I ricercatori dell’Italian Resuscitation Council, IRC, stanno sviluppando 2 progetti tecnologici legati alla rianimazione cardiopolmonare: una piattaforma per la realtà virtuale e un nuovo software, Asma, installato su un defibrillatore che suggerisce quando è il momento più indicato per attivarlo
E se fosse la realtà virtuale a insegnarci come eseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare? In occasione del congresso Nuove tecnologie in rianimazione, è stata presentata la piattaforma per realtà virtuale Virtual Reality CPR #VRCPR, utilizzata per insegnare non solo agli operatori sanitari, ma anche a gente comune e alunni delle scuole, come realizzare un massaggio cardiaco.
A concepire il software, l’Italian Resuscitation Council, che ha presentato nello stesso evento anche Asma Trial, un sistema sperimentale che, applicato al defibrillatore, è in grado di suggerire ai soccorritori se, in base alla tipologia di arresto cardiaco in atto, è meglio procedere subito con la scarica oppure con il massaggio cardiaco.
Arresto cardiaco e primo soccorso: i numeri in Italia
Ogni anno 400.000 persone in Europa, 60.000 in Italia sono colpite da arresto cardiaco e molte tra loro potrebbero avere maggiori possibilità di salvezza se soccorse tempestivamente e adeguatamente. Se le persone che si imbattono in una vittima di arresto cardiaco iniziassero la rianimazione cardiopolmonare prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza aumenterebbero di 2/3 volte.
In Italia si stima che solo nel 15% dei casi viene eseguita una rianimazione prima dell’arrivo dei soccorsi. Se la percentuale aumentasse dal 15% al 50/60%, grazie ad un intervento tempestivo e mirato, si potrebbero salvare 100.000 persone ogni anno.
Virtual Reality CPR: nuove speranze dalla realtà virtuale
La nuova piattaforma per la realtà virtuale Virtual Reality CPR #VRCPR è utilizzata per insegnare il corretto massaggio cardiaco. Indossando il caschetto della realtà virtuale collegato a un computer è possibile infatti simulare una vera rianimazione anche a chi non ha mai praticato le manovre di rianimazione.
Asma Trial e adrenalina
L’IRC ha anche presentato uno studio sull’utilizzo di un software sperimentale applicato al defibrillatore. Asma Trial è in grado di suggerire ai soccorritori se, in base alla tipologia di arresto cardiaco in atto, è meglio procedere subito con la scarica oppure se praticare il massaggio cardiaco sia l’opzione più adatta al caso.
Nel congresso è emerso inoltre che secondo uno studio condotto in Inghilterra su oltre 8000 persone colpite da arresto cardiaco al di fuori dell’ospedale ha indicato che la sopravvivenza a breve termine aumenta se si utilizza l’adrenalina. Tuttavia non c’è una differenza significativa nel numero di pazienti che sopravvivono oltre i trenta giorni e in questi, se trattati con adrenalina, si hanno più frequentemente condizioni neurologiche molto compromesse.
VIVA! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare
Tra il 15 e il 21 ottobre l’IRC darà vita a “VIVA! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare“, giunta quest’anno alla sesta edizione. Decine le iniziative in tutta Italia: l’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone sul tema dell’arresto cardiaco e della rianimazione cardiopolmonare (qui il programma completo).
“VIVA! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare” culminerà il 16 ottobre, a Roma, con World Restart A Heart Day, un grande evento pensato per celebrare la Giornata Mondiale della Rianimazione. Con il motto “ogni cittadino del mondo può salvare una vita”, l’Italian Resuscitation Council ricorda che per far ripartire il cuore bastano innanzitutto tre semplici mosse: controlla il battito, chiama i soccorsi, poi comprimi con le mani all’altezza della cassa toracica della persona in difficoltà.