Finalmente, dopo 7 anni, il frutto del lavoro di migliaia di dipendenti: un visore per la mixed reality. Ma è ancora un prodotto di frontiera
A prima vista ricordano un paio di occhiali della Oakley: gli Over The Top, un modello molto famoso finito spesso anche nelle pellicole hollywodiane. Da questo punto di vista i Magic Leap One colpiscono nel segno, sono la maschera per la mixed reality dal design più futuribile in circolazione. E sono anche il frutto di un investimento che supera i 2 miliardi di dollari, una scommessa iniziata nel 2011 in cui hanno creduto giganti come Google e Alibaba. Finalmente si può vedere il frutto di tutta l’attesa creata dai suoi ideatori: è valsa la pena aspettare tanto? Bastano 2.295 dollari per scoprirlo.
Che cos’è la mixed reality
Non è realtà virtuale, non è semplice grafica tridimensionale. Qualcosa di più che guardare semplicemente uno schermo di uno smartphone: si indossano degli occhiali e si viene proiettati in un mondo “aumentato”, in cui alla realtà si somma uno strato di grafica e informazioni aggiuntive con cui è possibile persino interagire.
Le promesse di Magic Leap in tal senso, anzi, erano state altisonanti: hardware e software appositamente progettati, un ecosistema pensato nella sua interezza per offrire un’esperienza d’uso appagante con contenuti di qualità, e grafica praticamente indistinguibile dalla realtà fisica. Il risultato, a giudicare dai pareri dei primi tester, non è però ancora all’altezza dell’hype prodotto in questi anni.
Com’è Magic Leap One
Il design della maschera Magic Leap One (chiamata Lightwear) è azzeccato, è comoda da indossare e sebbene sia collegata via cavo a un modulo di elaborazione dati – il cervello dell’esperienza, chiamato Lightpack – il tutto è racchiuso in un piccolo gadget da infilare alla cintura. Anche il controller pare decisamente ergonomico: aver scelto di sviluppare in proprio ogni singolo elemento dell’equipaggiamento (tranne ovviamente i chip che sono ARM prodotti da NVIDIA) fa sì che il risultato sia frutto di un’attenta riflessione sull’utilizzo che si fa di un visore per la mixed reality.
C’è un particolare sottolineato in alcune recensioni, tuttavia, che vale la pena segnalare: al contrario di altri device, Magic Leap One non consente in alcun modo di indossare i proprio occhiali da vista sotto la maschera. Questo significa che per chi ha difetti visivi pronunciati le lenti a contatto sono d’obbligo per un’esperienza completa – oppure deve optare per un optional a pagamento, lenti correttive integrate. Diverso il discorso per la vestibilità: ci sono due taglie, per diverse circonferenze della testa, e una moltitudine di naselli e spessori per rendere comodo il tutto una volta indossato. Qualcosa di analogo a quello che succede comprando un casco da moto di alta qualità.
Magic Leap One Lightpack
Chi ha provato qualche volta un casco per la realtà virtuale, quella in cui si è completamente isolati dal mondo, le prime volte che indossa un visore mixed reality rimane deluso: l’angolo di visione è decisamente inferiore, copre appena 40-50 gradi rispetto a un campo visivo umano di circa il doppio, dando l’impressione che si possa vedere l’effetto realtà aumentata solo difronte. Da questo punto di vista Magic Leap fa qualcosa di più rispetto ai concorrenti, ma rimane comunque uno dei principali fattori limitanti di questa tecnologia.
Il risultato complessivo delle prime prove della maschera Magic Leap lascia intendere che si tratta di un buon prodotto, ma non rivoluzionario rispetto alla concorrenza: la capacità di usare le mani per controllare gli elementi della realtà aumentata per ora è limitata, la grafica è alla pari con quella di HoloLens, il sistema di tracciamento oculare e di mappatura degli ambienti funziona esattamente come su altre maschere simili (vale a dire che ogni tanto si perde i riferimenti spaziali). Anche i contenuti, nonostante un team alle spalle di oltre 1.500 persone, non sono sembrati molto diversi da quanto già visto in circolazione.
Magic Leap One Controller
L’autonomia è di circa 3 ore lontano dalla presa, poi bisogna ricaricare.
Come avere Magic Leap One
La prima versione della maschera Magic Leap come detto costa 2.295 dollari, ed è ora in vendita. Per il momento, tuttavia, la distribuzione è limitata a una mezza dozzina di città degli Stati Uniti (Chicago, Los Angeles, Miami, New York, San Francisco e Seattle).
Vista l’esiguità dei contenuti disponibili, e il prezzo, si tratta di un prodotto pensato per sviluppatori e chi si occupa di mixed reality per professione: una piattaforma che si aggiunge alle altre già sul mercato (Samsung, Oculus, HoloLens, Vive) da studiare e con cui prendere confidenza in attesa del lancio in grande stile.
La mole di finanziamenti raccolti da Magic Leap, e le dichiarazioni dei suoi manager, facevano immaginare che il suo primo prodotto sarebbe stato qualcosa di formidabile e di davvero rivoluzionario. Per il momento non pare sia così, ma c’è da scommettere che abbiano tenuto il meglio in serbo per il futuro: magari per il lancio di un primo prodotto destinato al grande pubblico, con un prezzo più popolare dell’attuale.