Una lettera del capo delle operazioni all’amministrazione Biden: “Siamo pronti a sostenervi”. Ma qualcosa di simile potrebbe forse essere possibile anche altrove
Amazon ha inviato una lettera alla neoamministrazione di Joe Biden offrendo il proprio aiuto a realizzare l’ambizioso piano di immunizzazione messo in campo dal presidente: vaccinare 100 milioni di persone in 100 giorni. Nei prossimi 100 giorni. “Le nostre dimensioni ci consentono di produrre un impatto significativo nella battaglia contro la Covid-19 e siamo pronti ad aiutarvi in questo sforzo” ha scritto Dave Clark, leader delle operazioni mondiali del colosso fondato e guidato da Jeff Bezos, in una lettera alla Casa Bianca.
Il supporto logistico per le vaccinazioni
Cosa propone in sostanza il gigante dell’e-commerce? Un supporto logistico utilizzando le proprie strutture: magazzini, centri di smistamento e di distribuzione e altri snodi nevralgici della ciclopica rete distributiva di Amazon. Clark spiega nella lettera che la società dispone già di un “accordo operativo” con un fornitore di servizi sanitari per poter somministrare vaccini nelle proprie sedi, anche se non ha chiarito di quali si tratti. Negli Stati Uniti, infatti, Amazon non gestisce solo i famosi centri di smistamento ma anche negozi a proprio marchio e quelli della catena Whole Foods, acquistata qualche anno fa. La presenza è insomma molto capillare, più che altrove, e il gruppo potrebbe “muoversi rapidamente una volta che i vaccini fossero disponibili”. Insomma: se ce li date e ci autorizzate, noi possiamo farli in alcune delle sedi.
La comunicazione
Logistica, insomma, ma anche tecnologie e risorse per la comunicazione per supportare questo incredibile sprint che Biden sta per mettere in campo tentando di contenere una pandemia che negli Stati Uniti fa segnare un record negativo dopo l’altro. La lettera, svelata da Reuters, punta insomma a fornire all’amministrazione federale e poi a quelle statali luoghi e piattaforme di comunicazione per organizzare e concretamente intervenire nella catena delle somministrazioni. Una mano tesa al governo, fra l’altro, dopo le tensioni con Donald Trump ed evidentemente anche una mossa a sua volta di comunicazione e d’immagine. Ma con molta sostanza dietro.
E in Italia?
La proposta ha infatti un senso. E forse lo avrebbe anche in altri paesi del mondo: quale network può dirsi tanto capillare e strategico come quello di Amazon? I suoi centri sarebbero luoghi ideali per vaccinazioni drive-in dove far confluire in modo rapido e sicuro le forniture di vaccini, ovviamente sopra supervisione delle autorità sanitarie, e tenere in osservazione le persone per il tempo necessario dopo l’iniezione. Potrebbe accadere anche in Italia? Nel nostro paese Amazon continua a investire nella sua infrastruttura logistica, sempre più ampia. Nel 2021 aprirà per esempio due nuove strutture logistiche: un centro di distribuzione a Novara e uno di smistamento a Spilamberto (Mo). Queste nuove strutture ampliano la rete logistica esistente che include i siti inaugurati nel 2020: due centri di distribuzione, a Castelguglielmo/San Bellino (Ro) e a Colleferro (Rm), e 10 depositi di smistamento, a Bitonto (Ba), San Giovanni Teatino (Ch), Genova, Castegnato (Bs), Mezzate (Mi), Tavagnacco (Ud), Parma, Pisa, Catania, Cagliari. Spazi e disponibilità, insomma, non mancherebbero.