In occasione dell’uscita di Luigi’s Mansion 3, Nintendo ha organizzato un tour spettrale lungo le strade del capoluogo lombardo
Sapevate che tra le guglie del Duomo di Milano si aggira, senza trovare pace, il fantasma di una donna che si uccise gettandosi nel vuoto per i rimorsi e la vergogna di aver tradito il suo giovane sposo? E che a Parco Sempione sul far della sera agli uomini soli può capitare di imbattersi in una misteriosa dama nera che li conduce nel fitto della vegetazione per farli tornare nella nostra dimensione solo quando sono ormai del tutto privi di senno? Anche se è Torino la capitale italiana indiscussa in tema di occulto, a Milano non mancano certo le storie di fantasmi: Nintendo ha deciso di spolverarle per promuovere nel modo migliore l’uscita di Luigi’s Mansion 3 per Switch.
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Un tour serale e spettrale, appunto, programmato da Nintendo Italia e proposto ai soli giornalisti della stampa specializzata alla scoperta di una Milano misteriosa e affascinante, con l’apporto quanto mai fortuito di un po’ di nebbia (sempre più rara, nel capoluogo) che ha certamente aumentato l’atmosfera. E allora eccoli, i luoghi più infestati di Milano.
La danza macabra dello scheletrino
Pochi sanno che a due passi dal Duomo si trova una chiesa ben più modesta ma dal contenuto assai più inquietante. È San Bernardino alle ossa, costruzione del 1269 divenuta nel corso della storia l’ossario in cui stipare le spoglie dei malati di peste e di lebbra morti nel vicino ospedale (oggi andato distrutto, l’Ospedale del Brolo). Quando, nel 1642, crollò il campanile della Basilica di Santo Stefano Maggiore, distruggendo una parte della chiesa, l’architetto Carlo Buzzi decise di recuperare teschi e tibie dell’ossario per decorare la parte che avrebbe ricostruito.
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Ancora oggi intere pareti ospitano in bella vista centinaia e centinaia di teschi. L’ambiente ideale per far germinare qualche storia di fantasmi. Infatti, le dicerie locali vogliono che nella notte di Tuttisanti, tra il 31 ottobre e il 1 novembre, un piccolo scheletro di una bambina inizi una danza macabra e rianimi i morti conservati nell’ossario che si uniscono in un ballo che dura fino all’alba.
Il fantasma del Duomo
Talvolta, agli sposi che celebrano il rito nuziale in Duomo, riguardando le fotografie della cerimonia, capita di notare accanto tra gli ospiti la silhouette sfocata di un individuo assente nella lista degli invitati. Un imbucato? Un amico che si è mosso all’ultimo momento? Un errore della macchina fotografica causato da una illuminazione non ottimale? Per gli anziani si tratta del fantasma “della Carlina”, una giovane donna che, visitando le guglie e i ricami mistici del Duomo di Milano assieme al suo giovane sposino, all’improvviso avrebbe deciso di farla finita gettandosi nel vuoto dal parapetto delle terrazze.
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C’è chi sostiene che nel grembo portasse la prova del proprio adulterio e, non riuscendo a confessare il tradimento all’amato, abbia preferito la morte. Secondo alcune versioni di questa storia, Carlina era sconvolta a tal punto che iniziò ad avere allucinazioni: le gargolle mostruose che adornano le terrazza avrebbero preso vita e lei si sarebbe gettata per sfuggire al loro assalto. Tutte le storie concordano sul punto: Carlina, cadendo nel vuoto, fu inghiottita da una fitta coltre di nebbia che non restituì più il suo corpo al suo sposo, disperato.
La Dama Nera di Parco Sempione
Si tratta dell’ectoplasma più noto del borgo meneghino, a tal punto da esser stato persino ripreso, seppur con le opportune modifiche, per animare un’avventura del mitico Dylan Dog datata 1988. Si narra che per Parco Sempione (alle spalle del Castello Sforzesco, lungo i cui padiglioni si aggira invece il fantasma decapitato di Bianca Maria Gaspardone, Contessa di Challant), all’imbrunire, vaghi lo spettro di una signora vestita a lutto, con il capo nascosto da un velo nero.
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Questo fantasma che non riesce a trovare pace si aggirerebbe alla ricerca di uomini tristi e soli, attirandoli nel fitto della vegetazione, dove il confine tra il nostro mondo e quello dei fantasmi si fa più sottile. Lì la Dama Nera abita una bellissima villa in cui intrattiene per tutta la notte, con danze e banchetti, i suoi ospiti mortali. Le sue vittime, pensando di avere tra le braccia una donna bellissima, sono spinte ad alzare il velo per rimanere sconvolte alla vista di un orribile teschio decomposto e essere rispedite nella nostra dimensione, ormai all’alba, completamente fuori di senno.
