caratteristiche più in voga al momento. Un display flessibile. Di qualcosa del genere aveva già parlato Lenovo, quindi ci sono più indizi che puntano in questa direzione.
Pensate al RAZR originale (e lasciate perdere i tentativi di evocarne la popolarità andati sotto il nome di DROID RAZR), ricordate la classica forma a conchiglia? Si era evoluta proprio dallo StarTAC che l’aveva preceduto, e aveva trovato pieno compimento in un terminale che era stato un vero must-have grazie alla presenza di uno schermo a colori e di un profilo ultra-sottile.
Il nuovo RAZR potrebbe avere una forma simile, ma al suo interno ci sarà un display OLED flessibile: si apre il telefono e ci si ritrova davanti un display di tutto rispetto, con diagonali paragonabili a quelle delle altre ammiraglie attuali. In più, poi, ci dovrebbero essere anche fotocamere e altoparlanti: la dotazione standard per uno smartphone, oggi, che in passato non era neppure immaginabile.
L’ipotesi offerta dal WSJ è che di RAZR con display flessibile potrebbero essere prodotte una manciata di unità: appena 200.000, così da renderlo un prodotto esclusivo venduto a un prezzo altrettanto esclusivo. Parliamo di 1.500 dollari, più o meno quanto dovrebbe costare un altro terminale con display flessibile che dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane: il Galaxy X di Samsung.
Operazione nostalgia
Sono lontani i tempi in cui Motorola e Nokia dominavano il mercato dei cellulari: a dir la verità insieme ad altri marchi che oggi sono completamente spariti dalla scena, come Ericsson, oppure che stentano a tenere il passo come Sony. Altri invece sono sugli scudi: Samsung all’epoca del RAZR originale era un marchio per cellulari economici, oggi ha in catalogo prodotti di grido. Apple e Huawei nel 2004 non producevano cellulari, oggi sono in cima alle classifiche di gradimento e di vendita.
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Per cercare di riguadagnare terreno HMD, che oggi gestisce il marchio Nokia sui cellulari, ha già proposto al pubblico un rinnovato 3310 con connettività 3G e addirittura un 8110 con modulo 4G. Certo questi due sono poco più che feature-phone, non dispongono cioè delle funzioni tipiche di un vero smartphone, e non sono venduti a prezzi particolarmente sostenuti: ma sono serviti a far tornare il marchio sulla bocca di tutti.
Lenovo prova a fare lo stesso: i suoi Motorola sono già prodotti di qualità, ma non godono dello stesso successo della concorrenza. Un nuovo prodotto hero, ovvero un portabandiera che tutti desiderano e che rilanci la popolarità del marchio potrebbe essere davvero una trovata interessante. Vedremo se questo sogno si trasformerà in realtà: magari già al prossimo Mobile World Congress di Barcelona, in programma a fine febbraio.