La Bill & Melinda Gates Foundation ha deciso di finanziare il progetto dell’italiano Vincenzo Di Leo, ex operaio brianzolo di 72 anni che ha inventato la pompa idraulica Tarua, per il trattamento delle acque reflue nei paesi in via di sviluppo
Un giorno del 2016 durante una fiera di settore arrivano quelli della Bill Gates Foundation, la fondazione privata più grande al mondo con 50 miliardi di patrimonio, e gli dicono: Complimenti, la sua tecnologia è davvero unica, proprio quello che ci serve: le dispiace se le finanziamo uno sviluppo più adeguato alle nostre esigenze? Ci mancherebbe.
Inizia così la storia di Vincenzo Di Leo con la sua piccola azienda di 4 dipendenti, che riceve un finanziamento totale da 1 milione di dollari dal magnate di Microsoft, ma a condizioni ben precise.
È la prima volta che la fondazione del fondatore di Microsoft, con ha una dotazione di 50 miliardi, investe in una azienda tradizionale italiana. L’idea di Vincenzo Di Leo è stata scovata da un emissario di Gates durante una fiera di Monaco di Baviera nel 2016. Da lì la decisione di investire nella pompa idraulica Tarua messa a punto dalla Idee & Prodotti per oltre un milione di dollari pensando a un suo utilizzo per lo svuotamento delle latrine nei Paesi in via di sviluppo.
L’innovazione del prodotto in una pompa leggera
L’innovazione del prodotto di Di Leo sta nella capacità di far passare detriti assieme ai liquidi. Tutto quello che transita dal tubo passa anche dal corpo pompa, senza trituratori né griglie. Consuma poco e la manutenzione è facile. Tarua aveva però un problema, che si punterà a risolvere con i finanziamenti messi a disposizione dalla fondazione: pesa 300 chili. Obiettivo portarla a 70 chili, affinché sia trasportabile a braccia da due donne dato che potrebbe finire per essere usata in luoghi inaccessibili ai mezzi di trasporto. Dopo avere studiato le modifiche richieste alla macchina, ora il prototipo è finalmente pronto, ma Di Leo non ci ha dormito la notte.
“Passare da 300 a 70 kg – racconta Di Leo – non era l’unico problema. Adesso siamo in dirittura d’arrivo ma abbiamo dovuto ripensare tutto e in un primo momento sembrava impossibile: mi sono seduto davanti a quella macchina per sei mesi per capire come ridurre tutto quel peso. Al mondo non esiste un prodotto simile. Ha un passaggio totale, una tolleranza che nessun’altra pompa ha. L’unico sistema simile sono gli autospurgo, ma l’ autospurgo deve fermarsi e svuotarsi, noi invece lo facciamo con un sistema in continuo, impiegando un quinto dell’energia e arrivando ovunque”. Ha raccontato al Corriere Di Leo.
A settembre arriveranno i tecnici di Seattle per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto.
La frabbrica di Vincenzo di Leo conta 4 dipendenti ed è l’unica azienda tradizionale italiana su cui ha deciso di puntare la Bill Gates Foundation.