Al MAO (Museo d’Arte Orientale) di Torino è possibile visitare, a 360°, la Città Proibita di Pechino. Si indossano gli Oculus Rift, si prende in mano un Joystick e si viaggia nel tempo e nello spazio. Benvenuti nel futuro dell’esperienza museale.
Ci sono luoghi che non si possono visitare ma che rappresentano, in pieno, la tradizione storica di un intero Paese. È il caso, ad esempio, del Palazzo imperiale cinese, costruito agli inizi del 1400. Per 500 anni ha rappresentato la casa degli imperatori delle dinastie Ming e Qing. Un luogo esclusivo, sfarzoso, accessibile a pochi per moltissimo tempo. Centro nevralgico del potere e sede cerimoniale, è un complesso di circa mille edifici e 9mila camere. 720mila metri quadrati di tradizione, innovazione, cultura, intelletto. L’espressione architettonica di un’intera civiltà.
Ad un certo punto, però, capita che quegli stessi luoghi diventano accessibili a tutti. Fisicamente e virtualmente. Anche a chilometri e chilometri di distanza. Grazie alla Storia che fa il suo corso e grazie alle nuove tecnologie che sono in grado di trasportare gli uomini nel tempo e nello spazio.
Sedersi sul trono imperiale (con la realtà virtuale)
Al MAO (Museo d’Arte Orientale di Torino) è possibile rivivere questo lungo e incredibile frammento di storia dell’umanità. La Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la torinese LD Multimedia, esperta nella produzione di scenari di realtà virtuale, ha costruito una Virtual Room in grado di catapultare i visitatori in un’avventura immersiva tra dragoni, colonne e musiche d’atmosfera. Un tour vero nella “Purpurea Città Proibita” di Pechino.
«Attraverserete la piazza, salirete le scale che portano alla terrazza dove si erge il Palazzo della Suprema Armonia, per arrivare fino al trono. Camminerete sopra il tappeto imperiale dell’Elisir dei Nove Draghi, diventando voi stessi figli del cielo».
La Storia è fatta di simboli. Poterli rivivere a 360° significa capire, più a fondo, il percorso fatto da un civiltà per arrivare al presente.
Come funziona il percorso
L’esperienza avviene indossando gli Oculus Rift, i visori che Facebook ha comprato qualche anno fa e che, nel 2016, diventeranno sempre più parte della nostra vita.
Una volta saliti sulla pedana di contenimento, e preso in mano il joystick, tutto può avere inizio.
Alla fine bisogna solo entrare in confidenza con il mezzo, prendere le misure, essere molto delicati. Avanzare evitando gli scatti, guardarsi intorno, in basso, in alto. Ovunque. Entrare nel palazzo e sedersi sul trono per osservare, in posizione privilegiata, la sfarzosità di un’epoca d’oro. Pregare insieme ai fedeli e muoversi tra arazzi, colonne e sacralità. Qui religiosità e politica si fondono in un unico sfondo. Le ricostruzioni tridimensionali sono il frutto di un lavoro dettagliato e le immagini proposte sono di indubbia bellezza.
Un’esperienza che non si ferma al museo
Abituiamoci. Nel prossimo futuro anche il Museo perderà le sue solide pareti per una fruizione senza limiti. Ed è quello che avviene anche in questo caso. I visitatori, infatti, potranno avventurarsi nella Città Proibita anche a casa con il visore in cartone prodotto da LD e in vendita a 9 euro presso il bookshop del museo. Basterà scaricare l’app per iOS e Android o utilizzare direttamente la versione desktop, con e senza cardboard.
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Un’ampia proposta, per una Fondazione proiettata al futuro
La Fondazione Torino Musei si distingue in Italia per la sua attenzione alle nuove tecnologie e alle possibilità che l’innovazione offre a chi si occupa di esposizioni museali, mostre, installazioni. Ad esempio è stata tra le prime realtà in assoluto ad aderire al Google Art Project.
In tarda primavera, inoltre, il Borgo Medievale, nel Parco del Valentino, ospiterà una ricostruzione storica degli antichi mestieri. La macchina del tempo, in questo caso, farà scendere i propri passeggeri in pieno Medioevo, grazie ad una soggettiva stereoscopica a 360° in movimento. Una tecnologia costruita da LD Multimedia, che permetterà di vivere l’esperienza dal punto di vista del protagonista. Un’anteprima internazionale con un set-up unico al mondo e costruito appositamente. Un’altra occasione da non perdere.
Alessandro Frau