Si è svolta nella grande mela la seconda edizione statunitense del progetto dell’acceleratore iStarter, nato per far incontrare l’innovazione italiana e gli investitori internazionali
Sei scaleup italiane alla conquista di New York, con un obiettivo ambizioso: superare i 100 milioni di dollari di capitale raccolto (l’equivalente di circa 89 milioni di euro) con l’aiuto di iStarter, l’acceleratore italiano con sede a Londra.
Sono le protagoniste della seconda edizione della tappa statunitense di Made in Italy 2.0.2.0, che si è svolta giovedì 4 aprile, nella sede di New York del Sap Leonardo Center. Nato come evento singolo nel 2016 presso il London Stock Exchange e diventato dall’anno successivo un tour globale con tappe in Cina e negli USA, Made in Italy 2.0.2.0 ha l’obiettivo di far incontrare i migliori progetti imprenditoriali italiani con i più importanti investitori internazionali.
Un’opportunità per le startup
Per questa nuova tappa nella grande mela il team di iStarter, supportato da vari Equity Partner, ovvero i manager italiani che fanno parte della società a livello internazionale, ha selezionato con cura sei progetti italiani che avessero come prerequisito, oltre a un team e una origine tutta italiana, anche una raccolta abbondante alle spalle o in corso.
Attualmente, infatti, il capitale raccolto dalle aziende finaliste – che complessivamente hanno generato oltre 150 posti di lavoro – ha superato i 50 milioni di dollari (circa 45 milioni di euro); con questo nuovo round americano, l’ambizione è sfondare il tetto dei 100 milioni: la più grande sfida tentata da ventures italiane all’estero.
Ad ascoltare i pitch delle finaliste vci saranno una trentina di fondi di venture capital statunitensi, fra i quali FirstMark Capital – che ha alle spalle più di 220 investimenti alle spalle – e 37 Angels, un fondo newyorkese costituito da un network di 60 managers donne.
“Oggi l’economia di New York è di circa 850 miliardi di dollari, pari al 40 per cento del Pil italiano. I progetti italiani maturi ambiscono ad arrivare ed attecchire in questa metropoli che non dorme mai e noi siamo qui anche per questo”, dice Simone Cimminelli, il CEO di iStarter: “Eventi come il Made in Italy 2.0.2.0 servono ad aprire la nostra espansione sul territorio, e infatti nuovi equity partners locali stanno investendo in iStarter, rafforzando il pool di talenti, di capitale e di competenze sui quali possiamo contare su quella piazza”.
Le sei finaliste
I progetti selezionati per l’evento di New York spaziano in vari ambiti, dalla ricerca scientifica all’elettronica di consumo, dal fashion all’Intelligenza Artificiale. Eccoli:
Brandsdistribution: società torinese fondata nel 2008 da Carlo Tafuri, è focalizzata nella distribuzione on line b2b di abbigliamento e accessori di marca. Ha oltre 40 dipendenti , un fatturato che supera i 20 milioni di euro e una valutazione di oltre 50 milioni.
Buzzoole: vincitrice dello Special Award Entertainment al SIOS18, è la piattaforma di influencer marketing in grado di connettere i brand ai content creator attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.Con oltre 85 dipendenti, Buzzoole fino ad oggi ha raccolto oltre 10,5 milioni di euro ed è già attiva negli Stati Uniti: questo round le permetterà di rafforzarsi nel territorio.
Eezylife: attraverso la sua app eezy, fornisce in modo proattivo raccomandazioni personalizzate per organizzare il proprio tempo libero tra ristoranti, eventi, viaggi e shopping, basandosi sull’AI e su modelli psicologici. La società può contare su un team di superstar imprenditoriali: il suo CEO Europa, Giovanni Fantasia, ha ricoperto lo stesso ruolo in Nielsen Company e ha lavorato a eBay Italy, mentre il CEO Nicolas Carbonari ha alle spalle la exit di Scout24, società che ha oggi una capitalizzazione di 5,5 miliardi di dollari.
Eggtronic: è una scaleup modenese che ha sviluppato una tecnologia in grado di rendere ogni tavolo, scrivania capace di ricaricare senza fili, alimentare ed interconnettere cellulari, computer, tablet, TV, hard disk e ogni altro dispositivo elettronico, e che all’ultimo CES ha impressionato le più importanti società di elettronica di consumo e i distributori al dettaglio.
Genenta Science: la società biotech fondata da Pierluigi Paracchi e Luigi Naldini con l’ospedale San Raffaele di Milano – e scelta nella top ten del SIOS17 – sta sviluppando una terapia genica basata su l’ingegnerizzazione delle cellule staminali ematopoietiche per il trattamento dei tumori. Finora ha raccolto 20 milioni di dollari, ed è stata autorizzata in Europa alla sperimentazione clinica in due indicazioni tumorali.
Morphcast: è una nuova tecnologia sviluppata dalla scaleup fiorentina Cynny, che combina un motore AI con un nuovo player multimediale in grado di assemblare contenuti basati sui parametri dello spettatore misurati attraverso la selfie camera del cellulare, ovvero età, attenzione, emozioni ed altre 40 caratteristiche, mantenendo protetta la privacy. Ha raccolto fino ad oggi 11 milioni di euro dai suoi 680 investitori.