Il CEO sul palco fa sfoggio di novità, partner importanti e idee chiare. L’obiettivo dichiarato è sfruttare il momento: con il debutto dei processori basati sull’architettura Zen 3, AMD vuole scalare classifiche di gradimento e di vendita
Ci sono novità pure per i desktop, ma è indubbio che che il focus attuale di AMD siano i portatili: è qui che si gioca la partita grossa del settore, è qui che sta scalando le classifiche, è qui che sta mostrando un gradimento sempre maggiore da parte del pubblico e dei produttori. Così a Las Vegas il CEO, Lisa Su, è salito su un palco virtuale per dare il benvenuto ai suoi ospiti e alla nuova generazione di Ryzen destinati ai laptop. Un numero considerevole di novità, alla fine conteremo quasi 20 nuove CPU, che spinge più su l’asticella per AMD stessa e per la concorrenza: ci sarà veramente divertirsi durante questo 2021.
Tanti core e megahertz per tutti
Ce n’è per tutti i gusti: ci sono le nuove CPU di classe U, quelle che limitano il TDP a 15W e che sono pensate per gli ultrabook, poi ci sono le HS da 35W, le H da 45 e infine le HX che superano persino i 45 watt. Sono davvero tante le novità snocciolate nella serie Ryzen 5000 da AMD, con la Dottoressa Su impegnata a spiegare il valore di queste novità a ogni livello: che si tratti di computing da scrivania, che si tratti di Formula 1 o di studi scientifici, assieme a tanti partner come Microsoft o il team Mercedes F1 la sua azienda è impegnata a esplorare ciò che si può e non si può fare con questo silicio.
La punta di diamante di questo sforzo, almeno per quanto attiene noi comuni mortali che con i laptop ci giochiamo e ci lavoriamo, è il nuovo Ryzen 9 5950HX: capace di spingersi fino a 4,8GHz di frequenza con i suoi 8 core, grazie alla nuova architettura Zen 3 presentata lo scorso autunno in ambito desktop punta a conquistare e mantenere la leadership almeno in fatto di benchmark nei cuori e nelle menti dei consumatori. Si parla di un guadagno di circa il 15-20% rispetto alla già ottima piattaforma Ryzen 4000 dello scorso anno.
Scorrendo la lista si finisce poi per incrociare un altrettanto interessante Ryzen 7 5800U, la cui dote innegabile è senza dubbio quella di aver portato su un TDP da appena 15W i suoi 8 core con 20 megabyte di cache che girano a 4,4GHz di frequenza: con questi numeri, secondo AMD i laptop che montano questa CPU saranno comunque in grado di arrivare a coprire 17 ore abbondanti di autonomia, con l’obiettivo di costruire laptop compatti, sottili, ma alla bisogna capaci di garantire comunque performance adeguate. Facendo la felicità di creator e giocatori, che negli ultimi mesi hanno iniziato ad apprezzare sempre di più l’offerta Zen 3.
C’è solo un piccolo dettaglio da sottolineare, per evitare sorprese: in mezzo alle nuove SKU annunciate in questa serie 5000 ci sono anche tre processori che non dispongono della nuova architettura Zen 3, ripiegando sulla pur ottima Zen 2 che abbiamo visto già lo scorso anno. Si tratta di Ryzen 7 5700U, Ryzen 5 5550U e Ryzen 3 5300U: si tratta di un peccato veniale, difficile poi che vedremo tanti PC assemblati con queste CPU, ma è bene saperlo.
I nuovi EPYC Milan e i nuovi Threadripper
Novità interessanti ci sono anche per il comparto server e per le workstation. I primi possono contare sull’anteprima della nuova generazione dei processori EPYC, basati anch’essi sull’architettura Zen 3 e che vanno sotto il nome in codice di “Milan”: si tratta della prima volta che AMD ne parla in modo specifico per quanto attiene la data di uscita, indicata ora nel primo trimestre del 2021, e con i quali si vuole provare a dare la scalata al mondo dei server x86 dove Intel ha ancora una leadership piuttosto ampia. Anche qui è tutto uno sfoggio di benchmark e test che dimostrerebbero la superiorità di AMD, ma questo è un settore molto diverso da quello consumer: storicamente AMD ha perso il treno all’epoca di Opteron con un paio di passi falsi, parliamo di molti anni fa, lasciando di fatto il terreno sgombro alla concorrenza – oggi le cose sono molto diverse, ci sono più alternative, e non è detto che la leadership non possa essere rimessa in discussione.
Infine, AMD ha reso noto che ora sarà possibile acquistare – tramite fornitori selezionati – nuove versioni delle CPU Threadhripper destinate fin qui esclusivamente a workstation pre-assemblate. Parliamo di CPU con 16, 32 o 64 core e un TDP di 280W, che necessitano dunque un allestimento decisamente diverso da quello di un comune PC, che supportano 8 canali di memoria, memorie RDIMM e LRDIMM, e chi più ne ha più ne metta: hanno bisogno anche di schede madri e il resto del corredo di componenti opportunamente svukyooati, dunque bisognerà attendere anche annunci specifici in tal senso da parte dei produttori OEM.