Aumento di capitale da 28 milioni di euro. StartupItalia ha raccolto il commento anche di Graziano Seghezzi, managing partner di Sofinnova
«Ciò che ha consentito una raccolta di finanziamenti così importante è stata l’accelerazione sullo sviluppo del farmaco. In questi due anni abbiamo fatto un grande lavoro di screening di molecole biologiche, bruciando i tempi rispetto alle tempistiche di altre aziende». A poche ore dall’annuncio di un round seria A da 28 milioni di euro – un record per il settore biotech in Italia – il CEO della startup Enthera, Giovanni Amabile, ha risposto alle domande di StartupItalia per commentare il successo di un’operazione finanziaria che ha visto protagoniste realtà come il fondo europeo di Venture Capital Sofinnova Partners e un gigante del settore farmaceutico come la multinazionale USA AbbVie, che ha investito per la prima volta nel nostro paese. Dottorato in Genetica umana presso La Sapienza a Roma, Amabile ha fatto ricerca alla Harvard Medical School ed è stato manager nel medical affair di Biogen Idec e più di recente CSO presso ADIENNE Pharma & Biotech SA.
Enthera: come si è arrivati al round Serie A
Enthera ha raggiunto il traguardo del round serie A da 28 milioni di euro in meno di cinque anni dalla fondazione, avvenuta nel 2016. «Nel 2018 abbiamo fatto un’estensione dell’investimento iniziale – ci ha spiegato il CEO Amabile – 4 milioni che si sono aggiunti a 1,4 milioni. In sostanza, prima del serie A abbiamo avuto un finanziamento complessivo di 5,4 milioni». Come vi abbiamo già spiegato nell’articolo che ha annunciato l’aumento di capitale, i fondi raccolti saranno ora utilizzati per la sperimentazione di un farmaco fondamentale per la cura del diabete di tipo 1 e delle malattie infiammatorie autoimmuni intestinali.
Giovanni Amabile, CEO Enthera
«Al momento lo abbiamo testato in vivo sugli animali e in vitro utilizzando tessuti primari provenienti da pazienti. Ora – ha detto l’amministratore delegato – vogliamo sviluppare un farmaco che abbia le caratteristiche per andare in sperimentazione nei pazienti e questo round ci aiuterà». Alla luce di un aumento di capitale senza precedenti nel biotech in Italia, il CEO ha anche spiegato che partirà presto anche una fase di recruiting per cercare talenti e professionisti da coinvolgere in un’azienda che, d’ora in avanti, camminerà soltanto sulle proprie gambe, uscendo dall’acceleratore di Sofinnova BiovelocITA, dove è stata accelerata.
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Paolo Fiorina, Founder Enthera
Biotech: il confronto con l’estero
«Al momento siamo in cinque full time nel team – ha detto Amabile – ma presto ci ingrandiremo per diventare una biotech di risonanza internazionale». Nel corso dell’intervista con StartupItalia c’è stato modo anche per commentare questo importante round serie A, confrontandolo con quel che accade all’estero. «Sicuramente la taglia di questo finanziamento è molto grande per l’Europa in generale – la sua premessa – in effetti se guardiamo alle ultime serie A è difficile trovare biotech che hanno superato 25 milioni. E, intanto, abbiamo alcuni investitori che vogliono già estendere l’attuale finanziamento. Diciamo che questo round è sufficiente per portare l’azienda a crescere, ma non per portare un farmaco alla commercializzazione. Dopo le prime fasi di sviluppo clinico sarà infine necessario un nuovo finanziamento o una quotazione».
E il confronto con gli Stati Uniti? «Probabilmente è un finanziamento inferiore a quelli che si vedono negli USA, dove però va ricordato che le aziende sono sottoposte a costi diversi – ha risposto Amabile – In termini di servizi, salari del management e molto altro. Di recente alcuni fondi di investimento hanno perfino suggerito alle biotech di spostarsi da San Francisco alla costa est. Tanto per cominciare: gli affitti costano la metà».
Graziano Seghezzi, managing director Sofinnova
Il commento di Sofinnova
Oltre alla voce del CEO di Enthera, StartupItalia ha raccolto anche un commento di Graziano Seghezzi, managing partner di Sofinnova Partners. «Questa operazione credo sia la più grossa di tutti i tempi per una serie A nel biotech in Italia. Abbiamo indicato Giovanni Amabile come amministratore delegato perché aveva già un’esperienza solida nel settore. Quando lo abbiamo contattato era in Svizzera. In questi anni l’attività accademica del fondatore di Enthera, Paolo Fiorina, e quella del management ha portato uno dei giganti della farmaceutica mondiale in Italia. Siamo soddisfattissimi, abbiamo reso la azienda indipendente e per noi è come una graduation. Enthera è laureata nel mondo dei grandi, finalmente della serie A».