Il Ministro per l’Innovazione riferisce alla Camera. Spiega come funziona il contact tracing all’italiana, e risponde alle polemiche in merito ai tempi di rilascio
immuni “non sarà la soluzione a tutti i problemi, è una parte di una strategia”: così il ministro Paola Pisano spiega come l’app sviluppata da un team che comprende il suo dicastero, il Ministero della Salute, il Commissario Straordinario Arcuri e un team che come ha detto ha coinvolto enti pubblici e soggetti privati per raggiungere rapidamente l’obiettivo. In poche ore, l’app è stata rilasciata nella serata del 1 giugno, si è raggiunto circa 1 milione di download: ma l’obiettivo, ha chiarito il ministro, non è il numero attuale, bensì arrivare in autunno con un’adozione ampia e diffusa di questo strumento.
Il racconto fin qui
Non ci sono novità particolari per gli addetti ai lavori: il ministro Pisano ha ripercorso per conto dei Deputati della Commissione Trasporti i passaggi fondamentali che hanno portato immuni sui principali marketplace mobile. Il 15 maggio ha dato mandato al team di sviluppo, che comprende anche personale di PagoPA, SOGEI e ovviamente del suo Dipartimento, di preparare il codice di client e di backend perché fossero pubblicati su GitHub: ciò è avvenuto il 25 e il 28 maggio, per altro con l’adozione di una licenza FOSS più robusta di quanto non fosse stato prospettato, visto che si è optato per la GPLv3. Il 1 giugno l’app era disponibile su App Store e Play Store.
Il ministro Pisano ha anche ribadito qualcosa che fin qui non era emerso chiaramente: “Dotarsene è importante già adesso” ha detto riferendosi al milione di download raggiunto da immuni, che è già attiva per raccogliere informazioni per le notifiche di esposizione (il Ministro ha anche specificato quali sono le soglie identificate dal Ministero della Salute: meno di 2 metri di distanza per almeno 15 minuti sono la soglia che fa scattare la segnalazione). Se è vero che l’infrastruttura sanitaria per le regioni e la sanità andrà a regime entro la fine del mese di giugno, già da oggi si raccolgono informazioni preziose per salvaguardare la salute comune.
Altro aspetto che non era emerso fin qui, almeno in modo esplicito, è l’interlocuzione che è intercorsa tra l’Italia, la Commissione Europea e le altre grandi nazioni del Vecchio Continente che stanno sviluppando tecnologie analoghe. Il Ministro Pisano ha chiarito che non solo immuni ha registrato il nulla osta del Garante Privacy italiano, ma che ha passato anche l’esame dei tecnici del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, e rispetta appieno anche il quadro di regole comunitarie in materia di privacy. Inoltre, i dati che scambiano i cellulari – ha precisato il Ministro – rimangono al sicuro e non vengono ceduti ad Apple e Google: lo hanno confermato i tecnici che hanno visionato le API del framework Apple-Google.
Il futuro di immuni
Il Ministro Pisano ha ribadito l’intenzione di continuare il percorso dialettico che ha permesso di depennare alcune criticità emerse nel corso dello sviluppo di immuni: “La libera dialettica utile a migliorare i progetti – ha detto alla Commissione Trasporti – Ed è preferibile a divisioni pregiudiziali”. Nelle ultime ore, tra l’altro, si è verificato proprio una circostanza di questo tipo: con la necessità di modificare alcune grafiche oggettivamente frutto di vecchi stereotipi di genere, finite improvvidamente nella versione finale dell’app e segnalate a viva voce dal pubblico come poco adatte. Nel giro di poche ore il sito immuni.italia.it è stato già modificato, lo stesso dovrebbe capitare con il prossimo rilascio dell’app aggiornata sugli store.
Il prosieguo del percorso di immuni prevederà anche una campagna di comunicazione a tappeto, realizzata in collaborazione con l’agenzia Publicis Groupe e che andrà in onda e in stampa su tutte le emittenti e testate più importanti (citati gruppo GEDI, RCS, Rai, Mediaset e molte altre) che hanno messo a disposizione gratuitamente i propri spazi e i propri servizi. La campagna di comunicazione partirà a giugno, quindi è imminente, e servirà a iniziare il percorso di sensibilizzazione del pubblico: proseguirà poi fino a settembre, e arriverà al culmine alle porte dell’autunno: per allora l’app dovrà essere il più possibile presente sugli smartphone, così da poter affrontare la temuta seconda ondata di contagi che alcuni prospettano per la seconda parte dell’anno.
“Rendere disponibile l’app dal primo giugno – ha concluso il Ministro Pisano – è stato un passo del tutto coerente con il percorso delineato in Parlamento. Non è stata certo una mossa a sorpresa. Abbiamo dei doveri nei confronti del nostro Paese e della salute della popolazione. Mi pare difficile avere contemporaneamente la colpa di aver messo a disposizione l’app troppo tardi e di averlo fatto troppo presto. Ma non sarò io a trasformare in contesa l’indispensabile, opportuno confronto. Mi auguro che questo confronto sia sempre costruttivo e io continuerò a adoperarmi perché sia a vantaggio degli italiani che hanno bisogno di convergenze negli interessi della collettività”.