Evoluzione dell’S8, con una fotocamera posteriore doppia e lo stilo S-Pen. Prezzo da capogiro: ma le ambizioni di Samsung per il suo Note 8 sono assolute
Più che uno smartphone è un hub: un crocevia attraverso cui far passare la produttività personale, sfruttando lo schermo dalle dimensioni maggiorate, un hardware adeguato e un software pensato già per svolgere più compiti allo stesso tempo. Nell’idea di Samsung, il nuovo Galaxy Note 8 è un passo in più rispetto a quello che a Seoul ritengono sia stato già un enorme successo sul piano tecnico e per volumi di vendita: Galaxy S8 è stato il primo figlio del nuovo corso nato dopo l’incidente Note 7, quello delle batterie un po’ troppo “calde”, e questo Note 8 deve consacrare il nuovo metodo di lavoro che ha rivisto da zero sia la scelta dei materiali che i processi per garantire la massima qualità del prodotto finale.
Uno smartphone maxi
Schermo AMOLED Infinity Display da 6,3 pollici di diagonale e risoluzione QHD+ (la stessa dell’S8, ma con qualche millimetro in più di diagonale), processore Exynos 8895 abbinato a 6GB di RAM e 64GB di storage (espandibile con microSD), certificazione IP68 per resistenza a polvere e acqua. Sono questi i numeri essenziali del Galaxy Note 8, un prodotto dalle dimensioni generose e che punta molto sul ruolo che il grande schermo 18,5:9 (più lungo del solito 16:9) è in grado di svolgere nella vita di tutti i giorni.
Un ruolo fondamentale ovviamente lo svolge anche la S-Pen: il Note è stato il primo smartphone a (re)introdurre lo stilo, ma a differenza del passato non si tratta dell’unico input del device. Lo schermo del Note è e resta un multitouch capacitivo, che funziona perfettamente con il tocco delle dita: la S-Pen serve ad espandere le capacità del prodotto, abilita funzioni software che sarebbe impossibile ottenere con l’uso delle dita. Qualcuno in Samsung si è chiesto, ormai 7 anni fa, perché limitarsi a usare le dita con lo smartphone? Un’idea che anni dopo ha trovato spazio anche sui tablet, di tutte le marche, e che si è ritagliata una fetta di fedeli appassionati.
Significativa anche l’adozione di una nuova fotocamera posteriore, doppia, che segue la strada tracciata da Apple ed LG: con due diverse focali abbinate, una fotocamera scatta le foto che siamo abituati a scattare con uno smartphone con in più uno zoom ottico 2X, l’altra invece dispone di un angolo di campo maggiore (grandangolare) per catturare più oggetti per esempio quando si scattano foto panoramiche. Due sensori da 12 megapixel, lente f/1,7 per uno e f/2,4 per l’altro, entrambi equipaggiati con stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS). Lecito attendersi prestazioni in linea con la fotocamera del Galaxy S8, dunque un testa a testa con tutti gli altri pesi massimi (ormai quasi tutti dual-camera) su piazza. La fotocamera frontale, da 8 megapixel, è la stessa del cugino S8.
Il concetto Note, secondo Samsung
L’idea di creare uno smarpthone con schermo maggiorato è legata all’esigenza di svolgere più compiti allo stesso tempo con un solo dispositivo: ciò che è un’abitudine sui PC è sempre stato un problema per i cellulari, un po’ per le misure del display ma soprattutto per via della potenza complessiva dell’hardware. Questo tipo di ostacoli è stato gradualmente eliminato: oggi il Note 8 è di fatto un dispositivo di produttività personale dotato di uno stilo, la S-Pen, sensibile alla pressione e con accorgimenti software dedicati per produrre contenuto direttamente sullo schermo di un telefono.
Si possono prendere appunti a schermo bloccato, ad esempio, semplicemente estraendo la S-Pen dal corpo del Note 8 e iniziando a scrivere sullo schermo AMOLED in modalità Always On (una delle doti della tecnologia AMOLED è proprio quella di consumare meno tenendo in funzione solo i pixel necessari, dunque alcune informazioni sono sempre disponibili sullo schermo).
Con il Note 8 torna anche a farsi sentire e vedere Bixby: l’assistente personale di Samsung pare finalmente maturato un po’, nelle ultime ore ha ricevuto un importante aggiornamento anche sul Galaxy S8, anche se per ora rimane legato alla lingua inglese e quella coreana. Bixby si è fatto più intelligente: si può istruirlo a svolgere una serie di compiti in sequenza, come scattare una foto con alcuni filtri applicati e spostarla in una cartella specifica, o attivare una modalità “non disturbare” specifica per quando si entra in riunione o si va a dormire. Annunciata anche una partnership con Spotify, che potrà essere controllato direttamente dalla scherma di Bixby.
Nuovo rilancio anche per DeX, il dock che trasforma uno smartphone Samsung nell’unità centrale di un PC Android con tanto di schermo, tastiera e mouse aggiuntivi. Si può giocare con DeX, guardare video, o ancora essere produttivi: ci sono app come quelle Adobe, app per le videoconferenze, tutte disponibili con interfaccia dedicata alla modalità DeX. Il funzionamento pare piuttosto fluido, passando da telefono a dock, e visto il tipo di clientela di professionisti a cui principalmente Note 8 si rivolge si tratta di una funzione decisamente interessante.
Sul piano della sicurezza c’è di nuovo il sistema di riconoscimento dell’iride, abbinato al lettore di impronte piazzato sempre in una posizione poco felice sul posteriore accanto alle fotocamere.
Prezzo e disponibilità
Il nuovo Galaxy Note 8 arriverà sugli scaffali il prossimo 15 settembre, nelle due colorazioni nero e oro: nella confezione ci saranno ancora cuffie AKG, frutto dell’acquisizione di Harman del 2016. Chi lo prenoterà entro il 14 settembre potrà ottenere in omaggio un dock della linea DeX, assieme allo smartphone. Il prezzo per l’Italia è fissato a 999 euro, iva compresa.