Schermo da 6 pollici e lo stesso processore che monta il Mate 10 Pro. Ma il nome non è l’unica differenza rispetto al cugino cinese
Diversi colori, diversa fotocamera, diverso marchio: il cuore, invece, resta lo stesso. Il nuovo Honor V10 assomiglia molto al Mate 10 Pro di cui vi abbiamo parlato, a cominciare dal potente processore Kirin 970. Le differenze stanno però soprattutto nei particolari, e nel prezzo. Con qualche compromesso in più, Honor riesce a sfornare un phablet potenzialmente interessante: vedremo quanto saranno diverse le performance rispetto al cugino marchiato Huawei.
Schermo da 6 pollici, ma niente AMOLED
Prendi un Mate 10, prendi un Mate 10 Pro: li metti nel frullatore e quel che viene fuori sarà l’Honor V10, per la prima volta un terminale della linea View che viene venduto al di fuori della Cina. Cominciamo dallo schermo: ha la stessa diagonale e risoluzione del Pro, 5,99 pollici e 2160×1080, ma la tecnologia con cui è costruito è un IPS e non la più costosa AMOLED. Il rapporto d’aspetto però è quello che va tanto di moda, 18:9, quindi il telefono è più stretto e più lungo di quanto eravamo abituati fino a pochi mesi fa.
Anche la batteria è diversa, visto che si assesta sui 3.750mAh: resta comunque un ottimo valore, vedremo come saprà sfruttarla questo terminale. La buona notizia: è disponibile la ricarica rapida a 5V e 4,5 ampere, tecnologia SuperCharge, che sfrutta il connettore USB type-C che monta lo smartphone.
Altra qualità rispetto al modello Pro di Huawei è la presenza di un connettore jack per le cuffie: l’assenza sul modello di punta dell’altro marchio è davvero un peccato, mentre su questo Honor V10 c’è, anche se pare che a farne le spese sia stata la certificazione di impermeabilità.
La fotocamera posteriore mantiene uno schema simile: doppio sensore, uno a colori da 16 megapixel e uno monocromatico da 20, ma senza stabilizzazione ottica (OIS). Anche le lenti montate, pur essendo piuttosto luminose con un dato di targa f/1,8, sono differenti: non sono marchiate Leica, un fattore che potrebbe fare la differenza per quanto attiene il risultato finale degli scatti. La fotocamera frontale è da 13 megapixel, con lente f/2.
Una differenza sostanziale tra Huawei e Honor: il lettore di impronte digitali è collocato sul frontale, in basso, anche se l’Honor V10 resta di fatto un terminale borderless. Pure la finitura posteriore è differente, con un effetto satinato diverso da quello a specchio di vetro del Mate 10. Tra l’altro Honor si lancia nell’introduzione di un sistema di sblocco basato sul riconoscimento del viso: arriverà successivamente al lancio, tramite un aggiornamento, e incorpora alcune funzioni come ad esempio il blocco nel caso in cui il soggetto abbia gli occhi chiusi (niente sblocchi mentre si dorme).
Quattro colorazioni per questo Honor: un bel rosso vivo, un blu molto simile a Honor 8 e Honor 9, e poi non possono mancare oro (con frontale bianco) e nero (con frontale nero). Per ora in Italia arriveranno il nero e il blu.
Ancora Android Oreo
Come il suo cugino Huawei, anche il nuovo Honor V10 monta l’ultima release del sistema operativo di Google: la versione 8.0 garantisce un guadagno in termini di prestazioni e consumi, dunque non ci sono dubbi particolari rispetto all’autonomia che dovrebbe raggiungere almeno una intera giornata lontano dalla presa (ma Honor ovviamente sostiene sia molto di più). Anche questo smartphone monta poi l’ultima versione dell’interfaccia EMUI, anch’essa indicata con il progressivo 8.0: non è molto diversa dalla precedente, e mantiene comunque l’impostazione basata su un’icona per ogni app, tutte disposte sulle home. Da verificare se questo Honor è già predisposto per Treble (così da semplificare gli aggiornamenti).
Altro punto da tenere in considerazione è la dotazione di RAM e storage: sono 6 e 128 gigabyte, rispettivamente. Come il Mate 10 poi, anche l’Honor V10 è un terminale dual-SIM che supporta il 4G su entrambe le card contemporaneamente. In alternativa si può sempre decidere di montare una sola SIM e nell’altro slot inserire una microSD, per ampliare lo storage fino a 256GB in più.
Aspetto in comune significativo è l’impiego della intelligenza artificiale, almeno per quanto attiene gli scatti fotografici: anche questo Honor V10 sfrutta le capacità della NPU del Kirin 970 per identificare il soggetto e il contesto che stanno venendo fotografati per impostare al meglio i parametri di scatto.
Tutti presenti i soliti sospetti: c’è il WiFi dual-band da 2,4 e 5GHz, c’è il Bluetooth 4.2, c’è l’emettitore a infrarossi (per gli amanti del telecomando universale).
La nostra forza è il prezzo
Niente lenti Leica, niente AMOLED, niente impermeabilità. C’è qualche rinuncia da fare rispetto al Mate, ma con un prezzo decisamente invitante l’Honor si fa perdonare: a 499 euro di prezzo di listino parliamo di un costo decisamente contenuto rispetto ai dati di targa.
Il rapporto prezzo/prestazioni è eccellente, basti pensare al modem da 1,2Gbit che al momento è il più veloce su piazza, a conferma della tradizione del marchio gemello di Huawei: questo prodotto non gode della stessa distribuzione e della pubblicità del Mate 10 Pro, che resta superiore in alcuni aspetti, ma sembra in grado di ritagliarsi comunque una sua nicchia di appassionati. Sul palco, il presidente di Honor George Zhao ha annunciato anche la nascita di un experience store, anche in Italia: l’obiettivo resta quello di conquistare una fetta precisa di mercato, quella dei giovani e di chi è in cerca di un prodotto fuori dagli schemi, per fidelizzarli e legarli al marchio cinese.