La startup italiana Ennova propone smart glasses per interventi da remoto e droni per monitoraggio e manutenzione in zone pericolose
L’innovazione tecnologia sta rapidamente modificando il modo in cui eseguiamo diverse operazioni quotidiane, intaccando anche l’ambito lavorativo, dove sempre più attività vengono demandate alle macchine. Guadagnandone spesso in efficienza, semplicità d’uso e sicurezza.
È proprio questo il caso di Ennova, startup italiana che sta lavorando su tecnologie avanzatissime per l’assistenza tecnica alle aziende di telecomunicazioni. Immaginate un guasto ad una centralina situata in un paese di montagna. È inverno, e la strada è bloccata dalla neve. Ecco dunque che la tecnologia può venirci in aiuto.
Ennova infatti ha sviluppato un sistema innovativo per la manutenzione della rete delle Telco che utilizza realtà aumentata e tecnologie indossabili, come smart glasses, per permettere interventi da remoto in totale sicurezza. Inoltre, utilizza droni per effettuare monitoraggio e manutenzione al posto dei tecnici in carne e ossa in zone impervie e a rischio sicurezza.
Cosa fa Ennova
Nata nel 2010, Ennova si è sviluppata nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino. Oggi conta 1200 dipendenti dislocati nelle sue cinque sedi sul territorio nazionale. Le sue soluzioni innovative riguardano la gestione della clientela, dall’assistenza tecnica da remoto degli apparati digitali come Smartphone e Personal Computer alla gestione specialistica presso il cliente.
«Ogni anno contiamo oltre 4 milioni di interventi di assistenza tecnica e i nostri tecnici sono in grado di intervenire in modo preventivo sulla rete e su tutti i dispositivi digitali del cliente ad essa collegati», spiega Fiorenzo Codognotto, presidente del gruppo Ennova. Nel novembre 2017 poi, la startup è entrata nel programma internazionale Elite, per accelerare la crescita e attrarre nuovi investitori.
«Implementare gli strumenti innovativi a nostra disposizione – continua Codognotto – significa specializzarsi e posizionarsi sul mercato come “interlocutore unico” in grado di erogare tutti i servizi necessari alla realizzazione e gestione di un ecosistema digitale: dalla rete di accesso all’oggetto digitale connesso».
Ripensare la manutenzione degli impianti
L’impiego della realtà aumentata e smart glasses per l’empowerment della forza lavoro sul campo, oltre all’introduzione di droni professionali (dotati della tecnologia 5G per la connessione) per i sopralluoghi, rappresentano l’ultima scommessa per Ennova.
In pratica, per innovare le pratiche di lavoro nel contesto dei servizi di manutenzione e di assistenza tecnica sugli impianti, sia in ambito civile che industriale, Ennova usa degli occhiali smart con telecamera integrata (realizzati grazie alla partnership con la startup HeadApp) che «assicurano una collaborazione efficace e in tempo reale tra gli specialisti della Control Room e le risorse distribuite sul territorio nazionale e internazionale», spiega Codognotto.
I tecnici sul territorio utilizzano gli smart glasses per collegarsi con il centro specialistico. In questo modo, uno specialista può visualizzare la situazione e guidare l’intervento tecnico anche da remoto. «Una soluzione innovativa che ci permette di velocizzare gli interventi risolutivi e ridurre i costi – spiega ancora il presidente di Ennova – aumentando allo stesso tempo il livello qualitativo del servizio». In particolare in contesti critici o difficilmente raggiungibili in breve tempo.
Monitorare zone remote o pericolose
Inoltre Ennova utilizza dei droni, integrati con una piattaforma tecnologica, in grado di effettuare sopralluoghi in caso di guasti alla rete. Questi droni professionali sono abilitati al volo senza necessità di permessi ENAV e sono in grado di inviare in streaming immagini ad altissima definizione.
Il progetto Maintenance – questo il nome – è rivolto alle Telco che hanno bisogno di controllare a distanza la manutenzione ordinaria e straordinaria, e valutare danni o guasti all’infrastruttura anche in aree geografiche non facilmente accessibili per un operatore. «Il tutto, senza dover spostare un intero team di tecnici sul posto, ma affidandosi agli occhi digitali dei droni», precisa Codognotto. E senza rischiare di mettere in pericolo i tecnici, che potranno così effettuare l’intervento da remoto.
Le informazioni raccolte dal drone infatti, vengono trasferite alla piattaforma sviluppata da Ennova, che permette di valutare il danno, compilare una scheda intervento e procedere alla risoluzione. Con tali potenzialità, è ipotizzabile che una tale tecnologia possa essere usata, in futuro, anche per supportare i lavori di realizzazione e gestione delle infrastrutture di rete 5G in diverse zone del nostro Paese.