L’Italian Institute for the Future pubblica le dieci tendenze tecnologiche (e non) emerse negli ultimi 12 mesi. Dall’ondata migratoria che ha investito l’Europa al fenomeno delle auto senza conducente. Ecco tutte le trasformazioni che produrranno enormi cambiamenti e nuovi scenari.
In uno scenario di profonda incertezza a livello globale, conoscere le grandi tendenze future è fondamentale per poter capire i cambiamenti in corso nell’attuale panorama economico-sociale. Per questo l’Italian Institute for the Future ha fotografato – all’interno del rapporto Long-term megatrends 2016 – i fattori alla base delle trasformazioni in corso a livello tecnologico e geopolitico. Incrociando scenari politici ed economici con le più recenti innovazioni scientifiche, l’IIF delinea un quadro complesso nel quale si individuano le dieci tendenze mondiali emerse nell’ultimo anno.
Vediamo, uno ad uno, i cambiamenti destinati a influenzare profondamente la nostra vita nel prossimo futuro, già a partire dall’anno appena iniziato.
1. Migrazioni di massa
Al primo posto troviamo l’ondata migratoria che ha investito nel corso dell’ultimo anno i paesi europei. Questa situazione è destinata a modificare significativamente i rapporti demografici ma anche le politiche d’accoglienza messe in atto dai governi europei.
Secondo la Commissione europea, l’afflusso di migranti potrebbe rappresentare una soluzione al grave problema dell’invecchiamento della popolazione e della crisi demografica di molti paesi, come il nostro. Al termine del 2017 si stima una crescita della forza lavoro in Europa dello 0,4%, con l’ingresso di circa tre milioni di migranti, con un impatto economico sul PIL pari a +0,25%. Ma il problema principale che dovrà essere affrontato, e al più presto, è quello dell’integrazione e delle strategie di multiculturalismo da adottare. Infatti già nelle ultime settimane, diversi paesi – tra cui la Francia – hanno introdotto controlli temporanei alle frontiere, di fatto sospendendo gli accordi di Schengen, per limitare al massimo l’afflusso di rifugiati da Medio Oriente e Africa.
2. Ingegneria genetica fai da te
Un’innovativa tecnica di editing genetico promette di rivoluzionare la medicina nei prossimi decenni. Si tratta della tecnica Crispr-Cas, scoperta e sviluppata nel corso del 2015. Grazie a una proteina proveniente da particolari batteri è ora possibile “tagliare” parti del DNA e sostituirle con versioni “corrette”, in modo facile ed efficiente. La dott.ssa Emmanuelle Charpentier, inventrice del metodo e ricercatrice presso l’Helmholtz Centre for Infection Research è stata inserita dal Time tra le cento persone più influenti del mondo nel 2015.
Ci sono ancora perplessità sui possibili effetti collaterali di lungo termine sugli esseri umani ma, trattandosi di una tecnica piuttosto semplice ed economica da utilizzare, nei prossimi anni team di ricerca in diversi parti del mondo potrebbero iniziare a sperimentarla nella cura di molte malattie genetiche, ma anche per la cura di malattie come HIV e tumori.
3. Petrolio a buon mercato
Uno scenario inedito dalle molteplici conseguenze sul versante politico, economico e ambientale è quello legato al petrolio. Stiamo assistendo ad un crollo del prezzo, sceso sotto i trenta dollari al barile. Se il prezzo del greggio dovesse continuare a precipitare, le ripercussioni a livello globale potrebbero essere enormi. Difficile, ad oggi, stabilire chi ha da guadagnare e chi da perdere da una simile situazione.
Soprattutto a breve termine è ragionevole pensare che paesi emergenti, come Brasile, Venezuela e Nigeria, possano risentirne, a causa dell’eccessiva dipendenza delle loro economie dagli introiti del petrolio. Naturalmente la situazione più imprevedibile è quella del Medio Oriente, dove questo calo potrebbe rappresentare un’ulteriore causa di tensioni. Sul lungo periodo invece, potrebbero registrarsi dei benefici a livello ambientale ed economico. La graduale riduzione delle riserve mondiali di petrolio infatti, dovrebbe portare ad un costante e ineluttabile ridimensionamento del settore, a tutto vantaggio di nuove fonti di energia rinnovabili.
4. Sviluppo sostenibile
Nel settembre 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha adottato i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che prevedono l’adozione – nei prossimi quindici anni – di importanti iniziative per migliorare le condizioni di vita su scala mondiale. La scadenza è infatti prevista per il 2030. In questo lasso di tempo ci sono 17 obiettivi e ben 169 target da raggiungere. Tutti riassunti in questa infografica ufficiale delle Nazioni Unite.
Obiettivo numero uno, la lotta alla povertà. Tra gli altri, l’accesso per tutti alle cure mediche e la promozione del benessere, l’accesso all’istruzione, all’acqua potabile e a fonti di energia moderne, sostenibili ed economiche per tutti. E ancora, la promozione di un’industrializzazione sostenibile, l’impiego di iniziative urgenti per combattere il cambiamento climatico e la riduzione delle diseguaglianze economiche all’interno e tra le nazioni del mondo.
5. Self-driving cars
Entro il 2020 si prevede la circolazione di circa 10 milioni di auto senza conducente a livello mondiale. Cosa cambierà? Sul lungo periodo si prevede una drastica riduzione delle vittime di incidenti stradali – il 94% sono causati da errori umani (Guarda: “Tutti gli incidenti della Google Car”). Ma anche una crescita del pendolarismo e una riduzione dei passeggeri di treni e aerei, almeno per le tratte nazionali, che dovrebbe favorire un ridimensionamento dei costi del trasporto collettivo.
