Nel comune di Maddaloni, in provincia di Caserta, da alcuni mesi è attivo Kromlabòro FaLab. Tanta voglia di innovare in un territorio difficile.
A Kromlabòro sono un gruppo di appassionati maker; chi ha studiato elettronica, chi informatica o design e chi semplicemente si è appassionato alle startup. Michele Turco, manager del laboratorio, è un informatico che si occupa di siti web. Alcuni degli altri membri del team li ha conosciuti al Contamination Lab di Napoli, il percorso di accelerazione per startup dell’Università Federico II. «Lo scorso anno ci siamo guardati intorno e abbiamo visto che sulla provincia di Caserta non c’era nessun FabLab»: ecco quindi l’idea di Kromlabòro, «Siamo orientati verso il design, ma cerchiamo di spaziare il più possibile, sfruttando le diverse competenze del gruppo. Per esempio, ci stiamo cimentando con il food design. Vogliamo portalo sul territorio».
Gli spazi per lavorare non mancano, il laboratorio si trova all’interno di un palazzo del ‘700; con un terrazzo da utilizzare per eventi e workshop all’aperto. «Tutti i nostri arredi sono stati fatti da noi con pallet e oggetti riciclati. Le tele esposte sono di un noto artista di Maddaloni, Vincenzo Elefante, docente dell’Accademia di Belle Arti» descrive Michele.
Il nome del FabLab deriva dall’Esperanto, su un territorio difficile
«Il nome Kromlabòro l’abbiamo pensato io e Giovanni Di Nuzzo, uno degli altri fondatori» spiega Michele. Il termine deriva dall’Esperanto, la lingua ideata dal medico polacco Zamenhof con l’intento di renderla universale in ogni angolo del mondo, ancora più dell’inglese. «È una lingua che esprime i principi di democrazia linguistica e l’uguaglianza tra i popoli. Kròmlaboro significa “fuori orario”, ma anche “straordinario”». Straordinario, proprio come la forza di questo gruppo. «Ci troviamo in un Comune commissariato, è difficile avere una struttura innovativa in un territorio dove le istituzioni sono assenti» ammette Michele. Con il suo team stanno provando a dare più possibile voce al laboratorio: hanno chiesto un patrocinio morale al Comune, ma sta facendo molta fatica.
Ma nonostante le difficoltà, il team di Kromlabòro non si arrende e continua a impegnarsi: partecipano, in due scuole del casertano, a Scuola Viva, un progetto promosso dalla regione Campania contro la dispersione scolastica. A gennaio, insieme a una casa editrice locale, inizieranno un corso di sceneggiatura del fumetto «speriamo di coinvolgere più giovani possibili. Ci piacerebbe dare la possibilità al più meritevole di pubblicare poi il suo lavoro» racconta Michele.
Nel nostro territorio non è semplice apportare una nuova mentalità di lavoro, un nuovo modello di apprendimento, di condivisione del sapere come quello offerto dai FabLab
Kromlabòro non si ferma: «vogliamo e dobbiamo ancora crescere»
«Un altro obiettivo è portare la Fab Academy qui da noi» afferma Michele « ma un bel traguardo è già raggiunto. Ho vinto la borsa di studio per frequentare l’Academy al FabLab Napoli». Da poche settimane sono entrati in partnership con AAP Studio, l’unico Rhino Trainer Center in Campania. «Vogliamo partecipare al bando di Invitalia, Cultura Crea. E avviare una prima campagna di crowdfunding per l’acquisto di nuovi macchinari».
La strada è lunga ma il gruppo è pronto.