Si apre il sipario sulla “Innovation Week italian”: sei giorni alla Reggia di Venaria, nei quali i ministri si trovano per parlare di industria, scienza e lavoro. Parallelemente al G7 si è aperto anche l’I-7 il summit guidato da Diego Piacentini e che riunisce 48 esperti di innovazione provenienti da tutto il mondo
La regolazione dell’intelligenza artificiale, la cybersecurity, il lavoro, la ricerca. Sono questi alcuni dei temi al centro del G7 Industria, Ict, Scienza e Lavoro che si è aperto oggi a Torino e si concluderà il 30 settembre. In parallelo sono anche aperti i lavori dell’I-7. L’Innovators’ Strategic Advisory Board on People-Centered Innovation, come è stato ribattezzato per esteso l’I-7, è guidato da Diego Piacentini e riunisce esperti di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti . Questo Summit è stato fortemente voluto dal ministro Carlo Calenda che lo ha annunciato durante il vertice di Taormina. “La comunità internazionale si sta interrogando in maniera forte su due direzioni: le conseguenze e il governo che bisogna dare all’innovazione tecnologica e all’intelligenza artificiale con le implicazioni che riguardano il lavoro, ma anche l’etica”. Obiettivo del vertice è dare risposte a livello sovranazionale a queste domande. “Ci sono i temi etici e le implicazioni sul lavoro sollevati dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dall’impatto atteso sull’economia globale. Dobbiamo ragionare su sfide e opportunità legate a intelligenza artificiale, standard e cybersicurezza. I sette Paesi democratici più forti devono trovare una posizione comune”.
Tassare i robot? Io li sto detassando
“Tassare i robot? Io li sto detassando” ha detto il ministro in un’intervista prima dell’apertura dei lavori, ma bisogna gestire la rivoluzione digitale. “Dobbiamo favorire l’innovazione e favorire le competenze: bisogna evitare come la peste però di dare l’impressione che sia una cena di gala. E’ una rivoluzione che deve essere governata – aggiunge – perchè crea vincenti e perdenti, bisogna spiegare questi fenomeni e bisogna governarli e il G7 di Torino si occuperà proprio di questo”.
Il rischio di esclusione sociale
Il sottosegretario all’Industria Antonello Giacomelli ha aperto i lavori del G7. “Occorre trovare una linea comune per utilizzare insieme le potenzialità dell’innovazione digitale e trovare risposte per mettere l’uomo al centro di un mondo sempre più tecnologico” ha detto.
“A livello del G7 è necessario affrontare le questioni emergenti dalla rivoluzione digitale in seno alla società nella vita dei cittadini e delle imprese” ha detto i Giacomelli. “Nei prossimi anni ci saranno ulteriori possibilità, che permetteranno lo sviluppo di servizi in una rete sempre più connessa”, ha spiegato Giacomelli, aggiungendo che l’industria digitale rappresenta una grande opportunità, ma al contempo l’esclusione sociale potrebbe venire sempre più segnata dalla mancanza di accesso ad Internet.
Innovators’ Strategic Advisory Board on People-Centered Innovation
Si sono aperti anche aperti i lavori dell’I-7 guidato da Diego Piacentini
Obiettivo dichiarato del summit, lanciato durante lo scorso G7 di Taormina, è dare risposte alle molteplici sfide che pone l’innovazione digitale e che non possono essere fronteggiate solo a livello nazionale. Ogni paese e l’Unione Europea ha creato un suo gruppo di esperti, che si confronteranno sulle opportunità offerte dell’innovazione digitale.
I temi dell’I-7
L’I-7, come ha spiegato Piacentini durante l’apertura dei lavori, dovrà rispondere a tre questioni. La prima: “Come può l’intelligenza artificiale aiutare i governi a prendere decisioni migliori, introdurre politiche più efficaci e fornire servizi più efficienti?”.
La seconda domanda riguarda i big data e come un approccio più proattivo verso i grandi flussi di dati possa rendere un Paese più smart. Infine, il terzo quesito si interroga sul futuro del lavoro: “Come può l’innovazione aiutare ad affrontare gli attuali e prossimi cambiamenti sociali e demografici?”. I 48 esperti (sei per ogni Paese, Ue compresa) si confronteranno a porte chiuse in tre sessioni parallele in un’area della Venaria reale. Dopo il confronto con i ministri, le conclusioni saranno rese pubbliche e costituiranno la base di lavoro per il futuro I-7, sotto la presidenza del Canada.
I nomi
Per l’Italia sono al lavoro Vittoria Colizza, ricercatrice senior dell’Istituto nazionale francese di ricerca sanitaria e medica (INSERM); Eric Ezechiele, cofondatore di Nativa; Riccardo Sabatini, a capo dei data scientist di Orionis Biosciences; Thomas Ermacora, architetto e urbanista, fondatore di Machine Rooms e dell’acceleratore del Vaticano, Laudato Si Challenge; Raffaella Rumiati, direttrice del laboratorio Insula alla Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste.