Una startup italiana che scopre l’italian sounding ovunque nel mondo. Basta fotografare il codice a barre per verificare l’autenticità del prodotto
Il cibo che sto per comprare é davvero autentico? E’ questa la domanda che molti consumatori esteri si fanno e una startup italiana ha cercato di dare una risposta. E visto che il nome é tutto si sono chiamati Authentico.
“Siamo una startup che ha sviluppato un sistema di verifica dell’autenticità di un prodotto alimentare attraverso la scansione del codice a barre”, spiega a StartupItalia! Giuseppe Coletti, amministratore delegato di Authentico. “Il consumatore, ovunque nel mondo, scaricando la nostra app puó scansionare il codice a barre di un prodotto preso da uno scaffale e verificare se é genuinamente Made in Italy o se si tratta di italian sounding”.
Il falso made in Italy
Il fenomeno del falso Made in Italy ha proporzioni gigantesche. Si stima che ogni anno 1,2 miliardi di persone acquistino prodotti ‘italiani’, ma poi si scopre che due terzi sono fake. Dalla zottarella al salami, fino ai maccaroni e al regianito, la fantasia dei copioni di tutto il mondo non ha limiti. E a rimetterci sono i consumatori e le nostre imprese che sui mercati esteri non riescono a sfondare nonostante il marchio ‘Made in Italy’ sia il più ricercato al mondo.
“Authentico prova a dare una risposta a questo problema. Da un lato aiutiamo il consumatore a spendere bene i propri soldi. Dall’altro sosteniamo le imprese italiane, spesso Pmi, che non riescono a difendersi sui mercati internazionali dove le normative non sono chiare o possono essere aggirate. E facciamo tutto questo senza creare oneri aggiuntivi alle imprese” – spiega Coletti -. “Niente QrCode o chip nfc, solamente il codice a barre già presente su tutti i prodotti commercializzati al mondo”.
Un servizio utile soprattutto al consumatore
Ma la sfida di Authentico va ben oltre il semplice scouting del finto Made in Italy. Già, perché quando un consumatore trova sullo scaffale una bufala (e non parliamo di mozzarelle) puó inviare un alert al sistema che avverte l’impresa scopiazzata o il settore merceologico di riferimento. “In questo modo sappiamo quali sono le minacce in circolazione e le imprese possono intervenire, anche solo per rispondere ad una esigenza del consumatore che magari voleva del formaggio italiano ma non lo ha trovato nel suo supermercato ed é finito per comprare finto Made in Italy”.
Collegato a questo servizio di certificazione di autenticità ce n’è un altro, più legato alla costruzione di una community. Dalla app è inoltre possibile infatti leggere ricette su come cucinare le materie prime acquistate, ma anche conoscere qualcosa in più su chi quel cibo lo ha prodotto e sul territorio in cui l’azienda è inserita. E’ possibile fare acquisti online ed essere tenuti informati su promozioni o iniziative legate ai propri interessi culinari. Non da ultima la possibilità di scovare nelle vicinanze quei ristoranti italiani che cucinano davvero piatti italiani (e non la famigerata pasta Alfredo) utilizzando prodotti Made in Italy.
Ma quel è il modello di business per Authentico? “Noi percepiamo una piccola fee da parte delle aziende agroalimentari che vogliono entrare nel nostro network e ricevere i nostri servizi. In questo modo possono avere informazioni sui consumatori e creare un legame con loro. Ma possono ottenere anche insight dal mercato, individuando i concorrenti o le aree in cui ci sono potenziali acquirenti”.