L’app che agevola l’incontro tra proprietari e affittuari puntando sugli elementi comuni registra crescite importanti in Italia, con la Capitale che in meno di un anno è diventata una meta strategica insieme a Londra e Parigi
Trovare l’inquilino ideale non è facile in genere, ancor di più in una metropoli come Roma, dove le le grandi dimensioni e gli alti prezzi degli immobili situati nelle aree più centrali non consentono spesso di trovare un appartamento che fa al proprio caso, meglio ancora se vicino a una fermata metro o a una stazione ferroviaria che agevolino gli spostamenti quotidiani. Un aiuto in questo senso arriva dalle applicazioni che semplificano l’incontro tra chi cerca una stanza e chi punta ad affittarla, velocizzando il processo ed eliminando costosi intermediari come le agenzie immobiliari. Identikit che calza a pennello per Badi, la startup spagnola fondata nel 2015 da Carlos Pierre per pure esigenze personali: decisive le difficoltà nel rimediare un alloggio adeguato e non troppo costoso a Barcellona e la lettura di un blog di una ragazza che, nella sua identica situazione, era riuscita a trovare una stanza grazie a Tinder in appena quarantotto ore.
Come funziona Badi
L’idea sviluppata da Badi, che riprende proprio il principio dell’app utilizzata da chi cerca un incontro più o meno amoroso, è fornire alle due parti in causa caratteristiche ed esigenze altrui, in modo da innescare la scintilla tra chi viaggia sulla stessa lunghezza d’onda. L’obiettivo è perciò arrivare agli incontri virtuali all’interno dell’app che consentono un contratto preliminare tra inquilino e proprietario, una volta aver verificato che interessi, gusti, età e richieste di entrambi coincidano tra loro. A semplificare il contatto tra le parti c’è un sistema di intelligenza artificiale che sfrutta le informazioni non sensibili contenute nei profili social degli utenti, oltre a quelle inserite in fase di iscrizione al servizio, per affinare le ricerche e filtrare in pochi istanti l’inquilino ideale per ogni singolo iscritto. Se tutto fila liscio, poi, sempre all’interno dell’applicazione si possono organizzare le visite e concludere la trattativa grazie all’integrazione di un sistema di pagamenti online rapido e sicuro.
Il successo a Roma
Approdata in Italia l’anno scorso dopo il successo in patria, e in particolare a Madrid e Barcellona (nella capitale catalana ci sono gli uffici che ospitano i cinquanta dipendenti), Badi ha riscontrato subito un’ottima accoglienza a Roma, che in breve tempo è diventata uno delle città col maggior numero di utenti (il 25% degli iscritti italiani sono nella Capitale) dopo Londra e Parigi. “Noi ci muoviamo in relazione alle peculiarità delle città e, dopo aver analizzato Milano e Roma, ci siamo accorti che i cittadini di quest’ultima sono molto aperti verso la sharing economy, che la domanda in alcune zone è superiore all’offerta con la condivisione degli appartamenti che diventa così una conseguenza naturale, anche per via dei prezzi elevati degli affitti”, afferma Alvaro Cordoba, co-fondatore della startup. “Nel complesso, quindi, questo si traduce in maggiori opportunità per noi che offriamo la possibilità di individuare una stanza in modo semplice, rapido e gratuito”.
Un’app per donne
Con circa 12.000 match al giorno, un terzo dei quali si trasforma in un affitto, in Italia sono le donne (lavoratici, con un età media di 36 anni) le più attive nel proporre stanze in affitto, mentre tra gli iscritti romani i lavoratori sono in netta maggioranza (64%) rispetto a studenti (18%) e studenti-lavoratori (18%). I quartieri con le maggiori offerte sono Prenestino-Labicano, Tuscolano e Ostiense, aree molto popolate e ben collegate col resto della città (almeno rispetto ad altre zone). “Roma è un mercato molto stimolante in cui stiamo crescendo tanto e l’obiettivo è far capire alle persone i vantaggi di condividere le stanze rimaste vuote”, ci spiega Carol Jiang, vicepresidente per l’espansione a livello globale di Badi.
La visione sul medio-lungo periodo del team iberico è continuare a investire nelle principali mete europee e aprire il mercato in nuove città del continente. “Al momento non prendiamo commissioni sulle transazioni perché contiamo sui finanziamenti che abbiamo ottenuto in Spagna, Lussemburgo e Stati Uniti per ampliare il nostro raggio d’azione e poi implementare servizi aggiuntivi per gli iscritti”, aggiunge Cordoba, che guardando ai prossimi traguardi punta a portare l’app per scovare l’inquilino ideale a Berlino, Amsterdam e Dublino.