Sei nuove CPU pensate per i PC che non fanno compromessi sulla potenza. Nome in codice Coffee Lake, mettono più core su i3 e i5
Gamer, creativi e appassionati di overclock: sono loro i destinatari dei nuovi processori Intel Core di ottava generazione, capaci di garantire tra l’altro un miglioramento pari al 25 per cento nelle performance nei giochi. L’annuncio, un po’ a sorpresa, Intel lo ho fatto nella notte di domenica: sei nuove CPU arriveranno in vendita il prossimo 5 ottobre, spaziando dalla offerta base della classe i3 fino ai più potenti i7. La novità di questa generazione, che porta in dote il nome in codice Coffee Lake, è però soprattutto l’aumento del numero di core disponibili in ciascuno dei modelli presentati.
Più core per tutti
Pur se rimangono invariati gli schemi di configurazione, proprio come era già successo per i laptop e Kaby Lake Refresh anche sui desktop, con Coffee Lake, si registra un incremento dei core a disposizione su ogni singolo modello: così ora gli i3 passano da 2 a 4 core, gli i5 passano da 4 a 6 e infine i più potenti i7 dispongono di 6 core con HyperThreading, ovvero sono in grado di gestire un totale di 12 thread di elaborazione in contemporanea. Al crescere del numero dei core cresce, naturalmente, anche la quantità di cache L3 a disposizione mentre le frequenze di esercizio non variano in modo significativo.
Sono sei in totale i nuovi modelli lanciati oggi. Si parte da i due i3-8100 e i3-8350K, entrambi quad-core con 6MB di cache L3 ma con caratteristiche differenti per TDP (consumi) e frequenza: il primo è un processore più parco con 65W di consumi e frequenza di 3,6GHz, mentre il secondo è un modello più estremo da 91W di TDP e 4.0GHz di velocità di esercizio. I due Core i5 sono identificati dai numero di modello i5-8400 e i5-8600K: sei core per ciascuno dei due, 9MB di cache L3, consumi fissati a 65W per il primo e ben 95W per il secondo. I Core i5 dispongono della tecnologia Turbo Boost, capaci di portare il modello i5-8400 da 2,8 a 4.0GHz e il più potente 8600K da 3,6 fino a 4,3GHz.
A differenza di quanto accadeva sull’architettura Skylake-X, non ci sono differenze tra i core in questo caso: tutti sono capaci di essere spinti fino alla massima frequenza possibile, garantendo quindi quell’aumento di prestazione promesso da Intel.
Infine ci sono i nuovi Core i7, indicati da Intel come i migliori mai prodotti per gli appassionati di videogiochi: il modello di punta è il nuovo i7-8700K da ben 3,8GHz di frequenza base e capace di spingersi fino a 4,3GHz consumando però fino a 95W (TDP). Con l’altra nuova SKU, la i7-8700, condivide i 12MB di cache L3 ma quest’ultima consuma meno: solo 65W la TDP, sacrificando solo pochi megahertz visto che quella base è da 3,2GHz e la turbo arriva a 4,6GHz.
Un nuovo chipset chiamato Z370
A corredo delle nuove CPU arriva anche un nuovo chipset per le schede madri, sviluppato da Intel appositamente per valorizzare al massimo la sua nuova architettura: lo Z370 supporta memorie RAM DDR4-2666, Thunderbolt 3.0 e anche la nuova tecnologia Optane per lo storage sviluppata dalla stessa Intel (precedentemente nota come 3D XPoint). Tutto il pacchetto dovrebbe consentire prestazioni massime e anche margini di overclock superiori, se siete appassionati di questa pratica.
La possibilità di far salire la frequenza di esercizio è anche legata alla migliorata efficacia del processo produttivo adottato da Intel: si rimane sui 14nm di dimensione minima del transistor, ma il processo è ora denominato da Santa Clara “14++” a indicare il fatto che si tratta del terzo step di aggiornamento di questa tecnologia. Ciò ha consentito di aumentare l’efficienza energetica e il numero di core disponibili nelle CPU, ma non siamo davanti a un ridisegno complessivo della piattaforma.
I nuovi processori, con più core, costano un po’ di più dei precedenti: un aumento relativamente contenuto, che dovrebbe essere compensato dal miglioramento delle prestazioni promesso. Intel deve far fronte a una rinnovata concorrenza, nei desktop, da parte di AMD: la piattaforma Ryzen ha mostrato performance interessanti, dunque un aumento dei core e delle performance era una mossa resasi necessaria anche per dimostrare ai consumatori che il chipmaker di Santa Clara non è rimasto con le mani in mano in questi mesi.