Si chiamerà Woven City e sorgerà ai piedi del Monte Fuji. Il progetto è stato annunciato da Toyota all’evento di Las Vegas
Al CES in corso a Las Vegas uno dei settori più seguiti è quello dedicato alle auto a guida autonoma. Conoscere questi veicoli intelligenti e la tecnologia che montano a bordo ci dà una traccia di come potranno essere le città del futuro. Un futuro neanche troppo lontano stando ai piani di Toyota, che già nel 2021 vorrebbe depositare la prima pietra di Woven City, in Giappone, ai piedi del Monte Fuji. Secondo il sito ufficiale della città – sì ha già un portale, ma non per i servizi comunali – è questo il nome della prima realtà urbana riservata alle self driving car, ai robot e ai test delle tecnologie d’avanguardia.
© Fonte: profilo Twitter Toyota
Come sarà Woven City?
Nulla di gigantesco: Toyota ha informato che la città sarà estesa meno di un chilometro quadrato (per dare un’ordine di grandezza, Milano ha una superficie di oltre 180 chilometri quadrati). Più che una metropoli, un quartiere tech che godrà però del meglio della tecnologia a disposizione: 5G, veicoli che “parlano” fra loro, smart home, robot e tutto l’armamentario nerd per una quotidianità iper-connessa. Tra i residenti che Toyota ammetterà a Woven City anche tanti ricercatori impiegati a sviluppare a studiare nuovi marchingegni tech.
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Welcome to #WovenCity! This #PrototypeCity, a project with @BjarkeIngels, will show what #future #connectedcities may look like. With scientists, researchers & partners #Toyota will create a living lab, using data & sensors to improve how we live https://t.co/AbyBamUlxE #CES2020 pic.twitter.com/BAOy4mV2U6
— Toyota Motor Corp. (@ToyotaMotorCorp) January 7, 2020
Giappone: rischio Black Mirror?
Woven City avrà anche tecnologie in grado di monitorare la salute degli abitanti: ogni casa sarà dotata di un sistema di sensori e intelligenza artificiale che potrebbero quasi sostituire il ruolo del medico di base (un pò angosciante, forse?). In sostanza sarà la casa ad avvertirti se stai bene o male e tutti gli elettrodomestici stabiliranno se serve ordinare la spesa o sistemare qualche apparecchio. Per rassicurare subito chi teme di rivivere una puntata distopica alla Black Mirror, dove la tecnologia stritola l’individuo e uccide le relazioni, Toyota ha detto che la città ai piedi del monte Fuji ospiterà tecnologie sicure e non dannose per le persone.
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Forse non tutte (o nessuna) città del futuro assomiglierà mai a quella che Toyota ha in mente per il Giappone. Dovremo magari abituarci alle potenzialità del 5G, alla comodità (e puntualità) dei bus a guida autonoma. E forse non dovremo respirare tutto lo smog che soffoca i nostri comuni perché ci saremo abituati a usare soltanto mezzi elettrici.