Vocativ ha pubblicato sulla sua pagina facebook un video capace di riassumere com’è stato il 2015 della stampa 3D. Un video in cui ha trovato spazio, da protagonista, anche un’eccellenza italiana: la BigDelta della Wasp.
In questi mesi c’è stata molta attenzione intorno al mondo della stampa 3D. C’è chi ha parlato di crisi e chi ha riflettuto sui numeri (questi di canalys ad esempio sono molto interessanti), chi ha parlato di crescita e di immense potenzialità (ancora non totalmente espresse), chi ha riflettuto sulla necessità di cambiamento e chi sullo sviluppo ed adattamento delle tecnologie ad essa legate.
Ma la domanda vera rimane una sola: Queste stampanti stanno cambiando realmente il mondo in cui viviamo?
Rispondere non è facile. Però c’è un video che Vocativ, piattaforma d’informazione americana tra le più interessanti degli ultimi anni, ha pubblicato su facebook e che tenta di riassumere il 2015 della stampa 3D. Dura poco più più di 90 secondi e si concentra sui significativi traguardi raggiunti da questa tecnologia:
L’eccellenza italiana, la BigDelta della Wasp
I più esperti riusciranno a scorgere anche un pezzo d’Italia tra le eccellenze che Vocativ ha messo insieme: si tratta di Wasp e della sua BigDelta, la più grande al mondo, alta 12 metri, in grado di stampare case per i meno fortunati. Una stampante che, in ottobre, ha aperto la terza edizione della Maker Faire di Roma all’Università La Sapienza.
Completare la BigDelta, come sottolinea Massimo Moretti, fondatore di Wasp, è stato molto più che un sogno portato a termine: «Soprattutto se consideriamo che le stime internazionali prevedono entro il 2030 una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili ed adeguati per oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3000 dollari»
Cosa ci dice, infine, il video di Vocativ
Innanzitutto che la forza di queste stampanti sta nella loro multidisciplinarietà e nei molteplici campi applicativi. Dalla medicina, con protesi low cost, per uomini e animali, alla chirurgia, con organi riprodotti e una riduzione netta dell’invasività degli interventi; dall’ingegneria e dall’architettura, con ponti e case progettate e realizzate in 3D, alla musica e l’intrattenimento. Fino ad arrivare all’automotive e alla stampa di intere automobili.
Tutto abbattendo i costi di produzione e rendendo accessibili settori che sembravano così lontani e così esclusivi. Almeno per una grande fetta della popolazione mondiale. Insomma, l’impatto c’è e spesso vale molto più dei singoli numeri. Un impatto da cui ripartire, nel 2016, per scoprire nuove applicazioni, compiere altri passi e raggiungere altri successi.
Alessandro Frau
Fonte video: https://www.facebook.com/Vocativ/videos/1130095797002654/