Grazie all’utilizzo di velivoli senza pilota è possibile monitorare lo stato di salute dei vigneti e stimarne la produttività a fine stagione
Come procede l’accrescimento delle uve? Quale sarà la produttività dell’annata? Qual è la pressione dei patogeni in campo? Una volta per rispondere a tutte queste domande il viticoltore si poteva affidare solo alla propria esperienza e ai sopralluoghi in campo. Con l’avvento dell’agricoltura di precisione le cose stanno cambiando velocemente.
Per precision farming si intendono quelle tecnologie che permettono all’agricoltore di gestire il campo a livello di pianta o di area ristretta, fornendo alla coltura esattamente ciò di cui ha bisogno quando ne ha bisogno. L’obiettivo principale è quello di omogenizzare le produzioni evitando che ci siano aree della vigna (o di un campo di mais) che producono uve eccellenti e aree che invece non arrivano alla sufficienza.
Le soluzioni Terrasharp per l’agricoltura di precisione
Nel vulcanico panorama di startup e aziende che sviluppano soluzioni per questo settore si sta facendo strada Terrasharp, un giovane team (spin-off dell’azienda Greensharp) che ha sviluppato una piattaforma per la viticoltura di precisione. Uno strumento di digital agriculture che raccoglie informazioni in campo tramite i droni per supportare il viticoltore nel prendere le decisioni giuste per ottenere a fine anno una vendemmia soddisfacente.
I servizi offerti da Terrasharp sono differenti. Il più ‘semplice’ è l’individuazione di piante mancanti in vigna, che possono essere così facilmente rimpiazzate dal viticoltore.
C’è poi il monitoraggio delle colture. Sorvolando con il drone un vigneto è infatti possibile ‘catturare’ la luce solare riflessa dalle foglie attraverso una camera multispettrale e sviluppare un indice di vigore, come l’NDVI (Normalized Difference Vegetation Index). Un modo per riconoscere le piante più forti da quelle più deboli.
In questo modo il viticoltore sa quali sono le aree di campo in cui le viti stanno meglio e quali invece sono in sofferenza. Solo un sopralluogo può dare la certezza all’operatore delle cause del malessere, ma poter andare a colpo sicuro nell’area in stress è impagabile.
Grazie alle mappe di vigore è poi possibile sviluppare mappe di prescrizione. Delle vere e proprie ‘ricette’ che permettono all’agricoltore di fornire input a dosi variabili in campo. Nel caso della fertilizzazione ad esempio lo spandiconcime darà più prodotto alle piante con bassa vigoria e meno in quelle ad alta vigoria. Il risultato? Riduzione degli sprechi e uniformità delle produzioni.
In futuro, promettono dalla startup, attraverso le immagini scattate dal drone sarà anche possibile individuare fitopatologie, come il mal dell’esca oppure la flavescenza dorata. Due malattie che causano una alterazione della colorazione delle foglie. Con i dovuti algoritmi di riconoscimento delle immagini Terrasharp sarà così in grado di indirizzare l’agricoltore verso le piante malate mettendolo nelle condizioni di intervenire precocemente.
È in fase di test anche il servizio di stima della produttività del vigneto. Basandosi sulle mappe di vigore e sui sopralluoghi in campo nelle diverse aree di vigoria la startup ha sviluppato un modello previsionale che fa una stima della produttività complessiva dell’appezzamento. Un dato sensibile per l’agricoltore che conoscendo in anticipo il livello di produttività dei suoi impianti può prendere decisioni tempestive.