Quest’anno ci sono quattro modelli, ciascuno con le proprie peculiarità. Belli i colori, come sempre, e un passo avanti per le fotocamere. Spariscono alimentatori e cuffie dalla confezione
Apple non si smentisce, mai: mentre tutti vanno verso i padelloni, smartphone con schermi da oltre 6 pollici o che sfiorano i 7 (come fossero tablet), l’azienda di Cupertino decide di tornare a fare le cose “in piccolo”. Il lancio del nuovo iPhone 12 (sempre in una presentazione registrata che fa impallidire la concorrenza per qualità e stile) coincide con la nascita della versione Mini, con uno schermo da 5,4 pollici e un peso appena superiore ai 130 grammi: un formato destinato senz’altro a spopolare soprattutto tra i consumatori europei e nordamericani, una mosca bianca in un panorama affollato di maxi-schermi, e segno che la Mela non ha paura di battere strade diverse (e forse è l’unica in grado di farlo, commercialmente). In compenso, c’è un’altra mossa che è destinata a far discutere: come ampiamente anticipato, dalla scatola spariscono per sempre alimentatori e cuffie. Se li volete, allora dovrete comprarli separatamente.
iPhone 12 e il ritorno del Magsafe
Sono tre le novità principali del nuovo iPhone 12: il design, che è ispirato a quello di iPhone 5 ma è stato rivisitato come si conviene a un prodotto che esce molti anni dopo; il processore, che è lo stesso già visto a bordo degli iPad lanciati un mese fa (e che probabilmente finirà anche nei futuri Mac con processore marchiato Apple); e poi naturalmente lo schermo, che oltre a un nuovo processo di produzione del vetro minerale che lo protegge (da Cupertino parlano di strutture cristalline 4 volte più resistenti delle precedenti) ora è finalmente un OLED che va oltre il FullHD su tutta la gamma. Naturalmente fa qualche passo avanti la fotocamera: ma in quel caso, un po’ come succede coi Pixel, Apple lavora molto anche di software per migliorare gli scatti. Ah, e ovviamente ora tutti i nuovi iPhone sono 5G.
Partiamo dal design: linee squadrate per i fianchi, ma ingentilite ai bordi con una nuova finitura che rende lo stacco meno “spigoloso” che in passato. Nelle foto che erano circolate nelle scorse settimane avevamo intravisto un elemento sul fianco destro che aveva fatto pensare (e sperare) in un ritorno del TouchID – tanto più utile in questo periodo in cui indossiamo le mascherine e il FaceID funziona così così – ma Apple va ancora dritta per la sua strada: era solo il modulo per il segnale mmWave, la versione ad alta frequenza del 5G che da noi in Europa non c’è (e infatti i modelli europei non sono predisposti per questa tecnologia). Il tasto presente sulla destra ormai non viene più neppure chiamato tasto di accensione, serve per richiamare Siri: sulla sinistra ci sono i pulsanti per la regolazione del volume e il cursore per silenziare la suoneria.
Incredibile a dirsi, nonostante il 2020 porti in dote il 5G e tantissime altre novità, sul fondo dell’iPhone 12 troviamo ancora il connettore Lightning: Apple non cede e non si piega all’USB-C, probabilmente preferisce far durare questo connettore fino al momento in cui deciderà che se ne potrà fare definitivamente a meno sugli smartphone. Sopra lo schermo c’è un abbondante notch, indispensabile per FaceID e altoparlante stereo (che fa coppia con quello sul fondo), sul posteriore una doppia fotocamera da 12+12 megapixel che unisce un grandangolo a un ultragrandangolo: buone notizie per gli amanti delle foto notturne, la modalità notte si attiva automaticamente anche se state scattando con l’ultrawide e la modalità deep-fusion crea invece una sorta di bracketing quando ci troviamo in condizioni di luce mista. Anche i video e i ritratti si giovano di qualche novità: come la ripresa in Dolby Vision per i primi (superstabili come da tradizione), e nuovi filtri (anche in bianco&nero) per i secondi.
Ultimi dettagli da raccontare. Ovviamente il ritorno del marchio MagSafe, un colpo al cuore per gli aficionados della Mela che hanno visto sparire il connettore sui MacBook ormai da qualche anno: è il nome del nuovo sistema di ricarica wireless, magnetico, che è in grado di ricaricare a 15W il nuovo iPhone 12. Il processore A14, che è una scheggia e che sembra davvero un bel pezzo di hardware (ed è alla base di molte funzioni foto-video di qualità). Il tutto per 839 euro nella versione 64GB se scegliete il nuovo iPhone 12 Mini (in colorazione blu è davvero fantastico), 939 euro se optate per il classico iPhone 12 che ha una diagonale schermo da 6,1 pollici. Se potete, però, optate per il modello 128GB ad appena 50 euro in più: li potrete ordinare a partire dal 16 ottobre.
Vado al Max, anzi: al Pro Max
Il salto in avanti il nuovo iPhone 12 Pro lo fa con la fotocamera: c’è anche qualche differenza estetica rispetto al modello liscio, come la finitura più lucida dei fianchi (realizzati in acciaio chirurgico, non aerospaziale: ok), ma il cuore dell’esperienza di chi vuole il Pro (o il Pro Max) è la fotocamera posteriore. Che è tripla, aggiunge il LiDAR per una messa a fuoco e funzioni di realtà aumentate davvero avanzate, e con un sensore principale con diagonale accresciuta che serve a restituire performance sempre migliori anche quando di luce ce n’è poca (e che sul Pro Max è ancora più grande).
La ragione per optare per il modello superiore è davvero tutta qui, e non è poco: Apple sembra voler a tutti i costi conquistare il ruolo di miglior smartphone fotografico che c’è, con una nuova stabilizzazione ottica che addirittura sarebbe capace di 5.000 regolazioni al secondo, con il sensore LiDAR a supportare una messa a fuoco precisa e veloce, con nuove lenti davanti a tutti i sensori che sono più luminose che in passato. Lo zoom è un po’ più zoom sul Max, prossimamente Apple promette di far scattare foto in RAW in modalità “pro” (con all’interno del file anche preziosi metadati raccolti dal software Apple) e ovviamente c’è la stessa modalità Dolby Vision per i video già raccontata per il fratello minore (con in più i video HDR registrati a 10 bit).
Ce n’è abbastanza per giustificare i 1.189 euro di prezzo di listino dell’iPhone 12 Pro e i 1.289 euro del Pro Max? La risposta è ardua: d’altra parte si parla di prezzi in linea con la concorrenza, che più o meno orbita su queste cifre con le proprie ammiraglie. La buona notizia è che si parte da 128GB di storage, la cattiva è che neppure queste versioni avranno nella confezione il caricabatterie. Una scelta fatta, quest’ultima, in nome dell’ecologia: meglio riutilizzare quanto abbiamo già in casa, dice Apple, così non si devono produrre altri caricabatterie e non si sprecano preziose risorse. Filosoficamente nulla da eccepire, ma anche in questo Apple si vuole distinguere: nel marketing della concorrenza le nuove versioni dei caricabatterie compresi nella confezione sono uno dei punti di forza, per Cupertino vale l’esatto opposto.