Non è solo l’uomo a giovare dei passi avanti fatti dalla stampa 3D. Anche molti animali, infatti, sono stati aiutati da questa tecnologia. L’ultimo di questi casi arriva dal Brasile e riguarda Tieta, un esemplare giovane di Tucano a cui è stata restituita parte del becco.
Ormai sappiamo quanto la Stampa 3D stia diventando, giorno dopo giorno, un importante alleato dell’uomo in ambiti come la medicina e la disabilità. Eppure non è solo l’uomo a giovare dei passi avanti fatti da questa tecnologia. Anche molti animali, infatti, sono stati aiutati a superare incidenti o maltrattamenti con protesi stampate in 3D. L’ultimo di questi casi arriva dal Brasile e riguarda Tieta, un esemplare giovane di Tucano:
L’importanza di riavere il becco
Tieta è stata trovata senza una parte consistente del becco superiore. Una mutilazione a cui gli esperti non sono riusciti ad assegnare una causa certa, anche se molti giornali hanno parlato di aggressione da parte di giovani in cerca di “pezzi pregiati” da vendere al mercato nero.
Si tratta di un problema assai grave visto che i tucani utilizzano il becco non solo per mangiare ma anche per moltissime altre azioni vitali: è un’arma di difesa, un elemento che contribuisce alla regolamentazione termica dell’organismo, uno strumento di corteggiamento.
L’unica soluzione possibile per aiutare Tieta era quello di tentare di ridarle la parte mancante. Così il gruppo ambientalista dell’Instituto Vida Livre e la Universidade Federal di Rio de Janiero hanno pensato subito ad una protesi da stampare in 3D, una ricostruzione fedele che potesse compensare l’appendice mancante e rendere nuovamente piena autonomia a questa splendida femmina di Tucano.
Il nuovo “leggerissimo” becco
Il primo problema da superare era l’assenza del pezzo da riprodurre. Per ovviare a questa mancanza sono stati realizzati dei prototipi usando, come modello, un esemplare imbalsamato. Il nuovo becco è fatto di materiale plastico, molto leggero, rivestito da uno smalto non tossico e da un polimero in grado di proteggerlo meglio e farlo durare di più nel tempo.
Non è stato facile per Tieta accettare questa nuova parte di sé: «Ha ignorato la frutta che le davamo per tre giorni. Era come se continuasse a non avere il becco» ha commentato Roched Seba (direttore Vida Livre) «Quando però le abbiamo dato animali vivi, scarafaggi e vermi soprattutto, ha usato il becco come se non lo avesse mai perduto».