Vengono tutte e due dall’Italia e si occupano di migliorare la qualità della vita. Con tecnologia spaziale: di nome e di fatto
Come tutte le grandi fiere di elettronica, anche IFA si è dotata di qualche anno di un padiglione dedicato alle startup: una necessità per riuscire a dare spazio e visibilità a queste nuove imprese che si affacciano sul mercato, imprese che spesso non hanno i mezzi o gli strumenti logistici per occupare un intero stand tradizionale ma che comunque vale la pena siano presenti per mostrare le loro soluzioni al pubblico. A Berlino ci sono due startup italiane, tra le altre, che vale assolutamente la pena conoscere: Airgloss e Clairy.
Cosa fa Airgloss
Tecnologia NASA, sviluppata anche grazie alla collaborazione con ESA. Alla base dei device di Airgloss ci sono anni di ricerca e sviluppo per la Stazione Spaziale Internazionale: a bordo della ISS è indispensabile monitorare la presenza o l’accumulo di sostanze pericolose, come l’anidride carbonica, e i tecnici delle agenzie spaziali si sono messi al lavoro per cercare una soluzione avanzata e moderna che consentisse di monitorare a distanza lo status dell’atmosfera di bordo.
Il risultato è un naso elettronico: un dispositivo capace cioè di rilevare e identificare la concentrazione di una serie di sostanze, che ormai da anni è installato a bordo della ISS e svolge regolarmente il suo compito. Airgloss, startup con sede a Roma, ha collaborato allo sviluppo della tecnologia con la NASA e ha ottenuto da parte dell’Agenzia Spaziale Europea un finanziamento per portare a compimento il trasferimento tecnologico dallo spazio alla Terra.
Alla base del funzionamento dei dispositivi Airgloss c’è appunto un naso elettronico costruito con tecnologia proprietaria e formato da quattro MEMS progettati e costruiti su misura per questo scopo, gestiti da un algoritmo anch’esso sviluppato internamente e protetto da brevetto. L’intero design e l’intera ingegnerizzazione dei dispositivi sono made in Italy, così come made in Italy è pure la produzione: per ottenere un prodotto all’altezza del marchio ESA Space Solutions che campeggia sulla scatola (i prodotti Airgloss sono i primi ad arrivare sul mercato con questo logo) è necessario garantire un livello di qualità e di efficienza che solo il controllo completo di hardware, firmware e software possono assicurare.
Due i prodotti sviluppati fin qui da Airgloss. Il primo è stato ProSense, pensato per ambienti industriali e pubblici (pensate a un ospedale, a un capannone, un ufficio, un centro commerciale) e che viene installato in batteria con abbastanza device da coprire la superficie da monitorare: un singolo pannello di controllo disponibile su tutti i sistemi operativi (PC e mobile) permette di tenere d’occhio la situazione. Oltre al monitoraggio puntuale, il sistema può anche gestire i sistemi di ricircolo d’aria per intervenire in caso di bisogno e scongiurare il rischio per le persone.
Nel 2019 farà il suo debutto anche ComfortKit, la declinazione di questa tecnologia per le abitazioni: con uno schermo LCD e la capacità di gestire caldaia, pompe di calore, deumidificatori e climatizzatori si candida a sostituire il termostato di casa. Monitorando parametri come umidità e temperatura, oltre a quelli delle sostanze pericolose, consente di creare un ambiente confortevole e ideale nel quale trascorrere le giornate, ed è gestibile da remoto tramite app o persino tramite gesture muovendo una mano davanti all’unità.
Il 2018 di Clairy
Il 2018 è stato un anno fenomenale per Clairy: 1 milione raccolto su Kickstarter per finanziare il nuovo prodotto, NATEDE, e una serie di premi vinti in tutta Europa. Fino alla chiamata da Mind The Brigde, arrivata ai fondatori Alessio D’Andrea, Vincenzo Vitiello e Paolo Ganis, per andare a San Francisco e presentare il prodotto a potenziali investitori e partner della Silicon Valley.
NATEDE è la seconda incarnazione della tecnologia Clairy: pensata per sfruttare una proprietà naturale delle piante, ovvero il fitorisanamento, consente di migliorare la qualità dell’aria in una stanza unendo alle capacità di filtraggio dei vegetali un “supporto” chimico e tecnologico. La parte hi-tech del vaso, inoltre, come nel caso precedente è in grado di misurare la concentrazione di alcune sostanze potenzialmente dannose per l’uomo.
Le consegne di NATEDE inizieranno a fine anno: anche questo è un prodotto made in Italy.
Oltre confine
Dal Regno Unito arriva invece Audiogum: si tratta di un servizio musicale B2B erogato a mezzo cloud, pensato per offrire due funzioni. La prima è consentire il controllo tramite interfaccia vocale di speaker connessi: si chiede quale canzone si vuole ascoltare, il dispositivo comprende e fa partire il brano. La seconda permette di offrire playlist selezionate e con raccomandazioni efficaci ritagliate sui gusti dell’utente: un’idea interessante soprattutto per marchi come Libratone o Dynaudio, che vendono speaker musicali con unita un’esperienza musicale completa.
Arriva invece dalla California ATMO: la startup di San Francisco ha realizzato un piccolo wearable che consente di monitorare i livelli di inquinamento e trasferirli su una mappa crowdsourced. In altre parole, chi usa la bici per esempio per andare al lavoro può sapere quanto smog respirerà lungo il tragitto: tramite un’app si può visualizzare sulla mappa i luoghi dove c’è la massima concentrazione di inquinamento, così da evitarli. In occasione di IFA, ATMO ha annunciato il lancio di una nuova campagna su Indiegogo per il lancio della seconda versione del suo primo device e per il debutto del nuovo ATMOtube PRO in grado di monitorare la concentrazione anche delle polveri sottili.