Dopo un anno e mezzo alla ricerca di una sede, i ragazzi del FabLab L’Aquila hanno trovato casa in un ex laboratorio scolastico.
Il FabLab L’Aquila mette a terra le radici e cresce. «L’8 ottobre inaugureremo la nuova sede. Daremo il via a progetti e corsi insieme a studenti e artigiani della città» spiega un entusiasta Fabio Di Bernardini, presidente del FabLab. Era il 2013 quando Fabio partecipò alla prima edizione della Maker Faire Rome, rimanendo folgorato dalle potenzialità dei laboratori di fabbricazione digitale. «Dovevamo portarlo anche da noi a L’Aquila», ricorda.
L’inizio del FabLab L’Aquila: senza una sede ma con tanta voglia di fare
Riuniti alcuni amici con la sua stessa passione, Fabio portò davvero il FabLab nel capoluogo abruzzese. Pur senza trovare una sede ufficiale, l’entusiasmo era tanto e si iniziarono a organizzare corsi ed eventi in aule esterne. «Abbiamo fatto un corso sulla stampa 3D e sulla programmazione con schede Raspberry. Poi un CoderDojo con una scuola elementare» racconta Fabio. La partecipazione com’è stata? «Al CoderDojo avevamo più di novanta bambini. Negli altri due corsi invece una decina di iscritti per ognuno». Un buon risultato per il territorio de L’Aquila, sottolinea Fabio, spiegando come soprattutto l’adesione ai corsi abbia permesso di aumentare la community e l’interesse intorno al FabLab.
Con il crescere dei progetti (e delle persone), il FabLab ha iniziato a cercare seriamente una sede: un’operazione che ha richiesto più di un anno. «Dopo diverse vicissitudini, siamo stati accolti dall’istituto tecnico industriale “Amedeo d’Aosta”». Lo spazio concesso all’interno della scuola è l’ex laboratorio di saldatura, in disuso da quasi trent’anni, che Fabio e soci hanno ripulito e ristrutturato autonomamente.
Insegnare la fabbricazione digitale (con un occhio all’artigianato vero)
«Parteciperemo alla Maker Faire Rome 2016 con una talk. Non abbiamo fatto progetti ad hoc perché impegnati dai lavori per la sede» ammette Fabio. Il tema dell’incontro sarà sul rapporto tra FabLab e artigiani. «Vogliamo aprire il nostro laboratorio agli artigiani veri, quelli che lo fanno per lavoro». Nelle scorse settimane infatti hanno aperto una call per occupare il FabLab anche negli orari diurni. Nessuno dei soci, lavorando, potrebbe altrimenti tenerlo aperto. «Al momento ha già risposto un artigiano che si installerà dentro il laboratorio con le sue attività. In cambio farà dei corsi e ci insegnerà il suo lavoro». Infatti, un’idea del FabLab è organizzare dei corsi sull’artigianato manuale, per non focalizzarsi solo sulla stampa digitale e rendere la piccola manualità accessibile a tutti.
Ci piacerebbe creare un coworking per artigiani. Un luogo per chi non ha bisogno di silenzio e concentrazione, eh. A costruire si fa rumore.
Appuntamento quindi all’8 ottobre per l’inaugurazione e non solo. «Il 30 settembre parteciperemo alla Notte dei Ricercatori a L’Aquila con due mini corsi: uno sulla saldatura e l’altro di approccio all’elettronica per i più piccoli».