La NASA ha sostenuto il progetto “Potato on Mars”, che è riuscito a far crescere i tuberi in condizioni climatiche identiche a quelle che si trovano su Marte
The Martian, il film di fantascienza campione d’incassi, racconta le avventure di un astronauta rimasto su Marte che riesce a sopravvivere coltivando vegetali, fertilizzando il suolo con le proprie feci. Riesce a far crescere patate e altri ortaggi, quanto basta per farlo sopravvivere sul pianeta rosso. Quella che sembra pura fantasia, non si discosta del tutto dalla realtà. La NASA ha sostenuto il progetto “Potato on Mars”, ed è riuscita a crescere i tuberi in condizioni climatiche identiche a quelle che si trovano su Marte.
Il tubero dentro il satellite
La NASA ha pronta una missione con tanto di equipaggio verso Marte da decenni, e il Congresso americano ha appena approvato una legge che chiede all’agenzia spaziale di raggiungere il pianeta entro il 2033. L’Agenzia spaziale sta anche studiando delle idee per una colonia marziana. A tal fine, gli scienziati e l’International Potato Center (CIP) a Lima, in Perù, hanno messo in piedi un esperimento con il delizioso tubero, per valutare la sua possibile crescita nelle condizioni estreme della superficie marziana. Tutto avviene all’interno di un satellite miniaturizzato chiamato CubeSat. Lo strumento è attrezzato con pompe, tubi dell’acqua, luci al LED e tutti gli strumenti per emulare le temperature di Marte, i cicli di luce diurna e notturna, i gas e la pressione dell’aria tipici del pianeta. Nel mese di febbraio, i ricercatori hanno avviato un esperimento nel deserto di Pampas de la Joya, in Perù, e hanno iniziato ha monitorare le riprese per vedere cosa succede all’interno del mini satellite. “I risultati preliminari sono positivi. Se i raccolti possono tollerare le condizioni estreme a cui sono esposti nel nostro CubeSat, hanno una buona possibilità di crescere su Marte” ha commentato Julio Valdivia-Silva, un ricercatore della NASA presso l’Università di Ingegneria e Tecnologia di Lima.
Tutti gli ostacoli alla crescita
I dubbi, però, rimangono. Il terreno non è realmente quello di Marte, e anche se arido e inospitale, probabilmente aveva ancora dei microbi che possono aver aiutato la crescita della pianta di patata. I ricercatori, inoltre, hanno utilizzato una patata invece del seme. Questo può essere un problema, perché le patate non possono affrontare un viaggio di mesi o addirittura anni. Andrebbero incontro a delle problematiche come il riscaldamento sotto pressione (termostabilizzazione) o l’eccesso di radiazioni. Questo danneggia le cellule della patata, il che rende difficile, se non impossibile, far crescere le piante. Tuttavia, altri esperimenti dimostrano che potrebbe essere possibile coltivare cibo sul suolo marziano e addirittura su un terreno lunare ancora più inospitale, chiamato regolith. Bruce Bugbee, botanico e scienziato della NASA alla Utah State University, ha detto che non c’è alcun motivo per cui una patata o altre colture alimentari non crescerebbero nel suolo marziano.
Le condizioni minime per sopravvivere
Il CIP e la NASA stanno cercando di vedere come diverse varietà di patate crescano nella CubeSat, tra cui le speciali tipologie che hanno realizzato per resistere alle condizioni avverse. “Faremo diversi cicli di esperimenti per scoprire quale specie di patata è migliore. Vogliamo sapere quali sono le condizioni minime di cui una pianta ha bisogno per sopravvivere” ha detto Valdivia-Silva. Oltre ad aiutare gli agricoltori astronauti del futuro, il lavoro si distingue anche per il beneficio immediato per tutti gli esseri umani sulla Terra. “I risultati indicano che i nostri sforzi per crescere varietà ad alto potenziale per il rafforzamento della sicurezza alimentare interesseranno anche territori terrestri resi aridi dal cambiamento climatico” ha commentato Walter Amoros, un coltivatore di patate al CIP.