Il Bloodhound Project punta alla realizzazione di una vettura in grado di raggiungere i 1.600 chilometri orari. I primi test su pista ci saranno nel mese di ottobre, ma i primi dati raccolti sul cloud di Oracle sono già da stimolo nelle aule scolastiche di tutto il mondo
Un’avventura ingegneristica. È così che sul sito di Bloodhound project si descrive il progetto di costruire un’automobile supersonica in grado di superare i 1.600 chilometri orari. In altre parole, la vettura sarebbe in grado di percorrere un miglio in 3,6 secondi. Sembra una follia, ma se si riuscisse a rendere questa idea una realtà si tratterebbe del mezzo terrestre più veloce mai realizzato sul pianeta. I dati raccolti dai suoi 500 sensori durante la sperimentazione e caricati sulla piattaforma Cloud Oracle potranno servire a fornire informazioni utili per lo sviluppo della tecnologia. Inoltre potranno essere usati come stimolo nell’insegnamento delle disciplice Stem per i docenti che ne vorranno approfittare.
Stimolare gli studenti con un progetto visionario
In Inghilterra il coinvolgimento degli studenti nel progetto è già massiccio: in 100mila sono impegnati in programmi educativi collegati a Bloodhound project. Le prime dimostrazioni pratiche del progetto potrebbero aiutare a far entrare l’auto supersonica virtualmente nelle aule scolastiche di tutto il mondo. «Le corse ai cieli e allo spazio degli anni Sessanta hanno ispirato una generazione di giovani a scegliere la propria carriera nei settori scientifici e tecnici. Il nostro auspicio è che Bloodhound possa fare lo stesso in un periodo in cui c’è grande bisogno di competenze tecniche», ha detto il direttore di Bloodhound Project, Richard Noble. Dal punto di vista educativo, la forza di Bloodhound Project sta nel fatto che tutte le informazioni riguardo all’auto supersonica sono accessibili a chiunque voglia. I materiali scientifici e tecnologici sono disponibili online e c’è un team apposito che è possibile consultare per conoscere le potenzialità di insegnamento che possono arrivare dal mezzo.
A metà tra un’automobile e un aereo
La vettura è stata pensata per essere a metà tra un’automobile e un aereo: nella parte anteriore il materiale utilizzato è la fibra di carbonio come nelle macchine di Formula 1. Nella parte posteriore, c’è una struttura simile a quella di velivolo. Monterà sia il motore di un jet che quello di un razzo che insieme sono in grado di generare una potenza di 135mila cavalli, sei volte di più di una F1. Sarà lungo 13,4 metri e peserà 7,5 tonnellate. E poi ci sarà spazio per l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata che permetterà di acquisire sempre nuovi dati e prevedere i pericoli. Il primo test della vettura su pista ci sarà nel mese di ottobre 2017 a Newquay, in Cornovaglia. Qui sono disponibili i biglietti per assistere all’evento. Le mille miglia orarie sono ancora lontane, ma l’automobile sarà in grado di muoversi a oltre 200 miglia all’ora.
Il contributo di Oracle
Anche da parte di Oracle c’è soddisfazione per come la collaborazione sta portando i suoi frutti. «Il Bloodhound Project si sta muovendo con rapidità su molti fronti. Gli ingegneri del team avranno bisogno di dati e informazioni approfondite ancora più velocemente, per ottimizzare questo particolare prototipo di veicolo che sta portando al limite la progettazione digitale e la tecnologia dei materiali», ha commentato John Abel, Bloodhound Project Lead di Oracle.