Progettata dall’azienda romagnola WASP, la BigDelta non è più solo un progetto. Verrà presentata tra dieci giorni a Massa Lombarda per poi spostarsi nella Capitale e aprire la terza edizione della Maker Faire Rome.
Dodici metri di altezza e una notevole eleganza. La stampante 3D più grande del mondo, creata dall’azienda romagnola WASP, non è più un progetto ma una solidissima realtà. Si chiama BigDelta e sarà in grado di realizzare vere e proprie case in argilla portando a compimento quello che, solo qualche anno fa, sembrava un sogno.
L’appuntamento con la BigDelta (e la Storia)
World’s Advanced Saving Project. Questo è l’acronimo scelto dall’azienda del ravennate per mostrare i propri obiettivi e la propria vocazione. «Siamo sognatori, siamo realizzatori, siamo Makers: partiamo dalla stampa 3D per salvare il mondo». Così, invece, si descrivono sul loro sito ufficiale, con un giusto pizzico di ambizione e orgoglio. E con il concetto del “fare” davanti a tutto.
La presentazione della stampante avverrà all’interno di un raduno della durata di tre giorni a Massa Lombarda. Dal 18 al 20 settembre, infatti, la cittadina romagnola ha organizzato una serie di workshop, conferenze, concerti e spettacoli per intrattenere gli ospiti presenti prima dell’inaugurazione ufficiale della BigDelta. Compreso uno spettacolo teatrale, Shamballa, presentato dal Teatro Rigodon, scritto e diretto da Alessandro Cavoli. Un raduno che ha un nome evocativo e solo apparentemente ossimorico: “La realtà del sogno”.
A Roma ad aprire la fiera europea dei makers
La BigDelta avrà l’onore di essere il pezzo d’apertura della terza edizione della Maker Faire Rome che si terrà, quest’anno, all’interno dell’Università La Sapienza. Dal 16 al 18 ottobre i makers e gli innovatori daranno vita ad un evento unico: più di 15mila mq di spazi espositivi, più di 600 stand con oltre 700 invenzioni in mostra provenienti da tutto il mondo e selezionate tra più di 1300 progetti arrivati. Un evento che è stato anticipato, nella giornata di lunedì, dalla conferenza stampa di rito al Tempio di Adriano.
La diffusione della “Maker Economy”
Completare la BigDelta è però molto più che un sogno portato a termine: «Soprattutto se consideriamo che le stime internazionali prevedono entro il 2030 una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili ed adeguati per oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3000 dollari» fanno sapere dalla WASP. «Per soddisfare questa domanda le Nazioni Unite stimano che per i prossimi 15 anni vi sarà un fabbisogno giornaliero di 100.000 unità abitative».
Numeri che l’azienda di Massimo Moretti ha deciso di prendere a cuore dedicandosi a quella che viene chiamata “Maker Economy“: «Si tratta di un nuovo modello in cui tutto può essere autoprodotto grazie a soluzioni condivise fornite dalla stampa 3D e legate alle necessità primarie: lavoro, salute e abitazione». Un modello che sarà portato avanti anche grazie a invenzioni come la BigDelta.