Prima tappa europea e unica italiana, parte dell’esposizione lascia il museo di Belgrado per essere ospitata nello Spazio Ventura XV, a Lambrate
“Nikola Tesla Exhibition” : un percorso interattivo e partecipativo dove sono gli stessi spettatori a fare esperienza. La mostra sul genio di origine serba, pioniere dell’elettromagnetismo, è visibile a Milano, nello Spazio Ventura XV (zona Lambrate) fino al 29 marzo 2020.
La “Nikola Tesla Exhibition” giunge alla sua prima tappa europea, unica italiana, proponendo alcune tra le invenzioni messe a punto dallo scienziato, le quali partiranno, poi, alla volta dell’Europa.
Promosso e organizzato da Venice Exhibition srl, in collaborazione con il museo ufficiale di Belgrado, il percorso espositivo ripercorre la vita e la storia scientifica di colui che brevettò più di 300 invenzioni riconosciute dalla comunità scientifica mondiale.
“Un onore, per noi, essere presenti a Milano in questo spazio di 1.500 metri quadri”, ha affermato Ivona Jevtić, direttrice del museo Nikola Tesla di Belgrado, durante l’inaugurazione della mostra.
La mostra del genio dell’elettricità
Sviluppata in tre parti: vita, storia delle invenzioni e percorso interattivo, questa è la prima volta che l’esposizione esce dal museo ufficiale di Belgrado.
L’uomo del futuro: così viene ricordato Tesla, che ideò alcune delle scoperte che hanno completamente rivoluzionato il mondo, di allora e di oggi. Dal campo magnetico invertito all’elettrificazione; dal sistema di risonanza a quattro circuiti alla comunicazione globale; dalle idee di utilizzo di fonti di energia rinnovabili al trasferimento di energia wireless mai completamente realizzato.
Dalle sue intuizioni nasce l’illuminazione domestica e gli stessi elettrodomestici come l’aspirapolvere, la lavatrice, il frigorifero, il telecomando. Le sue idee stanno anche alla base dei mezzi di comunicazione di massa come la radio e la televisione.
“Tutte le sue invenzioni perseguivano un unico scopo: contribuire a migliorare le condizioni dell’umanità intera“, spiega la direttrice Jevtić. Al punto che lo stesso scienziato aveva investito la maggior parte del suo patrimonio alla ricerca di nuove invenzioni.
“Il denaro non ha tutto quel valore che gli uomini gli hanno attribuito – riporta una delle sue memorie – Tutto il mio denaro è stato investito in esperimenti, permettendomi di giungere a scoperte che hanno contribuito a migliorare la vita dell’uomo”.
“Una storia incredibile, la sua, dalla quale emergono tre aspetti salienti che abbiamo voluto evidenziare in questa mostra: l’eticità che perseguiva; la volontà e la capacità di mettere in pratica e investire tutto nelle intuizioni che, inizialmente, trasse dal suo eccellente percorso di studio; il viaggio in America, dove si scontrò con le dure logiche del business”, sostiene Vladimir Perić, tra gli autori della mostra.
La mostra permette di addentrarsi all’interno di quello che era il mondo di Tesla, tra documenti e reperti, postazioni scientifiche interattive, ricostruzione dei luoghi di origine e riproduzioni delle macchine ispirate ai progetti del grande inventore.
All’interno anche la riproduzione reale del laboratorio di “Colorado Springs”, dove nel 1899 Tesla produsse i famosi fulmini artificiali, e il “Big Coil”, la bobina che riproduce le scariche elettriche molto simili a quelle prodotte in natura.
“L’interattività della mostra intende coinvolgere in primo luogo i più giovani, gli studenti, per far loro sperimentare da vicino le scoperte di Tesla, così che possano comprendere come le sue idee abbiano permesso di aprire strade infinite verso le innovazioni e le modernità del Ventunesimo secolo – spiega Mauro Rigoni, amministratore unico di Venice Exhibition – Invenzioni e scoperte senza le quali oggi il mondo sarebbe completamente diverso da come lo conosciamo. Nel 2003 l’UNESCO ha riconosciuto i suoi documenti e le sue invenzioni patrimonio universale ed eredità destinata all’umanità”.
