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L’intervista al CEO Massimo Ciaglia. Su Backtowork è attiva la campagna di raccolta fondi
«Ora che molti puntano sul digitale, noi investiamo negli innovation hub, luoghi fisici che apriremo in tutta Italia grazie al crowdfunding. Abbiamo cominciato a Verona e presto saremo anche a Firenze e Genova». Così a StartupItalia il CEO di Grownnectia, Massimo Ciaglia, ha spiegato i progetti futuri di un incubatore fondato un paio di anni fa a Roma e che ha già lavorato con 300 startup, 90 delle quali incubate. A dicembre è stata lanciata su BacktoWork la prima campagna di crowdfunding, che ha già registrato una raccolta di oltre 300mila euro (l’obiettivo iniziale era 100mila), nuovi fondi che si vanno ad aggiungere all’aumento di capitale da oltre 200mila euro della scorsa estate. «Abbiamo iniziato la fase di scaleup. Puntiamo a diventare leader in Europa nell’accompagnare le startup nella fase pre seed ».
Cosa fa Grownnectia
In questi anni Grownnectia – qui il sito ufficiale – ha studiato e brevettato una metodologia composta da diversi sprint, attraverso i quali una startup può avanzare e valutare il proprio stato di avanzamento, capendo dove emergono i problemi (se nel team, oppure nel posizionamento o in altri ambiti). La fase pre seed è tra le più stimolanti per gli imprenditori, che hanno un’idea da mettere a terra. «Però in Italia non ci sono grossi player – ha commentato il CEO Ciaglia – se sei all’inizio hai bisogno di esser accompagnato. Allo stato attuale non hai molti attori a cui rivolgerti». Dopo lo scoppio della pandemia Grownnectia non ha modificato il proprio business model: i corsi e i programmi di accompagnamento alle startup da parte di mentor erano già in digitale. In vista di un ritorno alla normalità, l’azienda ha deciso di investire in hub fisici (previsto l’arrivo anche a Milano, Brescia e Pescara degli innovation hub), dove fare formazione ed eventi.
Gli investitori
Sono diversi gli investitori che hanno scelto di puntare sul modello di Grownnectia attraverso la campagna di crowdfunding. Per citare alcuni nomi: l’imprenditore milanese Marco Bacini, Luigi Foscale, Francesco Osti (ex presidente Comprital spa), Giacomo Bruno (Giacomo Bruno Editore), Alessandro Cianciaruso (Ceo SEAS South East Aviation Services), Alessandro Vergano (Ceo Kampos) e Francesco D’Alessandro (Ceo Fly Free Airways).
Massimo Ciaglia, CEO Grownnectia
Chi può candidare la propria idea
Nel pieno di una recessione drammatica puntare sulle startup in fase pre seed rappresenta un cambio di mentalità nel panorama italiano, dopo un 2020 che ha registrato grandi esempi di resilienza e la tenuta del sistema con investimenti di poco superiori a quelli chiusi nel 2019. «Entriamo in gioco quando ci sono soltanto un’idea validata e un buon team e il rischio è molto alto – ha spiegato Ciaglia – in questo settore abbiamo trovato imprenditori, manager insoddisfatti, dipendenti che vogliono lanciare la propria impresa».
Finora Grownnectia ha accolto ogni tipo di idea, dal biotech al foodtech. «Siamo un incubatore e una società di consulenza: nel 70% dei casi i percorsi sono a pagamento. Ma sono aumentate anche le soluzioni in cui sono le corporate a finanziare i programmi attraverso percorsi di open innovation in cui curiamo la ricerca, la selezione e l’accelerazione ». Quest’anno i piani di Grownnectia puntano anche alla creazione di una SIS, una società di investimento semplice, per completare la filiera delle startup pre seed. «Grazie al nostro modello scalabile e replicabile – ha concluso Ciaglia – siamo riusciti a sostenere e ad accompagnare le startup nei loro percorsi, partendo dall’idea di business fino ad arrivare al lancio sul mercato con programmi di sei mesi».