Il centro di innovazione ciociaro è stato il primo in Italia ad ospitare la Fab Academy. Giovanni Vona, tra i fondatori del laboratorio, ci ha raccontato la favola delle Officine Giardino Frosinone.
«Leggo il giornale, c’è papa Francesco e il Frosinone in serie A». Chi non ha mai sentito il ritornello di questo tormentone dell’indie italiano: la canzone si chiama “Frosinone”, cantata dal giovane latinense Calcutta. Purtroppo, la favola calcistica del capoluogo ciociaro è durata solo una stagione ma ce n’è un altra che funziona, molto bene, a partire dal 2013. Si tratta del FabLab Officine Giardino, centro di innovazione e primo laboratorio in Italia ad aver ospitato la Fab Academy. « Avere un livello di formazione riconosciuto è importante, soprattutto se a livello internazionale» dice Giovanni Vona, fondatore e vice presidente del FabLab.
Oltre alla Academy, punta di diamante di Officine Giardino, a Frosinone si organizzano corsi, workshop open day per divulgare la conoscenza digitale.
La formula vincente del FabLab Frosinone: scuole, territorio e istituzioni
«Il bello è che siamo nati dal basso. Un gruppo di varie competenze: dall’architetto, all’ingegnere elettronico, al designer. Sentivamo tutti l’esigenza di creare un polo di attrazione per i makers». Dopo un primo anno di assestamento, il piccolo laboratorio ha stretto un accordo con un ente pubblico – anche qui i primi a livello nazionale – la Camera di Commercio del capoluogo.
Le istituzioni locali ci hanno visto lungo, Frosinone ha un’estesa a zona industriale e un FabLab era una risorsa importante da sfruttare.
«Il territorio ci ha accolto bene. Credevamo di vivere in una piccola provincia, poco aperta all’innovazione e ci siamo dovuti ricredere». Hanno iniziato con attività nelle scuole, con i bambini e sopratutto con i docenti. «Il mondo digitale è cambiato, chi ha studiato elettronica più di vent’anni fa ha studiato una materia diversa da quella odierna», spiega Giovanni Vona. «Abbiamo fatto lezione su Arduino per chi ancora non lo conosceva».
Al museo archeologico di Frosinone i ragazzi del FabLab hanno stampato in 3D delle monete romane, ingrandite fino 5 volte, per un percorso tattile rivolto a non vedenti. Inoltre, insieme a docenti universitari de La Sapienza hanno avviato nel 2015 un corso di paleontologia 2.0. In quella occasione il laboratorio ha scansionato digitalmente parti di scavi archeologici locali. «L’obiettivo era unire i temi dell’esposizione museale, dell’archeologia, con il mondo digitale».
Sorprese in arrivo alla Maker Faire: «vogliamo coinvolgere e incuriosire»
«Parteciperemo alla Maker Faire Rome con due progetti». Un workshop in collaborazione con Social Lending sul crowdfunding dal basso. «Per capire il processo che passa da un’idea al progetto finito, finanziato con un crowdfunding» Per le Officine Giardino è importante ragionare verso un progetto vendibile. «Un secondo invece sarà un’interazione tra arte e makers. Sarà una sorpresa, vogliamo incuriosire» ci fa spiega Vona mantenessi sul vago a difese alzate. Insomma, seguire i lavori del FabLab Frosinone non stanca mai. Meglio che, citando ancora Calcutta, rimanere a casa a vedere un film, magari l’Ultimo dei Mohicani.