In collaborazione con |
Gli annunci del Chairman Larry Ellison sono tutti improntati a un’offerta su misura del cliente. Che può scegliere quali servizi adottare e come usarli: in una nuvola pubblica, privata o realmente ibrida
La nuvola è sempre più in alto. I servizi in cloud raggiungeranno un fatturato totale di 266,4 miliardi alla fine del 2020, con una crescita del +17% rispetto all’anno precedente (dati Gartner). Una torta da spartire tra molti giganti del tech, tra cui Microsoft, Google, Amazon Web Services: solo alcuni dei grandi nomi che affollano il mercato. Tra questi, specie negli ultimi anni, si è inserita Oracle, l’azienda con sede in Silicon Valley a Redwood Shores, che ha imboccato decisamente la strada del cloud di seconda generazione – quello nato apposta per le aziende e per gli utilizzi mission-critical – rafforzando la sua presenza nel mercato. Servizi che sono alla portata di tutti: in occasione di SIOS20 Summer Edition, Oracle ha deciso di offrire alla community di StartupItalia l’opportunità di testarli, con un offerta dedicata ed esclusiva.
In una recente conferenza stampa su Zoom (che usa i servizi cloud di Oracle) Larry Ellison, il fondatore e attuale Chairman e CTO di Oracle, ha spiegato la strategia che l’azienda sta attuando per diversificare la sua offerta sul mercato e ritagliarsi uno spazio sempre più grande, in un mercato così affollato ma anche per alcuni versi indistinto.
Come nasce una strategia per affrontare i competitor
«L’essere “autonomous” è ciò che contraddistingue la tecnologia del nostro cloud di seconda generazione dalle proposte cloud dei concorrenti (come Amazon, Microsoft e Google, ndr) che sono fermi alla prima generazione»: è una delle frasi forti che Ellison ha rilasciato durante l’evento live che puoi rivedere qui nella sua interezza. Un approccio che di timido ha ben poco, quello del Chairman, che ha elaborato con il suo team, con l’attuale CEO Safra Catz e ancor prima con il compianto Mark Hurd, una strategia aggressiva per compensare il ritardo dell’ingresso dell’azienda in un settore a così rapida crescita, sfruttando però il posizionamento “alto” da sempre tipico di Oracle.
Semplificando, la strategia di Oracle da Larry Ellison è stata declinata secondo due direttive: la prima si chiama “Dedicated Region Cloud@Customer”. In sostanza, Oracle può gestire per il cliente l’equivalente di una “cloud region” direttamente nel suo datacenter, creando un ibrido tra cloud pubblico e privato. Una sorta di datacenter Oracle dedicato dentro il datacenter del cliente stesso: in questo modo, spiega Ellison, «riusciamo a fornire i vantaggi di lavorare in locale – “on-premise”, come si dice in gergo – a quelli di flessibilità, scalabilità, sicurezza, bassa latenza e ottimizzazione, offerti da un servizio cloud pubblico di seconda generazione, come quello di Oracle». Nella Dedicated Region Cloud@Customer si possono utilizzare applicazioni SaaS (ERP, HCM, CX), IaaS e PaaS: tutto in modalità “pay-per-use”, quindi pagando solo per l’effettivo consumo, restando all’interno del proprio firewall con tutto ciò che questo comporta in termini di sicurezza e rispetto delle policy aziendali e le normative.
L’altra strada riguarda l’Autonomous Database, ovvero il database più innovativo offerto al momento da Oracle. Autonomous Database è una tecnologia di gestione dei dati – il “tesoro” dell’azienda – che, grazie proprio al machine learning, automatizza molte procedure di amministrazione del database. Le attività di ottimizzazione, backup, aggiornamenti e soprattutto le procedure di messa in sicurezza sono gestite in modo autonomo dal software, sempre però tenendo al corrente l’admin delle operazioni svolte: una funzione, basata su intelligenza artificiale, si occupa di installare aggiornamenti non appena disponibili, e di ridurre così il rischio di una data breach provocato spesso da un errore umano, magari anche solo per il ritardo nell’installazione di una patch. «Tutti i nostri sistemi di automazione sono resi possibili dal machine learning, che è la più importante nuova tecnologia nell’ultima decade nell’informatica», ha spiegato Ellison.
Altra novità annunciata recentemente è che anche l’Autonomous Database, prima disponibile solo nel cloud pubblico di Oracle, è oggi disponibile anche in modalità on-premise grazie a Exadata Cloud@Customer: è un altro metodo per fornire servizi esclusivi Oracle direttamente nel datacenter del cliente, quasi come versione ridotta della Dedicated Region Cloud@Customer, possibile grazie a una tecnologia che unisce in modo unico hardware e software sviluppata appositamente da Oracle. Anche qui, la presenza all’interno del perimetro del firewall del cliente offre indubbi vantaggi: ma senza sacrificare le peculiarità del cloud, come la possibilità di pagare solo quanto consumato seguendo l’approccio “pay-per-use” che consente di rendere più flessibili e ottimizzare i costi.
Un’offerta cloud in occasione di SIOS
Oracle è una delle aziende protagoniste del nostro SIOS20 Summer Edition, in programma dal 21al 23 luglio.
Il 21 luglio alle 15 un workshop dedicato a come costruire e far cresce una startup con Oracle Cloud.
Le sfide della nuova normalità sono molteplici: alcune sono legate a come sono cambiate le dinamiche della società, altre all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici che possono aiutare a superare questi ostacoli. Insieme a Vincenzo Tricoci, Senior Manager Sales Engineering Oracle, e Fabrizio Iosa, Cloud Solution Engineer Oracle, il direttore di StartupItalia Anna Gaudenzi esplorerà come può cambiare l’approccio di startup e PMI all’IT, e quali tipi di soluzioni innovative è possibile sfruttare per aumentare la flessibilità e la qualità del proprio lavoro.
In occasione del nostro evento Oracle offre a chi si registrerà sulla piattaforma la possibilità di poter usufruire di 500 dollari in crediti gratuiti, per i primi 30 giorni di prova gratuita dei servizi cloud di Oracle: 30 giorni per utilizzare i servizi Oracle, prototipare applicazioni e seguire modelli di Machine Learning su notebook, o provare software disponibili nel Marketplace di Oracle Cloud.
Inoltre, Oracle mette a disposizione dei servizi cloud gratuiti senza limiti di tempo. Con Oracle Cloud Free Tier gli utenti potranno usufruire di un database a scelta (con 1 OCPU e 20 GB di storage), due virtual machine con ⅛ OCPU e 1 GB di memoria, insieme a servizi aggiuntivi come il load balancer, una tecnica che permette di distribuire il carico di un servizio, come un sito web, tra più server, diminuendo i tempi di caricamento.