La mostra è visibile dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18); sabato e domenica dalle 9.30 alle 20.30 (ultimo ingresso 19.30). Visite guidate per gruppi e scuole di ogni ordine e grado su prenotazione.
La storia del genio
Nato nell’ex Impero austro-ungarico, molti dei parenti di Tesla erano militari che difendevano i territori di confine dalle invasioni turche. Il padre, prete ortodosso, voleva che il figlio percorresse le sue stesse orme, dalle quali Nikola fuggiva.
Il genio, da piccolo si ammalò gravemente di colera e, di fronte all’incertezza sul suo futuro, il padre promise al ragazzo che lo avrebbe sostenuto qualsiasi fosse stata la sua scelta di vita. Così, dopo l’inaspettata guarigione, Tesla si iscrisse a Ingegneria Meccanica al Politecnico di Graz.
Lì, nel 1877, durante una lezione di ingegneria elettrica, il giovane ebbe l’idea di un motore a corrente alternata, senza commutatori e spazzole. La sua prima invenzione, mentre lavorava al Central Telegraph Office di Budapest, fu l’amplificatore vocale per il ricevitore del telefono.
Nel 1882 inventò il campo magnetico e iniziò a lavorare presso la Edison Continental Company di Parigi, dove realizzò il primo motore a induzione con un rotore a forma di disco ma, rendendosi conto che in Europa non sarebbe stato facile realizzare la sua invenzione, partì alla volta degli Stati Uniti d’America, dove fondò la Tesla Arc Light Co e diede vita ai primi motori e generatori a corrente alternata.
Nel 1890 inventò il generatore di corrente ad alta frequenza, poi i trasformatori senza nucleo e il sistema di telegrafia senza fili.
Insieme a Westinghouse, Tesla fu in grado di dimostrare il suo sistema polifase di produzione, trasmissione e uso delle correnti alternate, che divenne la base del progetto per la costruzione della più importante centrale idroelettrica mai costruita alle Cascate del Niagara.
Nel 1895 un incendio distrusse completamente il laboratorio di Tesla, mentre un paio di anni dopo applicò i suoi primi brevetti sulle trasmissioni wireless di energia e dimostrò il modello della barca telecomandata: primo esperimento sull’uso delle onde radio per il controllo remoto.
Nel 1899, nel suo laboratorio di Colorado Springs, effettuò vari esperimenti con il trasformatore ad alta frequenza (quella che diventerà la bobina di Tesla) e tra il 1900-1905 costruì l’antenna del “World Telegraph” a Long Island, con l’intenzione di creare il sistema mondiale per la trasmissione di informazioni ed energia.
Nel 1913 ottiene i brevetti per la pompa e la turbina in base a un nuovo principio, e produce nuovi tipi di fontane, turbine a vapore e a gas, motori per le auto.
Tesla e l’ossessione del numero 3
Tesla, oltre ad essere uno scienziato geniale, era anche un uomo scaramantico, ossessionato dal numero 3. “Si lavava le mani 3 volte, e, in generale, ripeteva gran parte delle sue azioni per tre volte di seguito”, ha confessato l’ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, Goran Aleksić durante l’inaugurazione della mostra (che ha aperto per la prima volte le porte al pubblico, non a caso, il 3 ottobre).
Trascorse gli ultimi 10 anni della sua vita nella camera 3327 dell’hotel NewYorker, a Manhattan, dove morì nel 1943. La stessa stanza è fedelmente riprodotta all’interno del museo, dove sono anche visibili alcuni suoi capi di abbigliamento ed effetti personali originali.
Non essendo mai stato sposato, la sua eredità andò al nipote, Sava Kosanović, che trasferì tutti i suoi oggetti personali, così come i documenti e le stesse ceneri di Tesla a Belgrado, dove nacque il museo a lui dedicato.