Accendere la tv o la luce, alzare le tapparelle e magari prepararsi un caffè sarà possibile senza muoversi dal letto. L’input partirà direttamente dai battiiti del muscolo cardiaco captati da un braccialetto, un’idea di biodomotica brevettata da Clemente Cipresso e Arturo Verde
Anche il cuore può diventare smart. Come? Grazie a un piccolo dispositivo che intende trasformare le nostre abitazioni seguendo il ritmo del cuore. Si chiama HeartSwitch e permette di attivare o disattivare tutte le apparecchiature elettriche della nostra casa mediante dei segnali che provengono dal muscolo cardiaco. Un sistema di biodomotica frutto del lavoro di Clemente Cipresso, esperto in tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria, e del programmatore informatico Arturo Verde.
Come funziona HeartSwitch
HeartSwitch nasce soprattutto per aiutare persone con disabilità motorie o pazienti allettati che hanno difficoltà a compiere le più banali azioni quotidiane: accendere o spegnere la luce o la tv, preparare il caffè al mattino, abbassare la suoneria del telefonino prima di addormentarsi, aprire o chiudere le tapparelle. L’idea – che ha immediatamente suscitato l’interesse di numerosi investitori e incubatori di imprese del meridione – è proprio quella di sfruttare il ritmo del cuore per generare gli input naturali in grado di azionare i vari dispositivi. La nostra tv si spegnerà automaticamente quando ci saremo addormentati e gli avvolgibili si alzeranno al nostro risveglio mentre un aroma di caffè inizierà a farsi largo per la casa. Il cuore-interruttore può produrre automaticamente un “alert” al verificarsi di determinati eventi cardiaci, per segnalare un’azione e, dunque, il corretto dispositivo da attivare.
Un bracciale sensibile ai segnali del cuore
Il kit HeartSwitch è composto da un piccolo bracciale, un software e un adattatore elettrico universale. Il braccialetto è dotato di un circuito elettrico con sensore infrarossi sensibile al battito cardiaco e un modulo di trasmissione di segnali digitali con tecnologia a basso consumo. «Una volta campionato, il segnale espresso viene elaborato dall’app sul proprio dispositivo mobile collegato in rete LAN (o da remoto) all’attuatore elettrico WiFi che attiva o disattiva i dispositivi», spiega Verde.
Il futuro della biodomotica
Quello della biodomotica è un settore che nei prossimi anni potrebbe registrare una crescita esponenziale. «Il futuro prevede sempre più interazione delle persone con gli ambienti», afferma Clemente Cipresso. «Non è più la nostra mente ad azionare dispositivi elettrici, ma le semplici variazioni della nostra frequenza cardiaca». Si modifica, cioè, il concetto stesso di Internet delle cose: è il nostro organismo a collegarsi a tutto ciò che c’è intorno. «I segnali arrivano dal cuore, come in questo caso, ma potrebbero arrivare anche dal cervello, dalle cellule o da qualsiasi parte vitale del nostro corpo». Uno degli sviluppi futuri di questa tecnologia potrebbe essere, ad esempio, in campo medico, la trasmissione di segnali in situazioni particolari, come alterazioni dell’attività cardiaca di un paziente e il conseguente invio di un allarme istantaneo al medico per far partire i soccorsi.
Presto su Kickstarter
Intanto il team di Heartswitch è pronto per lanciare il suo prodotto su Kickstarter e arrivare a produrre le prime quattro applicazioni che sfruttano la tecnologia HeartSwitch già a partire dalla prima metà del 2017. Obiettivo: diventare la prima realtà in italiana in grado di realizzare dispositivi elettronici di biodomotica assistenziale basata sulle indicazioni fornite dal cuore.