L’iniziativa a Schiavonia, in provincia di Padova, dentro una struttura sanitaria in prima linea
L’obiettivo è supportare il lavoro di medici e infermieri da settimane sottoposti a un lungo periodo di stress. In presenza di uno psicologo, il personale medico sanitario può partecipare a due sedute potenziate da un visore di realtà virtuale grazie al quale questi professionisti possono migliorare la gestione dell’ansia e del duro lavoro quotidiano. L’iniziativa è partita a Schiavonia, dentro l’ospedale Covid in provincia di Padova, a poca distanza da Vo’ Euganeo, uno dei primi focolai di coronavirus in Italia.
La VR in psicologia
«La realtà virtuale permette di esser efficaci ed efficienti: si raggiungono ottimi risultati in tempi ridotti. Lavoriamo sulla respirazione diaframmatica immergendo il paziente in un ambiente che allena la memoria muscolare. In più, grazie al visore, possiamo portare le persone in luoghi legati a ricordi positivi attraverso immagini 3D di Google Street View». Raggiunto da StartupItalia, Alessandro De Carlo, docente di psicologia del lavoro all’Università LUMSA, ha spiegato un’iniziativa che lega psicologia e tecnologia. «Da una settimana circa sto seguendo una ventina di persone tra medici e infermieri dentro l’ospedale».
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La trincea in ospedale
Sono due mesi che l’Italia fa i conti con l’emergenza coronavirus e gli ospedali, le trincee di questa guerra sanitaria, continuano a contare i propri morti (120 medici e 30 infermieri: è il dato più aggiornato). Il sostegno psicologico per chi lotta in prima linea è fondamentale ora e lo sarà ancora nei mesi a venire. «Il visore Limbex che utilizziamo in queste sedute è nato come uno strumento di training psicologico per i manager – ci ha detto De Carlo – Nell’ospedale di Schiavonia mettiamo in pratica un protocollo ridotto di due sedute per aiutare medici e infermieri».
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Gli operatori in servizio nel Covid Hospital di Schiavonia possono dunque usufruire di un percorso di sostegno psicologico supportato dalla tecnologia di realtà virtuale Limbix, studiata proprio per l’ambito salute con software creati in collaborazione con le Università di Stanford, Harvard e Yale. «Penso che sia una delle prime volte in cui si usa il visore per medici e infermieri impegnati in un ospedale Covid. Nella prima seduta si utilizza la realtà virtuale per il training alla respirazione diaframmatica, strumento psicofisiologico che consente di controllare le emozioni. La persona, indossando un visore, viene portata all’interno di un ambiente in cui il respiro viene visualizzato».
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Nella seconda seduta il medico o l’infermiere vengono accompagnati in un luogo legato a ricordi positivi del passato (come un successo sportivo, per esempio). Limbix può infatti accedere alle librerie di immagini 3D come quella di Google Street View. «Questi luoghi – ha spiegato De Carlo – vengono usati come stimoli positivi che il soggetto discute in tempo reale con lo psicologo, imparando a tradurne i benefici emozionali in contesti reali di massima pressione».