Luigi torna a vestire i panni dell’Acchiappafantasmi
Dopo un simile, macabro, tour per Milano siamo invece pronti per parlare del gioco, quel Luigi’s Mansion 3, spin off della popolarissima saga di Super Mario, che mira a dare al fratello dell’idraulico in rosso parte del lustro che merita. Per chi non avesse mai provato i passati episodi (il primo uscì nel 2001 su Nintendo GameCube, il secondo 12 anni dopo su 3DS), bisogna anzitutto chiarire un dettaglio non di poco conto: scordatevi i platform che impegnano da sempre i due eroi baffuti.
Luigi’s Mansion 3 è, appunto, uno spin off, quindi si regge su regole proprie che vogliono il tremebondo Luigi vestire gli improbabili panni dell’eroe (e quelli ancora più improbabili da acchiappafantasmi) lungo le sale di un enorme maniero infestato (un hotel, in questo terzo episodio) alla ricerca di Mario, della principessa Peach e di Toad, rapiti e trasformati in dipinto dal perfido Re Boo.
Un Resident Evil tutto da ridere
Niente salti, nessun burrone, zero blocchi da prendere a capocciate, quindi. Il gameplay per certi versi strizza l’occhio più ai vecchi Resident Evil (in particolare al primo) che ai canonici Super Mario e vi vedrà intenti ad aggirarvi per le lussuose e spettrali sale di una immensa villa, l’hotel Miramostri della misteriosa Malberta Crisantemi, risolvendo piccoli enigmi che sbloccano l’accesso ai piani superiori (15 in totale) e, soprattutto, acchiappando fantasmi.
Come? Con un aspirapolvere modificato ad hoc per acchiappare qualsiasi lenzuolo malintenzionato vi appaia davanti e che, per due terzi del gioco, userete principalmente per tovaglie, cuscini, tendaggi, tappeti e suppellettili.
Gli sviluppatori di Next Level Games hanno creato un motore fisico a dir poco credibile e i vari oggetti reagiscono in modo realistico all’azione del vostro “Poltergust”, offrendo quasi una tangibile sensazione di resistenza mentre li risucchiate dalla loro posizione.
Questo fa sì che, appunto, spesso si perda tempo semplicemente vandalizzando le stanze del maniero. E dato che nulla, nei titoli Nintendo, è casuale, ecco allora che l’aspirapolvere diventa anche la chiave per risolvere decine e decine di piccoli enigmi ambientali mentre gli oggetti che gli farete ingurgitare rilasceranno banconote, monete d’oro e persino diamanti, essenziali al fine di ottenere punteggi particolarmente alti alla conclusione di ogni capitolo.
Mi ha smeLmato
Vera novità di questo terzo capitolo la presenza di Gommiluigi, la versione ectoplasmatica di Luigi, che deve essere utilizzata dal giocatore singolo per fare fronte ai rompicapo più complessi, alternandosi alla guida dei due personaggi, mentre, chi volesse affrontare le “paurosissime” sfide dell’hotel Miramostri in compagnia di un amico, ecco che questo botolo verde e gelatinoso può essere affidato alle cure del secondo giocatore, semplicemente passandogli un joycon del Nintendo Switch. Rispetto a Luigi, quel budino di Gommiluigi è in grado di attraversare grate, spuntoni, sbarre. Dato che è gelatinoso, però, deve evitare ogni contatto con l’acqua, o rischia di liquefarsi e finire nelle fogne. Particolare che aggiunge a ogni enigma ulteriori complicazioni.
Hotel a 5 Stelle?
Il primo Luigi’s Mansion, sviluppato internamente da Nintendo, era poco più di una demo. Durava infatti sì e no 4-5 ore ed era stato lanciato sul mercato in fretta e furia per dotare il GameCube di un gioco tripla A nella delicata fase di debutto. Luigi’s Mansion 2 fu invece affidato a un team esterno, i canadesi di Next Level Games, che approfondirono la struttura del capostipite ma, non essendo esperti quanto Nintendo, non furono in grado di tenere alta l’attenzione del giocatore lungo tutte le fasi dell’avventura.
Dietro Luigi’s Mansion 3 troviamo nuovamente Next Level Games e possiamo dire che, questa volta, ci consegnano un Luigi’s Mansion così come sarebbe dovuto essere 17 anni fa, vale a dire longevo, divertente, ispirato e ottimamente calibrato per essere goduto tanto dai neofiti quanto dagli esperti. La degna somma dei pregi dei primi due capitoli, insomma. Anche se questo non vuol dire che dall’operazione algebrica siano rimasti esclusi i difetti: come nel secondo episodio, infatti, anche qui talvolta la caratterizzazione di diversi ectoplasmi lascia a desiderare, posizionandosi una o due spanne sotto quella che ci si attenderebbe da un titolo Nintendo.
Pure alcuni piani dell’hotel Miramostri risultano meno memorabili (ma tutte le ambientazioni sono comunque più belle di Luigi’s Mansion 2), però devastare le stanze con il proprio aspirapolvere a tracolla è così divertente che questi nei passano in secondo piano. In più Luigi ha una mimica facciale superlativa e le sue animazioni sono così divertenti da sembrare uscito da un film Disney. Insomma, siamo di fronte a uno dei migliori titoli per Nintendo Switch. Non avete scusa per non acquistarlo.