In America, molti stati si stanno già dotando di leggi per la circolazione su strada di questi automezzi, mentre i paesi europei sono ancora indietro sul piano normativo. I principali produttori saranno Ford (che produrrà i veicoli basati sulla tecnologia Google), Mercedes e Tesla, con Apple sempre alla finestra e alla ricerca di un produttore in grado di immettere le sue auto sul mercato.
6. Il ritorno della Russia come superpotenza
L’anno appena concluso ha visto la nascita dell’Unione Economica Euroasiatica, esperimento che segue quello della Comunità Economica Europea e che sembra proiettare il mondo verso un nuovo scenario bipolare. Il primo ministro Vladimir Putin è tornato ad essere un interlocutore di primo piano a livello geopolitico, dimostrando anche di essere in grado di violare il diritto internazionale (vedi il caso Ucraina) senza subire conseguenze di rilievo.
Inoltre, il ruolo che la Russia sta giocando in Siria e la rinnovata minaccia jihadista sembrano aver ulteriormente amplificato il peso di un paese che torna a rivestire, a tutti gli effetti, il ruolo di superpotenza mondiale. Un peso politico che non potrà non avere effetti, a lungo termine, sullo scacchiere internazionale.
7. Accesso allo spazio low-cost
Nel 2015 la Blue Origin di Jeff Bezos e la SpaceX di Elon Musk sono riuscite a recuperare il primo stadio di un razzo – che normalmente si distrugge nell’atmosfera o finisce in mare – facendolo atterrare verticalmente e perfettamente integro. Un avvenimento destinato a cambiare radicalmente lo scenario aerospaziale nei prossimi anni.
Questo può voler dire infatti riutilizzarlo in nuovi lanci, potenzialmente all’infinito. E significa, ovviamente, far crollare drasticamente i costi di accesso allo spazio. Si stima che, entro un decennio, l’utilizzo di razzi riutilizzabili possa far crollare il prezzo per lancio dagli attuali 150 milioni della NASA a 6-8 milioni di dollari. Questo permetterebbe a nuovi attori, come enti di ricerca, aziende e governi di paesi in via di sviluppo di inviare i propri payload nello spazio.
8. Terrorismo 2.0
Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre scorso c’è la possibilità, come già accennato in precedenza, che alcuni paesi europei rivedano le loro politiche di accoglienza. Inoltre, il rischio è che l’adozione di nuove misure antiterrorismo possa limitare ulteriormente la privacy dei cittadini europei (Vedi a proposito: “Così governi e aziende rubano la nostra privacy”).
Gli osservatori temono anche un impatto economico sul lungo termine. Già il Giubileo, con un significativo ribasso delle stime dei visitatori attesi (dati Federalberghi), ha mostrato una tendenza che potrebbe rafforzarsi nei mesi a venire, con un calo dei flussi turistici verso le mete europee e le compagnie aeree destinate a subire perdite rilevanti.
9. Intelligenze artificiali “forti”
In futuro robot e automi affiancheranno gli esseri umani in diverse attività, come per esempio la cura degli anziani. Molte aziende, già nel corso dell’ultimo anno, hanno iniziato ad investire in strategie di deep learning attraverso lo sviluppo di IA sempre più sofisticate (Per saperne di più: “Google lancia un corso gratuito per capire l’intelligenza artificiale”).
Per evitare i potenziali rischi derivanti da simili tecnologie, lo scorso anno alcuni guru della Silicon Valley – Elon Musk di SpaceX, Sam Altman di Reddit, l’ex co-fondatore di PayPal Peter Thiel e il co-fondatore di Linkedin Redi Hoffman – hanno investito ben un miliardo di dollari. É nato così OpenAI, per svolgere ricerche sullo sviluppo di IA open source, slegate dagli obiettivi puramente di mercato su cui invece sono impegnate realtà come Google, Apple e Microsoft. In futuro, gli sforzi di regolamentazione etica e a favore dell’open source potrebbero realmente contribuire a ridurre i rischi – in termini di sicurezza, privacy, disoccupazione tecnologica e tecnologie proprietarie – legati alla produzione di cosiddette Intelligenze Artificiali “forti”.
10. Reddito di cittadinanza
La crisi economica a livello europeo ha avuto, tra i suoi tanti effetti, quello di determinare una crescita del consenso intorno a modelli alternativi di welfare. Tra le soluzioni più interessanti c’è l’adozione di un reddito di base (o reddito di cittadinanza) per tutti. Voci autorevoli a sostegno di questa proposta sono, tra gli altri, gli economisti Joseph Stiglitz e Thomas Piketty.
Nel corso del 2015 in Svizzera si sono mobilitati per una raccolta firme a favore di un disegno di legge per l’introduzione del reddito di base che comporterà l’indizione di un referendum, previsto per il 2016. Sempre quest’anno sono previste diverse sperimentazioni – ad esempio in Finlandia e in Olanda – per verificare rischi e benefici di questa soluzione.
Con la crescita della disoccupazione e delle disparità di ricchezza all’interno dei paesi europei, problemi destinati a restare endemici ancora a lungo, quello sul reddito di base è un argomento destinato a fare parte dell’agende politica negli anni a venire.
Antonio Carnevale