Ne resteranno aperti 113: l’azienda vuole puntare sempre di più sull’e-commerce
Il noto marchio statunitense Bose, specializzato in prodotti di alta gamma per l’audio, ha comunicato l’intenzione di chiudere 119 negozi, tra USA, Europa e Giappone. Le cuffie divenute famose in tutto il mondo, anche perché indossate dalle star dello sport, saranno comunque disponibili nei negozi con licenza di vendita dei prodotti Bose. Resteranno comunque aperti 113 store distribuiti tra Cina, India, Corea del Sud e altri paesi asiatici. L’azienda ha scelto di investire le proprie risorse puntando sempre di più sull’e-commerce, anche al costo di licenziamenti inevitabili: sono centinaia le persone che dovranno affrontare l’evoluzione del mercato e nuove strategie.
© Fonte: sito ufficiale Bose
Bose: addio esperienza store
In questi giorni si è discusso della chiusura della storica libreria Paravia di Torino, aperta nel 1802, e della vera o presunta responsabilità di grandi piattaforma delle e-commerce come Amazon, che contribuirebbero alla crisi dei piccoli commercianti. L’annuncio della chiusura dei negozi Bose in tutto il mondo complica ancor di più il quadro, perché l’ondata e-commerce riguarderebbe tutti, giganti e non. Il primo store del marchio aprì nel 1993 negli Stati Uniti, ottenendo grande successo tra i clienti che, prima di sborsare parecchi soldi, potevano testare la qualità degli apparecchi. Esperienza che venne replicata in decine di altri negozi inaugurati in tutto il mondo. I prodotti Bose sono il frutto di un’azienda il cui principale azionista del gruppo è il MIT di Boston, uno dei più importanti atenei e centri di ricerca al mondo.
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© Fonte: profilo Facebook Bose
I trend del commercio online non lasciano spazio a dubbi: il fenomeno continua a crescere e riguarda anche l’Italia. L’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano ha quantificato il giro d’affari in oltre 31 miliardi di euro, briciole se si comparano al dato globale complessivo. Secondo il sito Statista l’anno scorso il totale delle vendite ha superato i 3.400 miliardi di dollari in tutto il mondo.
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