Si chiama Emma ed è il fisioterapista del futuro. È un robot, nato a Singapore, capace di eseguire massaggi e programmi di riabilitazione per diversi tipi di pazienti ed esigenze.
Expert Manipulative Massage Automation. O più semplicemente Emma. Questo è il nome del robot, nato a Singapore, che è in grado di fare massaggi e sedute di fisioterapia. Creato dalla startup AiTreat, vuole rappresentare un valido aiuto per una popolazione sempre più anziana e bisognosa di terapie riabilitative. Ecco come funziona:
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Tecniche di alta precisione
Emma combina insieme fotocamere 3D stereoscopiche e tessuti stampati in 3D. Un sistema che permette al robot di essere efficiente e preciso nelle sue azioni. In più è estremamente delicato, soprattutto quando opera in zone particolarmente sensibili. i suoi sensori, inoltre, sono in grado di mostrare i progressi fatti da ciascun paziente analizzando ogni suo muscolo o tendine.
Ogni pressione può essere modificata a seconda delle necessità dell’individuo, i cui dati vengono monitorati e salvati in cloud.
Albert Zhang, 32enne CEO di AiTreat, ha ribadito che il robot non andrebbe a sostituirsi agli attuali professionisti del settore ma, di contro, fornirà un sostegno nel loro lavoro e una soluzione alla possibile carenza di personale: «Il nostro obiettivo non è quello di sostituirci ai terapeuti. Vogliamo migliorare la loro produttività e consentire loro di trattare più pazienti in meno tempo»
I test (e il futuro) di Emma
Alla prima sperimentazione ufficiale hanno partecipato oltre 50 pazienti con necessità differenti. Il robot, infatti, può essere impostato su diversi livelli di massaggio per rispondere alle necessità di anziani in riabilitazione, singoli individui obbligati a seguire un percorso di riabilitazione post-incidente, atleti professionisti in fase di preparazione per la stagione. Nei prossimi mesi verranno effettuati altri test ma, in cantiere, ci sono altri robot ancora più sofisticati che si prenderanno cura del nostro corpo.